1987-2017: gli arrivi in Italia e nel riminese dai 13 Paesi dell’Europa Occidentale

1987-2017: gli arrivi in Italia e nel riminese dai 13 Paesi dell’Europa Occidentale

Mentre il Belpaese ha fatto registrare un forte incremento, per la Riviera è stata una Caporetto. Parliamo degli ospiti provenienti dai Paesi che in passato hanno fatto grande la costa, ovvero Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Svezia e Svizzera.

Da sempre i 13 Paesi dell’Europa Occidentale (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Svezia e Svizzera) costituiscono il bacino più importante degli arrivi dei turisti stranieri sulla Riviera romagnola.
Nel lontano 1967 sulla costa da Cesenatico a Cattolica su un totale di 538.243 arrivi dall’estero, i 509.093 dei 13 Paesi rappresentarono il 93%.
Sempre sul territorio interprovinciale (Rimini più Forlì-Cesena) il raffronto degli arrivi negli anni 1968 e 2018 passa da 454.927 a 536.660 (+81.733, + 18%; incremento medio annuo +0,56%), che hanno rappresentato il 57% sul totale interprovinciale di 941.308 arrivi dall’estero.

Raffronto degli arrivi in Italia e nella provincia di Rimini negli anni 1987 e 2017
L’analisi dei dati statistici riguardante gli arrivi dai 13 Paesi nei due anni presi in esame registra un incremento del 123% sul territorio nazionale passando da 15.127.163 a 33.709.400 arrivi, mentre su quello della nostra provincia la perdita è stata del 34%: da 613.183 a 405.528 (-207.855 arrivi).
Nella sottostante tavola vengono riportati, per singolo Paese, i dati statistici degli arrivi in Italia (fonte Istat a tutto il 2017) e nella provincia di Rimini (fonte Regione Emilia Romagna) negli anni 1987 e 2017.

Le quote di mercato dei 13 Paesi in arrivo a Rimini nel 1987 e nel 2017
Il sensibile aumento degli arrivi sul territorio nazionale (+18.582.257) e la forte perdita su quello provinciale della Riviera di Rimini (-207.655) ha conseguentemente ridotto le rispettive quote di mercato, le cui risultanze vengono di seguito riportate.

Percentuale quote di mercato

La diminuzione del 34% degli arrivi dai 13 Paesi in provincia di Rimini, rispetto ad un incremento del 120% sul territorio nazionale, ha comportato una perdita di 207.655 turisti, la cui mancata ricaduta economica sul territorio, considerando un soggiorno medio di 5 giorni e una spesa media giornaliera di 172 euro, può essere valutata in circa 178,6 milioni di euro.

La Caporetto del cielo riminese
Il totale dei passeggeri che dai 13 Paesi hanno utilizzato l’aereo per raggiungere le località della nostra Riviera sono passati da 143.812 del 1987 a 7.008 del 2017 (-136.804 passeggeri, -95%); i Paesi collegati da 13 a 4 ( -9; -69%).
L’attività dello scalo aereo è stata salvata dal traffico proveniente dalla Russia che dai 416 passeggeri in arrivo nel 1993 è passato ai 207.893 negli ultimi 10 mesi di gestione 2014 della società Aeradria (+207.477 passeggeri; +49.874%), scesi a circa 82.200 nel 2018 (-60%).

1987-2017 utilizzazione dell’aereo dai 13 Paesi

Nel 2018 dai 4 Paesi (Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Lussemburgo) gli arrivi sono stati 18.916 passeggeri, riducendo in tal senso la perdita rispetto al 1987 dal 95% all’ 85%.
Con questi risultati sarà oltremodo difficile “aprire l’aeroporto al mondo”.
Non sarebbe più facile e conveniente riaprire la porta ai 13 Paesi dell’Europa Occidentale?

Fotografia: Giorgio Salvatori/Archivio fotografico Apt Servizi Emilia Romagna

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