A Rimini Orlando prende i voti “rosso antico”, Renzi non raggiunge i due terzi

A Rimini Orlando prende i voti “rosso antico”, Renzi non raggiunge i due terzi

Ma il Pd non “trova-circoli”: nella mappa ne mancano la metà.

Pruccoli non riesce a far vincere Renzi nella sua Verucchio e Orlando perde nel V° Peep, territorio della sua sponsor Emma Petitti. La supremazia renziana di circa 300 voti in più è figlia dei grandi centri urbani della riviera, dove ci sono i circoli con più iscritti e dove molti degli ex-bersaniani convertiti al renzismo, rimangono attaccati al carro del più forte. Emiliano zero voti. E il Pd della provincia di Rimini “vale” solo il 4% del totale regionale delle tessere.

Stranezze del voto nei circoli Pd riminesi: a Renzi va grassa pur fermandosi al 61,7%, quasi due punti sotto la media regionale, buon risultato per Orlando che sfiora il 37%. Il primo atto della corsa congressuale in provincia vede una certa disomogeneità territoriale. Infatti lo sfidante dell’ex presidente del Consiglio ha superato il 50% in 15 circoli su 46, andando forte in molte delle vecchie roccheforti dell’ex Pci (Coriano, Poggio-Torriana, zona sud di Riccione, in Valconca, in uno dei circoli di Santarcangelo, a Santa Giustina, Viserbella-Torre Pedrera, a Celle-Rivabella). Disomogeneità anche rispetto al traino, spesso mancato, da parte dei rispettivi leader locali: esempi, Pruccoli non riesce a far vincere Renzi nella sua Verucchio, di contro Orlando perde nel V° Peep, territorio della sua sponsor Emma Petitti. Quindi la supremazia renziana di circa 300 voti in più, matura soprattutto nei grandi centri urbani della riviera, dove ci sono i circoli con più iscritti e dove molti degli ex-bersaniani convertiti al renzismo, rimangono attaccati al carro del più forte.
Del resto si tratta più che altro di sfumature, se è vero che nelle dichiarazioni post-voto, sia il renziano Gnassi che la orlandiana Petitti parlano di “partito inclusivo”. Fortuna che stavolta hanno lasciato perdere il ritornello delle pari opportunità di genere: non sarebbe stato proprio il caso, dato che gli intervenuti nel dibattito delle assemblee congressuali sono stati 113, di cui solo 16 donne, cioè il 14%. Ben poco.
I pidini riminesi odierni hanno almeno dato prova di un minimo di passione politica in più rispetto ai compagni di altre province. Alle urne sono andati in 1.233, cioè il 60% degli iscritti ai circoli, in media molto di più del 46% regionale. Resta il fatto che con 2.040 iscritti, il Pd della provincia di Rimini “vale” solo il 4% del totale regionale delle tessere.
Intendiamoci, sono tutti discorsi relativi ai numeri che il partito rende pubblici. Sì, perché non è così facile nel Pd di oggi avere chiarezza sulla consistenza reale delle truppe. Prendiamo ad esempio i circoli del territorio comunale di Rimini: in questa tornata si è votato in 13 circoli, Ghetto Turco, Q6 Forese, Celle-Rivabella, InaCasa, Rn Valmarecchia, Miramare (dove c’è stato un pareggio fra i due contendenti), Viserba, Torre Pedrera-Viserbella, Rn Centro, S. Giustina, S. Giuliano, V° Peep, Q2. Eppure, nella “mappa trova-circoli” ufficiale, che si consulta tanto nel sito regionale che in quello provinciale del partito, le cose sono rappresentate molto diversamente: le bandierine piantate sono infatti solo 7 e non 13, Viserbella-Torre Pedrera, Viserba, S.Giustina-Case Nuove, InaCasa, Rn Valmarecchia, V° Peep, infine S. Giuliano la cui sede però è collocata in vicolo Beccari 4 anziché nel Borgo. Invariabilmente tutti i circoli vengono indicati con il numero di telefono della federazione di via Beltramelli, segno che non sono luoghi molto frequentati ma sedi periferiche coordinate da un centro. Come nel lontano passato.
Ah, dimenticavamo Emiliano. Chi l’ha visto ci faccia un fischio. In 33 circoli su 46 ha preso zero voti, un record difficile da battere.

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