Aeroporti a terra: se il “Fellini” piange, il “Sanzio” non ride

Aeroporti a terra: se il “Fellini” piange, il “Sanzio” non ride

Ricordate il Carosello degli anni '60 che pubblicizzava quella nota marca di olio? Diceva "la pancia non c'è più". Come l'aeroporto di Rimini. Stamatt

Ricordate il Carosello degli anni ’60 che pubblicizzava quella nota marca di olio? Diceva “la pancia non c’è più”. Come l’aeroporto di Rimini. Stamattina intervistata da Icaro Tv, Laura Fincato ha detto che “Airiminum non ha più l’aeroporto”. Intendendo che dall’esito del ricorso al Tar ad oggi, in attesa della sentenza del Consiglio di Stato che rischia di mangiarsi anche febbraio, di fatto lo scalo è in stallo e la stagione 2016 risulta “fortemente compromessa”.
Questo accade a Rimini, ma a pochi chilometri di distanza, in quel di Ancona, le cose non vanno meglio. Ieri si è riunita l’assemblea dei soci di Aerdorica, al termine della quale l’ottimismo non era decisamente alto. Si parte da un “buco” di bilancio da 40 milioni di euro e dal bisogno immediato di ricapitalizzazione, gli investitori latitano, la Novaport russa pare ormai fuori dai giochi, mancano i soldi per pagare gli stipendi e chiudere alcuni contenziosi milionari, la privatizzazione è una strada tutta in salita e il futuro immediato è legato all’attesissima iniezione di denari pubblici provenienti dalla Regione Marche (che però configurerebbero la pericolosa fattispecie dell’aiuto di stato) mentre si lavora alla stesura del bando Enac. L’Ad riminese Andrea Delvecchio, arrivato in terra marchigiana con l’obiettivo dichiarato di risollevare le sorti dell’aeroporto con un tir di rubli, si trova adesso in questo vicolo cieco.
Sia Airiminum che Aerdorica guardano al mercato russo, che però è in forte crisi. La società di gestione dell’aeroporto di Rimini il 9 e 10 febbraio sarà a Mosca per partecipare al forum internazionale National Aviation Infrastructure Show, con la speranza di far volare su Rimini passeggeri che in un passato già abbastanza lontano hanno fatto la fortuna del “Fellini” e dell’economia riminese.
Delvecchio annuncia di essere impegnato a lavorare per incrementare le presenze (cargo
e passeggeri) dalla terra di Putin. Speranze che non sarà facile soddisfare. Uno scenario scoraggiante, insomma, per entrambi gli aeroporti.

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