Alla Società de Borg i soldi europei per l’itticoltura

Alla Società de Borg i soldi europei per l’itticoltura

Ripartiti 270mila euro fra 9 eventi lungo la costa emiliano-romagnola: dappertutto sono finanziate le sagre dei prodotti ittici, a Rimini la XXI festa borghigiana ma durante il fermo pesca.

La ventunesima edizione della Festa de’ Borg può tirare un sospiro di sollievo, dopo l’allarme lanciato sulla stampa locale circa un mese fa (“se non troveremo nuove risorse per far fronte a tutte le spese, questa edizione della Festa de’ borg è a rischio”): l’associazione organizzatrice, la Società de Borg, si è infatti assicurata 27mila euro di finanziamento europeo nell’ambito del più vasto programma denominato “Festival del Mare” della costa adriatica emiliano-romagnola.

La faccenda non è così semplice come potrebbe sembrare a prima vista, e merita di essere raccontata per capire come funzionano i fondi comunitari. Dietro sigle cervellotiche e titoli-lenzuolo come questo – «P.O. FEAMP 2014/2020 priorità 4, Piano di azione del FLAG costa dell’Emilia-Romagna, Azione 4.B “Integrazione tra pesca, turismo e cultura delle marinerie”» – dove FEAMP sta per “Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca”, ci stanno operazioni da vari milioni di euro. Spesso, come nel nostro caso, con finanziamenti a pioggia e a fondo perduto per il 100% della spesa preventivata. Rispondendo al programma di promozione della pesca e dell’acquacoltura dal delta del Po fino a Cattolica, una trentina di enti pubblici e privati, soprattutto amministrazioni comunali e centrali cooperative, si sono messi assieme dando vita al suddetto FLAG, un’associazione temporanea di scopo (ATS) che dalla sua nascita a fine 2016 fino al 2019 distribuirà lungo la costa un tesoretto di 5,2 milioni di euro. Fra le pieghe di questo bilancio, è stata prevista quest’anno l’Azione 4.B, da 270mila euro, che consiste nel finanziamento di un cartellone di manifestazioni locali chiamato “Festival del Mare”.

L’elenco degli eventi del Festival del Mare è sinteticamente questo: Sposalizio del Mare (Cervia), Sagra della canocchia e della seppia (Comacchio), La cozza di Marina di Ravenna, Sagra della vongola di Goro, La notte magica delle vongole (Chamalea gallina) a Cattolica, Festa del Mare (Bellaria-Igea Marina), Il pesce fa festa (Cesenatico), Salotti letterari a Portoverde (Misano Adriatico), infine Festa de Borg 2018. Gli appuntamenti sono praticamente tutti “marittimi” e ittici, salvo quello della festa borghigiana “generalista” di Rimini. Infatti per fare rientrare la festa nelle finalità di distribuzione dei fondi pubblici del FEAMP, si è reso necessario aggiungere al normale programma di due giorni (1 e 2 settembre) un elenco di micro-eventi caratterizzati sul mare, la marineria ed i prodotti della pesca. Aggiunta che è stata fatta anche tramite la circolazione di un manifesto “parallelo” rispetto a quello vero e proprio della festa (cfr. foto).

Vediamo il dettaglio di questi “eventi”, seguendo quanto pubblicato dal sito ufficiale della Società de Borg.
Il 23 luglio proiezione film “Rimini – Lampedusa – Italia” nel chiostro della parrocchia di San Giuliano.
Il 24 luglio alle 5 del mattino, visita guidata al mercato ittico all’ingrosso.
A seguire, alle ore 7:30 spostamento al mercato del pesce presso il Mercato coperto di via Castelfidardo, “visita guidata inizialmente prevista per venerdì 27 luglio”.
L’1 agosto alle 18, pesca alla tratta davanti al bagno 26 di Rimini centro: anche questo “evento” è stato anticipato di un giorno rispetto alla data prevista del 2 agosto.
Il 7 agosto visita guidata al Museo della marineria di Rimini – E’ scaion, a Viserbella (senza indicazione dell’indirizzo).
Il prossimo 18 agosto è prevista una navigazione (per soli 20 posti) in collaborazione con l’Associazione Vele al Terzo di Rimini, appuntamento al portocanale alle 9 del mattino.
Il 25 agosto alle 9, visita guidata ad un motopeschereccio: 15 i posti disponibili, non è indicato di quale motopeschereccio si tratti, l’appuntamento è fissato genericamente al portocanale.
Infine, siccome i progetti finanziati dal FEAMP devono prevedere delle degustazioni di prodotti ittici locali, è stata aggiunta al programma della Festa de’ Borg questa dicitura: “mostre, incontri, cooking show, animazioni dedicate alla marineria riminese, tra le vie del caratteristico borgo dei marinai”.

Abbiamo parlato di micro-eventi a ragion veduta, si tratta infatti di iniziative a numero chiuso: poche decine di posti nel chiostro della parrocchia per il film su Lampedusa, 15 posti per la visita al mercato ittico all’ingrosso, 20 posti disponibili per la navigazione con le vele al terzo, 20 posti disponibili per la visita al museo della marineria, 15 posti disponibili per la “visita guidata a un motopeschereccio”. In totale 70 posti certi, più quelli del film e delle degustazioni.

Una perplessità emerge spontaneamente dando uno sguardo alle date: visto che il 30 luglio scorso è scattato il fermo pesca – un provvedimento che viene preso ogni anno nella stessa stagione – appare un po’ surreale il programma annunciato per sabato 25 agosto con “pescatori all’opera” (sic) durante la visita guidata al motopeschereccio. E purtroppo sarà un po’ difficile per i numerosi turisti e cittadini gustare i prodotti ittici locali fra l’1 e il 2 settembre, a meno di qualche deroga al fermo dell’attività che da quanto sappiamo è prevista fino al 9 settembre.

Veniamo ora all’aspetto politico-istituzionale della partecipazione di Rimini all’ATS FLAG della costa adriatica emiliano-romagnola. L’assessore Sadegholvaad, uomo di fiducia del sindaco Gnassi in giunta, rappresenta il Comune di Rimini fin dalla nascita del sodalizio nel settembre 2016. Ha fatto parte anche del più ristretto consiglio direttivo dell’ATS, con il compito di dirigere e indirizzare i soldi pubblici europei – un totale, ricordiamo, di 5,3 milioni di euro – per la pesca e l’acquacoltura nella zona adriatica emiliano-romagnola. Alle prime tre riunioni del direttivo Sadegholvaad ha partecipato, poi ha mandato una rinuncia. Sta di fatto che nei primi mesi del 2018 Rimini ha comunicato al FLAG quale sarebbe stato l’evento da inserire nel programma dei 9 festival ittici finanziati con 270mila euro: la scelta è caduta sulla Festa de’ Borg. In aprile il FLAG ha pubblicato un bando per la gestione dei 9 eventi: per ciascuno di essi ha partecipato alla selezione un solo soggetto, poi il 15 giugno è seguita l’aggiudicazione definitiva. I vincitori sono risultati: Pro Loco Goro, Atlantide Soc.Coop. sociale p.a. (Cattolica), Bellaria Igea Marina Servizi srl, Fondazione di partecipazione Misano Mare e Sport e Cultura, Associazione Società de Borg, Mixer di Palazzi Thomas (Cesenatico), Cervia Turismo srl, Consorzio “L’Alba” (Comacchio), Tuttifrutti soc.cons. a r.l. (Marina di Ravenna), ciascuno per 27mila euro più Iva.

Nel gestire il passaggio dei fondi, esiste naturalmente un ente controllore regionale. Dai verbali delle riunioni si apprende che il controllore ha posto varie domande all’ATS sul Festival del Mare, che elenchiamo sommariamente:
motivare perché si prevede di pagare un consulente esterno, oltre al personale del FLAG costiero già impegnato (risposta: “è necessario attivare una figura professionale che supporti il FLAG nell’attuazione”);
spiegare come si distribuiranno 30mila cartoline e il loro costo unitario (risposta: circa 3mila cartoline per ognuna delle 10 marinerie, i costi si riferiscono a preventivi di attività precedenti);
“manca un dettaglio analitico di come si perviene alla quantificazione della spesa di euro 27mila per ogni evento faro, nonché la documentazione sulla congruità della spesa prevista” (risposte: per ogni evento saranno spesi 3.200 euro per il dépliant, 600 euro per la locandina, 2.200 per il display; ogni visita guidata ha il costo stimato di un bus per 50 persone pari a 400 euro, ogni evento prevede tre visite guidate per un totale di 1.200 euro; inoltre il costo medio a persona per visite in barca/motonave compreso pranzo a bordo è stimato in 20 euro per 100 persone, pari a un totale di euro 2mila; per quanto riguarda i costi di uno spazio di presentazione dei prodotti ittici, di laboratori di degustazione, scuole di cucina e iniziative simili, workshop su produzioni ittiche, strumenti di monitoraggio per misurare i risultati ottenuti da ciascun evento, “interventi finalizzati a migliorare il livello di qualità degli eventi in termini di allestimento, iniziative correlate al fine di incrementare sia il coinvolgimento della popolazione locale sia l’interesse dei potenziali visitatori provenienti dall’esterno”, l’ATS fa riferimento a preventivi di “precedenti indagini di mercato”).
L’ente controllore vuole inoltre sapere come si perviene a 17mila euro di costo della campagna promozionale (risposta: 0,24 euro per 50mila mappe, totale 12mila euro; altri 5mila euro per pagare due conferenze iniziale e finale, 10 comunicati stampa e 5 workshop informativi locali).

La Società de’ Borg non è nuova all’assegnazione a suo favore di contributi pubblici. Ne abbiamo trovate alcune tracce: per l’edizione 2004 incassò dal Comune 16mila euro a fronte di un preventivo totale della manifestazione di 60mila euro; per l’edizione 2012 (“Come vincere la profezia dei Maya”) furono realizzate iniziative – di cui appariva soggetto realizzatore il Comune di Rimini – finanziate con 10mila euro del Comune più 50mila euro della Regione; per l’edizione 2014 (101mila euro di preventivo) incassò 4mila euro dalla Camera di Commercio; per l’edizione 2016 (167mila euro di preventivo) incassò 5.500 euro dalla Camera di Commercio, più 4mila euro dalla Regione (che però segnalava un preventivo di 140mila euro).

Purtroppo l’associazione con sede in via degli Ortaggi non pare godere di eccessive attenzioni da parte dei cittadini, quando si tratta optare per il 5×1000 a suo favore: un solo contribuente fece questa scelta nel 2006, uno nel 2007, uno nel 2008, uno nel 2009 (tanto per fare un paragone, in quegli stessi anni per un altro evento di massa, il Meeting per l’amicizia fra i popoli, optavano tra le 500 e le 800 persone).

Un’ultima annotazione.
Il manifesto della “due giorni” consiste nel titolo (“Che maraveja! Semplice, di tutti, la meraviglia”) contornato dai colori della cosiddetta “bandiera arcobaleno”. Che cosa c’entri il simbolo delle rivendicazioni gay con cozze e vongole, con il Festival del Mare, con la “maraveja” e con la XXI festa del borgo San Giuliano, gli organizzatori non l’hanno spiegato.

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