Anche Giovannino Montanari era in corsa per la Destination management company ma…

Anche Giovannino Montanari era in corsa per la Destination management company ma…

Dai verbali di gara si scopre che i concorrenti in origine erano tre e fra questi c'era un raggruppamento che, almeno sulla carta, avrebbe potuto dare del filo da torcere ai vincitori. Ma si è, stranamente, ritirato. Perché? Lo spiega, in parte, il diretto interessato.

Finalmente si conoscono i verbali di gara del dialogo competitivo per l’affidamento ad una destination management company dei servizi di informazione, accoglienza turistica, promozione, promo-commercializzazione e destination marketing. Com’è noto ad aggiudicarselo è stato il raggruppamento temporaneo di imprese Rimini Welcome, composto da Promozione Alberghiera, Ieg, Destination Services, Adria Congrex e Summertrade, mentre sono stati esclusi gli altri concorrenti: Itur (capogruppo), Studiowiki e Ideazione.

Anzitutto, si scopre che alla gara aveva puntato anche un terzo raggruppamento, formato da realtà importanti in ambito turistico, fra l’altro con una denominazione molto simile a quella dei vincitori: “Welcome Rimini”. I componenti erano G.M. Tour (Giovannino Montanari, ndr), capogruppo, Teamwork, Fattor Comune e City User Planet, mandanti.

Il 19 marzo scorso alle 9,30 si è riunita la commissione giudicatrice del bando ed ha esaminato in seduta riservata la documentazione pervenuta, decidendo “terminata la disamina dell’istanza di partecipazione prodotta dai tre concorrenti partecipanti”, di “sospendere la seduta (…) al fine di sottoporre ad una più approfondita valutazione la documentazione presentata da alcune di esse”. La prima seduta pubblica si tiene il 28 agosto, e ratifica quanto segue: al procedimento di soccorso istruttorio attivato (è previsto dal procedimento amministrativo nei casi in cui la documentazione presentata non sia dei tutto comprensibile o manchi il pieno rispetto delle formalità richieste) per “Rimini Welcome” e “Welcome Rimini” hanno risposto solo i primi (Ieg, Pa, ecc.) mentre il secondo raggruppamento ha comunicato “di non essere più interessato alla gara”. Preparare la documentazione per una gara di questa portata non è uno scherzo e non ci si imbarca in un’avventura del genere senza avere bene ponderato. Come mai prima ha deciso di gareggiare e poi, dopo essere arrivato fin lì, si è tirato indietro? Lo abbiamo chiesto a Giovannino Montanari.

“Avevamo costituito un’associazione temporanea di imprese, poi uno dei componenti si è ritirato e a quel punto abbiamo deciso di uscire dalla gara. I componenti del raggruppamento erano ovviamente uno degli elementi fondanti per avere credibilità nei confronti della gara. Eravamo quattro aziende, la mia competenza, avendo un tour operator da oltre 40 anni, riguardava la parte logistica, poi c’erano altre tre figure professionali nei diversi campi, marketing, accoglienza e così via. Uno di questi ha deciso di ritirarsi…”, spiega Giovannino Montanari a Rimini 2.0. Con quale motivazione? “Non lo posso dire… siccome la risposta coinvolge altre persone mi sembra scorretto fare nomi. Però non è stato chiaro nemmeno a me il motivo del ritiro. Mi è stata data una motivazione, ma non so se è fino in fondo quella che conosco io. A me è dispiaciuto questo epilogo e ci sono rimasto male perché credo che il nostro raggruppamento avrebbe potuto essere alla pari, se non migliore, di quello che poi ha vinto…, diciamo che alla fine è andata ai soliti noti.”.

Senza Monatanari e soci il procedimento è comunque andato avanti e nella commissione del 27 settembre ai due partecipanti rimasti sono stati attribuiti i rispettivi punteggi. Nell’offerta tecnica Itur e soci secondo la commissione non hanno raggiunto la soglia di sbarramento (50) essendosi fermati a 43,73 contro i 67,13 dei vincitori. E le realtà tagliate fuori avevano commentato con una certa sorpresa i “voti” ottenuti.

Il bando ha dovuto fare i conti anche con l’anomalia dell’offerta presentata da “Rimini Welcome”. Nella seduta della commissione del 27 settembre si è riscontrato che “l’offerta del raggruppamento Rimini Welcome appare anormalmente bassa, in quanto presenta sia i punti relativi al prezzo, sia la somma dei punti relativi agli altri elementi di valutazione, entrambi superiori ai quattro quinti dei corrispondenti punti massimi previsti, e pertanto deve essere sottoposta a verifica di congruità, ai sensi dell’art. 97, comma 5 del D.Lgs. 50/2016″. Sono state quindi chieste spiegazioni a “Rimini Welcome” sulla congruità dell’offerta e le controdeduzioni del raggruppamento interessato sono state accolte e l’offerta valutata, il 16 ottobre, “nel complesso congrua, seria e sostenibile“.
Il ribasso conseguito in sede di gara è stato dello 0,11%, portando l’importo complessivo ad euro 2.267.503,00 (1.858.609,02 più Iva al 22% pari ad euro 408.893,98).

Non è pubblica la spiegazione fornita da “Rimini Welcome” sulla congruità dell’offerta. Quel che si conosce lo si può leggere dagli atti presenti sul sito del Comune, nei quali si spiega che:

“- il ribasso proposto dalla costituenda società consortile a r. l. non riguarda i costi della manodopera in quanto risulta confermata la stima effettuata dall’Amministrazione comunale, stima calcolata sulla base del bilancio 2018 presentato dal precedente gestore del servizio;
– la costituenda società consortile a r. l. dichiara che saranno rispettati tutti gli obblighi previsti in materia ambientale, sociale e del lavoro stabiliti dalla normativa europea e nazionale, dai contratti collettivi o dalle disposizioni internazionali;
– l’entità degli oneri sulla sicurezza viene giustificata sulla circostanza che trattasi di un’attività che non presenta particolari rischi;
– la costituenda società consortile a .r. l. attesta che tutto il personale impiegato avrà uno stipendio non inferiore ai salari minimi inderogabili;”

Giovannini Montanari mette sul piatto un’altra questione connessa. “Chi gestisce il raduno degli alpini dal punto di vista ricettivo?”. Ce lo dica? “Nella circolare che è apparsa in tutte le sedi degli alpini d’Italia figurano Comune di Rimini e Promozione alberghiera, ed esiste un contratto fra questi ultimi due, antecedente l’assegnazione del bando per la Dmc, anche se a settembre di quest’anno scadeva il contratto (già prorogato di nove mesi, ndr) di affidamento dell’incarico a Rimini Reservation. A mio parere è stata un po’ una forzatura: se io avessi vinto il bando della Dmc avrei dovuto gestire un contratto fatto da altri. Capisco che possano esserci state esigenze legate alla tempistica, ma insomma…”

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