Anche Rimini ha l’hotel per i pazienti in quarantena: è il Santanna

Anche Rimini ha l’hotel per i pazienti in quarantena: è il Santanna

Per la struttura di viale Regina Elena è stata prevista una spesa di circa 120mila euro per due mesi. Il primo albergo già in funzione, ma a Cattolica, è il Royal gestito dalla comunità Papa Giovanni.

Dopo il Royal di Cattolica, anche a Rimini apre l’Hotel per ospitare le persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare. L’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile l’ha individuato nel “Santanna” (via Regina Elena), e per il momento si è stabilito di utilizzarlo per un periodo di due mesi, ma rinnovabili per ulteriori quattro “fino al perdurare del periodo di emergenza Covid-19”.
Queste le condizioni economiche: “700 euro al giorno, oltre Iva 10%, per le prime 5 notti se l’occupazione non supera le 5 unità e dopo le 5 notti pari a euro 1.248, oltre Iva 10%” per la “gestione di tutti i servizi alberghieri richiesti, ad eccezione della ristorazione”. Invece la “somministrazione giornaliera per singolo ospite presente in struttura (indipendentemente dal numero degli stessi) dei pasti principali (colazione, pranzo, cena) in porzioni singole, secondo gli standard dell’albergo” è di 28 euro al giorno, più Iva.
Viene stimata, in caso di piena occupazione, una spesa mensile di 54.240 euro più Iva, quindi 59.664 euro. Due mesi 119.328 euro.

L’Hotel deve provvedere alla “accurata pulizia e sanificazione” e a “tutte le misure idonee alla prevenzione della legionellosi”. Nei “bagni non provvisti di impianto di riscaldamento fisso dovrà essere garantito, con modalità sicure, idoneo microclima”. Poi il servizio di guardiania h24, “pulizie e sanificazione delle stanze adibite per la quarantena, ad ogni cambio ospiti, con la predisposizione delle stanze per i nuovi ospiti”, “la disinfezione accurata di tutte le superfici verticali ed orizzontali, delle suppellettili, delle tende, della cinghia delle serrande, degli interruttori e citofoni, dei filtri e delle batterie interne di ogni condizionatore presenti nella stanza”. Quindi il cambio della biancheria, lo smaltimento dei rifiuti ed altro dettagliato nel contratto firmato dal titolare della struttura e dall’Ausl.

Il “Santanna” è stato valutato adeguato dall’Ausl, dopo un sopralluogo tecnico che risale a marzo. Nella determina con la quale l’Azienda sanitaria della Romagna ratifica la decisione, si legge che con lettera del 17 aprile “il Sub Commissario Sanitario aziendale ha comunicato ai Direttori delle Strutture Sanitarie interessate la necessità di effettuare un cambio di impostazione relativamente agli isolamenti domiciliari dei soggetti positivi al Covid-19 al fine di spezzare la catena dei possibili contagi in ambito familiare, mediante la proposta a tali soggetti in via primaria di isolamento presso una struttura alberghiera”.
Per queste finalità le strutture alberghiere possono anche essere requisite, ma, spiega l’Ausl, l’hotel a “inviato offerta in data 15.4.2020, successivamente scontata con nota nella medesima data e nota del 17.4.2020 e che pertanto non risulta necessario procedere alla requisizione in uso con Decreto Prefettizio previsto dall’Art. 6, comma 7, del Decreto-Legge 17 marzo 2020, n. 18”.

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