Andrea Corallo: dopo il grave incidente il giovane centauro brucia le tappe

Andrea Corallo: dopo il grave incidente il giovane centauro brucia le tappe

Ad accompagnarlo sui circuiti il padre Serafino, a capo della chiesa parrocchiale ortodossa delle Celle

Nel 2014, quando stava andando al circuito di Pomposa, rischiò di perdere la vita. Tre anni dopo su un'Honda 600 ha vinto il campionato italiano Bridgestone, categoria Silver. E punta in alto.

Luglio 2014. La meta era il circuito di Pomposa, dove l’appena dodicenne promessa del motociclismo era atteso alle prove per disputare il campionato italiano velocità mini gp, classe 50. Alla guida del camper usato per i trasferimenti in vista delle gare, il padre, non un volto qualunque a Rimini. Insieme a lui i due figli, una femmina e un maschio. Sulla statale Romea, all’altezza di San Giuseppe di Comacchio, un motociclista si schiantava contro il camper morendo sul colpo. All’interno del mezzo le conseguenze più gravi le ebbe lui, Andrea Corallo, subito ricoverato al Bufalini di Cesena in terapia intensiva nel reparto di anestesia e rianimazione. “Mio figlio se ne stava andando, invece il Signore me l’ha salvato”. L’uomo al volante, che temette di non potere più riabbracciare il figlio, risponde al nome di padre Serafino Corallo. Dal 2001 guida la chiesa parrocchiale ortodossa delle Celle, dedicata all’Ingresso al tempio della SS. Madre di Dio e San Nicola di Myra, che nel 2009 è stata riconosciuta come cattedrale ortodossa di Rimini, San Marino e Medio Adriatico, una sede importante dunque, la seconda in Italia.

The end per il futuro sportivo del giovane? Macché. Non solo Andrea Corallo è guarito, ma ora brucia le tappe. “In sei, sette mesi si è ripreso”, dice il padre, “dal letto d’ospedale ripeteva in continuazione io devo tornare in moto“. E c’è tornato, eccome se c’è tornato. Impossibile tenerlo lontano dai circuiti e nel 2015 è tornato ad allenarsi. L’anno dopo si è cimentato con la 450 e si è classificato terzo nel campionato generale. Quest’anno l’exploit: primo posto al campionato italiano Bridgestone, categoria Silver, su un’Honda 600 col numero 88. All’età di 15 anni. “Ha stupito anche me che sono suo padre, non immaginavo un risulato del genere”. Una carriera che sembrava stroncata, è invece decollata.
Andrea Corallo frequenta il secondo anno del Serpieri ma il suo cuore batte forte per l’alta velocità. “Il prossimo anno faremo un campionato maggiore, per approdare poi nella Supersport o Superbike, vedremo”, dice padre Corallo, protopresbitero del Trono Ecumenico. Chi è abituato a vederlo in questa veste si stupirà forse un po’ di sorprenderlo fra i bolidi del Mugello e di Misano. Ma lui non è un semplice genitore che accompagna il figlio. Se è vero che il Dna non è acqua fresca, si fa presto a capire da chi Andrea abbia ereditato la passione: “Da ragazzo anche io andavo in moto…”. Una passione molto ortodossa.

Padre Serafino Corallo in abiti civili mentre accompagna il figlio alle gare di moto

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