Asp Valloni: il covid si fa sentire anche sul bilancio

Asp Valloni: il covid si fa sentire anche sul bilancio

Le misure per fronteggiare il virus hanno comportato una spesa di 106.206 euro in soli quattro mesi. Il revisore dei conti mette in guardia: "monitorare con la massima scrupolosità l'andamento dei flussi economici e finanziari in entrata e in uscita".

Il revisore dei conti dell’Asp Valloni Marecchia lo scrive chiaro e tondo nella relazione al bilancio 2019, dove parla di “ingente impatto, in termini di maggiori costi e minori introiti, pari ad euro 106.206,10 sostenuto nei mesi da febbraio a maggio 2020”. L’Asp Valloni è stata al centro delle polemiche per il numero dei contagi e dei decessi nei giorni più bui della pandemia. Le informazioni sono state fornite col contagocce, a seguito di sollecitazioni venute dall’esterno. Su questo aspetto, come vedremo, le relazioni allegate al bilancio non dicono granché.
Quel che risulta chiaramente è invece l’aspetto finanziario. I dispositivi di protezione (mascherine, guanti, camici, cuffie, ecc.) hanno comportato una spesa di oltre 50mila euro, quasi 11mila euro per gel igienizzanti, schermi in plexiglas, termometri infrarossi e disinfettanti, circa 4.500 euro per la sanificazione delle strutture e 31.532 euro di minori introiti “da inoccupazione dei posti”, in parte a carico dell’utenza e in parte del fondo per la non autosufficienza. C’è anche un impatto “sulla previsione di perdita per l’esercizio 2020, come evidenziato nel bilancio preventivo (euro 194.605)”.
Ecco perché il revisore dei conti “raccomanda all’Ente di monitorare con la massima scrupolosità nel corso dell’esercizio 2020 l’andamento dei flussi economici e finanziari in entrata e in uscita, tenuto conto che i pesanti effetti negativi che si stanno riverberando sulla congiuntura economica nazionale e locale rischiano di riverberarsi anche sulla capacità di spesa delle imprese debitrici e delle famiglie destinatarie dei servizi dell’Ente.”
Qui l’indicazione del revisore è ferrea: “Per il settore dei servizi educativi (nidi d’infanzia) si raccomanda all’Ente di richiedere agli enti affidatari dei predetti servizi di restare indenne o, comunque, di ottenere il corrispondente rimborso dei costi fissi, comunque rimasti a carico dell’Ente, a fronte della sospensione dei predetti servizi per emergenza sanitaria e di politiche di abbattimento delle relative rette, adottate dagli enti locali titolari del servizio pubblico a sostegno delle famiglie”.
Il 2019 si è chiuso con una perdita di 112.346 euro, che sarà ripianata dai soci pubblici.
Si diceva delle misure adottate da Asp Valloni per contenere il diffondersi del virus fra i propri ospiti. Nel bilancio ci si limita ad evidenziare che “l’ASP ha provveduto immediatamente ad adottare tutte le misure necessarie ai fini del contenimento del Virus Covid 19 ed in particolare:
– Sospensione dei servizi educativi;
– Adozione di nuovi protocolli operativi indicati dall’AUSL della Romagna e dall’Istituto superiore della sanità al fine di evitare il contagio nelle strutture socio-sanitarie per anziani/disabili;
– Sospensione di tutti i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria non urgenti compresi gli interventi di ristrutturazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare citati nel punto 1;
– Adozione, negli Uffici amministrativi, di tutte le misure possibili (fruizione di ferie pregresse, applicazione di orario flessibile, utilizzo del lavoro agile smart working) per evitare il contatto tra gli impiegati continuando però a svolgere tutti gli adempimenti necessari per il regolare svolgimento delle attività assistenziali, in primis l’acquisto di tutti i prodotti, DPI e materiali necessari alle nuove disposizioni (mascherine, guanti, dispositivi per protezione oculare, camici, calzari, cuffie/copricapi, soluzioni disinfettanti, gel igienizzanti detergenti, ecc.).
Le misure sopra indicate purtroppo hanno generato e continuano a generare un’incidenza negativa nell’andamento economico dell’ASP andando a diminuire i ricavi e ad aumentare i costi”.
Sarebbe stato opportuno un maggior dettaglio sulla tempistica di adozione delle misure di contenimento, anche perché altri centri per anziani in provincia di Rimini che hanno “chiuso” gli ingressi per tempo sono passati indenni dal covid-19 e non hanno contato morti.

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