Blocco del traffico ma non per tutti: l’obsoleto autoparco degli enti pubblici non inquina

Blocco del traffico ma non per tutti: l’obsoleto autoparco degli enti pubblici non inquina

L'età media dei mezzi comunali (152 in tutto) è assai alto. Diversi non rientrano nella classe ambientale autorizzata alla circolazione in base all'ordinanza del sindaco. Quattro anni fa l'83% di veicoli di palazzo Garampi aveva oltre 10 anni di vita. 53 sono in fase di dismissione, saranno rottamati o venduti. Però ad inquinare pare non siano i mezzi in quanto tali ma chi li possiede. Divertitevi a leggere le 21 tipologie di quelli che, nonostante tutto, possono scorrazzare indisturbati.

Inflessibili versi i privati cittadini, indulgenti verso la pubblica amministrazione. Il pugno duro del Comune verso la circolazione dei cosiddetti mezzi inquinanti privati, diventa di velluto nei confronti di quelli pubblici. Secondo voi tutti i veicoli dell’amministrazione comunale di Rimini sono a norma? Illusi.

L’ordinanza firmata dal sindaco, che blocca circa 23mila auto a Rimini, diventate all’improvviso fuorilegge, parla di “limitazioni alla circolazione dinamica privata”. Spiega che “il risanamento e la tutela della qualità dell’aria costituiscono un obiettivo irrinunciabile e inderogabile in tutte le politiche di questa Amministrazione”. Tranne che per l’ordinanza sulle restrizioni alla circolazione. Alla qualità dell’aria devono pensarci solo i privati cittadini. Fra l’altro, se si volesse davvero “liberare l’aria” senza punire i cittadini, non sarebbe il caso di prevedere tariffe agevolatissime o gratuite del trasporto pubblico per chi è costretto a non utilizzare l’auto?

Dal 1° ottobre (e fino al 31 marzo), è scattato il coprifuoco: dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 18.30, “divieto di circolazione stradale dinamica privata dei seguenti mezzi: autoveicoli e veicoli commerciali a benzina Euro 0 ed Euro 1; autoveicoli e veicoli commerciali diesel Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3 ed Euro 4; ciclomotori e motocicli Euro 0”. Quest’anno anche gli Euro 4, decisione che ha provocato la rivolta, anche perché a ben guardare sono dotati di filtro antiparticolato e di recente immissione sul mercato. Poi ci sono le “domeniche ecologiche”, la prima sarà quella di domani, durante le quali varranno gli stessi divieti e gli stessi orari feriali in tutta la zona urbana a mare della statale 16. Le altre domeniche off limits saranno quelle del 4 novembre 2018 e, nell’anno nuovo, del 13 gennaio, del 3 febbraio e del 3 marzo.
Gli unici tratti stradali esclusi sono, oltre alla statale 16, a confine con Riccione e Bellaria e quelli che consentono l’accesso ai parcheggi scambiatori e alle strutture di ricovero e cura.
Bontà loro, il divieto è sospeso in coincidenza delle festività più importati dell’anno: 1 e 2 novembre, Natale, Santo Stefano, il 31 dicembre e il 1° gennaio.

Il capitolo deroghe svela la logica di cui sopra: verso i mezzi pubblici si chiude un occhio, anzi due. Tolti ovviamente quelli elettrici, ibridi, alimentati a gas e Gpl, adibiti a trasporti speciali (ad esempio: da soccorso, manutenzione stradale e così via), sono salvi anche gli autoveicoli con almeno 3 persone a bordo (car pooling) se omologati a 4 o più posti, con almeno 2 persone a bordo se omologate a 2 o 3 posti, incluso ciclomotori e motoveicoli.

Il bello (si fa per dire) viene adesso. L’ordinanza del sindaco libera da ogni problema 21 tipologie di mezzi. L’elenco è un po’ lungo ma merita di essere riportato per avere un’idea della logica un po’ ridicola che entra in gioco nella partita della guerra, ad armi spuntate, contro lo smog.

1. veicoli di emergenza e di soccorso, compreso il soccorso stradale e la pubblica sicurezza, veicoli in servizio pubblico, appartenenti ad Aziende che effettuano interventi urgenti e di manutenzione sui servizi essenziali (esempio gas, acqua, energia elettrica, telefonia) e
veicoli attrezzati per il pronto intervento e la manutenzione di impianti pubblici e privati (esempio elettrici, idraulici, termici, della sicurezza e tecnologici in genere), a servizio delle imprese e della residenza;
2. veicoli di turnisti e di operatori in servizio di reperibilità muniti di certificazione del datore di lavoro;
3. veicoli appartenenti ad istituti di vigilanza e veicoli utilizzati dagli Ufficiali Giudiziari in servizio;
4. veicoli per trasporto persone immatricolate per trasporto pubblico (taxi, noleggio con conducente con auto e/o autobus, autobus di linea, scuolabus, ecc.);
5. veicoli a servizio di persone invalide provvisti di contrassegno “H” (handicap);
6. veicoli utilizzati per il trasporto di persone sottoposte a terapie indispensabili e indifferibili per la cura di malattie gravi (o per visite e trattamenti sanitari programmati) in grado di esibire la relativa certificazione medica e attestato di prenotazione della prestazione
sanitaria nonché per l’assistenza domiciliaria di persone sottoposte a terapie indispensabili e indifferibili, veicoli utilizzati per il trasporto di persone dismesse da strutture ospedaliere con apposita certificazione;
7. veicoli di paramedici e assistenti domiciliari in servizio di assistenza domiciliare con attestazione rilasciata dalla struttura pubblica o privata di appartenenza, veicoli di medici/veterinari in visita domiciliare urgente muniti di contrassegno rilasciato dal rispettivo ordine;
8. veicoli adibiti al trasporto di merci deperibili, farmaci e prodotti per uso medico (gas terapeutici, ecc.), veicoli che trasportano attrezzature e merci per il rifornimento di ospedali, scuole, mense e cantieri;
9. veicoli adibiti al trasporto di stampa periodica;
10. veicoli di autoscuole muniti di logo identificativo, durante lo svolgimento delle esercitazioni di guida (almeno due persone a bordo);
11. veicoli di interesse storico e collezionistico, di cui all’art.60 del Nuovo Codice della Strada, iscritti in uno dei seguenti registri: ASI, StoricoLancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI, limitatamente alle manifestazioni organizzate;
12. veicoli utilizzati dai donatori di sangue nella sola giornata del prelievo per il tempo strettamente necessario da/per la struttura adibita al prelievo;
13. veicoli diretti agli istituti scolastici per l’accompagnamento, in entrata ed uscita, degli alunni di asili nido, scuole materne, elementari e medie inferiori, muniti di attestato di frequenza o di autocertificazione indicante l’orario di entrata e di uscita, limitatamente ai 30 minuti prima e dopo tale orario;
14. veicoli appartenenti a persone il cui ISEE sia inferiore alla soglia di 14.000 €, non possessori di veicoli esclusi dalle limitazioni, nel limite di un veicolo ogni nucleo familiare, e regolarmente immatricolati e assicurati, e muniti di autocertificazione;
15. carri funebri e veicoli al seguito;
16. veicoli diretti alla revisione purchè muniti di documentazione che attesti la prenotazione;
17. veicoli al servizio delle manifestazioni regolarmente autorizzate e veicoli di operatori economici che accedono o escono dai posteggi dei mercati settimanali o delle fiere autorizzate dall’Amministrazione comunale;
18. veicoli a servizio di persone soggiornanti presso le strutture di tipo alberghiero site nelle aree delimitate, esclusivamente per arrivare/partire dalla struttura medesima, dotati di prenotazione, oppure facendo pervenire al Corpo di Polizia Municipale, nei dieci giorni
successivi, apposita attestazione vistata dalla struttura ricettiva, ovvero copia della fattura in cui risultano intestatario e targa del veicolo rilasciata dalla suddetta struttura, a condizione che la stessa sia situata all’interno del Comune;
19. autocarri di categoria N2 e N3 (autocarri avente massa massima superiore a 3,5 tonnellate) limitatamente al transito dalla sede operativa dell’impresa titolare del mezzo alla viabilità esclusa dai divieti e viceversa;
20. veicoli adibiti al servizio postale universale o in possesso di licenza/autorizzazione ministeriale di cui alla direttiva 97/67/CE come modificata dalla direttiva 2002/39/CE (decreto legislativo 22 luglio 1999, n.261 e s.m.i.);
21. veicoli muniti di autorizzazione alla circolazione di prova ai sensi dell’art.1 del D.P.R. 24 novembre 2001, n.474.

L’autoparco del Comune di Rimini è composto di 152 autoveicoli (autovetture, autoveicoli ad uso speciale, autocarri, scuolabus e altro), 31 motocicli, 28 ciclomotori, 2 quadricicli a trazione elettrica. Di tutti questi, 76 sono in dotazione alla polizia municipale. Nel dettaglio: 54 autoveicoli, 16 motocicli, 6 ciclomotori.

Quattro anni fa, lanciando “la ricerca di sponsorizzazioni per l’acquisizione di autovetture che possano sopperire alle esigenze di mobilità dell’Amministrazione comunale”, palazzo Garampi ammise candidamente che si trattava di “più di una necessità” in quanto il parco mezzi del Comune disponeva “dell’83% di veicoli con oltre 10 anni” che “mostra tutti i propri limiti, tranne per i mezzi in dotazione alla Polizia municipale che con l’aiuto dei contributi della Regione siamo riusciti a rinnovare”.
E infatti l’età media dei veicoli comunali è elevata. Ora è stato attivato il percorso per procedere alla dismissione (vendita e/o rottamazione) di ben 53 veicoli (soprattutto motocicli e ciclomotori ma ci sono anche autoveicoli) non più utilizzati, così si eviterà almeno di spendere denaro per la “copertura” di mezzi inutilizzati.
Qualche anno fa sono stati sostituiti 7 veicoli vecchi con altrettanti nuovi, adesso c’è un impegno di spesa per acquistarne altri 8. E per quelli che attualmente fanno parte dell’autoparco comunale e che non rientrano nella classe ambientale “giusta”? Ovvero sui quali si abbatte la tagliola della ordinanza del sindaco? Niente paura: i mezzi pubblici possono circolare a prescindere, anche perché ci sono da garantire dei servizi.

Sembrerebbe che ad inquinare non siano i mezzi in quanto tali ma chi li possiede.

Sindaci che guardano alla sostanza e che non vogliono mettere in ginocchio i cittadini, sono quelli di Castenaso e Granarolo, che non applicano il blocco dei diesel Euro 4 nel centro urbano, lo applicheranno solo in caso di allerta 1, cioè dopo quattro giorni consecutivi di sforamento dei limiti di pm 10. Una regola di buon senso che tutti avrebbero dovuto applicare.

Lunedì vertice in Regione per cercare di pelare la patata bollente. Gli amministratori adesso hanno compreso di aver fatto uno scivolone. I cittadini sono esasperati e le categorie economiche a Rimini hanno detto chiaramente che il blocco avrà ripercussioni su un centro storico già provato dalla crisi, a tutto vantaggio della grande distribuzione.
L’assessore Montini ha capito che non si può essere insensbili ai disagi creati a chi si deve spostare, l’assessore Jamil Sadegholvaad sulla sua pagina Facebook è stato ancora più esplicito sostenendo che “consentire la circolazione degli euro 4 dotati di filtro antiparticolato (quasi la totalità dei veicoli euro 4 ne sono dotati) sia soluzione assolutamente ragionevole. Noi ci siamo mossi in tal senso”. E a pensarci prima di emettere l’ordinanza?

La Lega col segretario Morrone lancia l’appello: “Sarà meglio che la Giunta Bonaccini faccia non uno, ma molti passi indietro sul provvedimento che blocca la circolazione ai veicoli diesel Euro 4. Non si può mettere una regione in ginocchio per i velleitarismi da primi della classe a scapito della gente che lavora”. Perché in regione “lo stop riguarderebbe circa 290mila veicoli. “Qui non ci sono in discussione la tutela dell’ambiente e il miglioramento dell’aria che respiriamo, perché appare evidente che il provvedimento è solo ‘politico’ e oserei dire ‘ideologico’. Si interviene, infatti, in modo unilaterale, senza un ragionamento di opportunità e in termini di ricadute negative sulla collettività, ma anche senza alcuna proiezione che certifichi con dati prospettici quali benefici possa apportare un provvedimento così punitivo. Una amministrazione regionale seria avrebbe presentato uno studio terzo che misurasse i costi e i vantaggi. Nulla di tutto questo. Il Pair 2020 così come concepito dalla Giunta Bonaccini sarebbe da ritirare e da rivedere in molte sue parti commisurandolo con le esigenze della popolazione regionale e sulla base di una verifica costi/benefici. Tra l’altro, appare davvero risibile che tra le tante categorie esentate dall’obbligo, ci siano anche i soggetti con Isee inferiori ai 14.000 euro che con ogni probabilità possiedono i mezzi più obsoleti e inquinanti. Insomma, i soliti due pesi e due misure: si graziano i più abbienti e gli immigrati, si mette in ginocchio il ceto medio in difficoltà”.

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