Bollette mensili e non più bimestrali, l’offensiva di Hera

Bollette mensili e non più bimestrali, l’offensiva di Hera

Secondo la multiutility da 6 miliardi di euro di fatturato ci sarebbe “un effetto di rateizzazione della spesa senza interessi”. Ma chi va alle poste con il bollettino avrà il doppio delle spese di pagamento. Il Comune non risponde alle nostre domande di chiarimento. Che cosa c’è sotto?

E’ in arrivo nelle buchette postali e nelle caselle di posta elettronica dei romagnoli una lettera che annuncia un cambiamento notevole per la loro vita quotidiana e le loro tasche: «A partire dal prossimo maggio, riceverà le bollette con cadenza mensile».
A spedire la missiva è il gruppo Hera, che non specifica nulla dei motivi industriali o commerciali a monte della decisione. In compenso, la holding da oltre 6 miliardi di euro di fatturato annuo cerca di rassicurare i cittadini con questa frase: «Passare a bollette mensili offre il vantaggio di avere una maggiore consapevolezza dell’andamento dei propri consumi e della propria spesa, adeguando di conseguenza le proprie abitudini di consumo».
Nella pagina internet dedicata, Hera è ancora più ottimista ed afferma: «Passare alla fatturazione mensile offre il vantaggio di distribuire su 12 mesi il costo annuo del consumo dei servizi a lei intestati, con un effetto di rateizzazione della spesa senza interessi. Si pagano importi più piccoli e si tengono sotto controllo i consumi». Lo stesso concetto viene spiegato anche a chi chiede informazioni al numero verde telefonico: “abbiamo visto che in tantissimi chiedevano una rateizzazione del pagamento dopo aver ricevuto la bolletta, ecco perché l’abbiamo fatto”.
Al consumatore, tuttavia, viene subito in mente una domanda: se il pagamento mensile offre un vero vantaggio a chi paga, perché il Comune o l’azienda stessa non me l’hanno proposto fin dall’inizio?
E se invece ci fosse sotto una gabola?
Difficile dirlo. Di certo, per i clienti meno abituati alle nuove tecnologie, ad esempio gli anziani che pagano le bollette con le vecchie modalità, cioè con bollettino cartaceo alle poste, ricevere in un anno dodici fatture anziché sei significa pagare 18 euro di costi postali anziché 9 (calcolando il costo di 1,50 euro per ogni pagamento). Pure usando le modalità elettroniche, per i clienti significa raddoppiare il numero dei movimenti, con tutto ciò che questo può comportare, a seconda delle tipologie di conto corrente o di carta di debito/credito.

Trattandosi di servizi pubblici regolati (ciclo idrico e rifiuti), Riminiduepuntozero ha chiesto al Comune di Rimini se era al corrente di questa novità, ma in nove giorni non abbiamo ricevuto risposta.
Un nostro collaboratore ha girato la stessa domanda alle autorità regionali e nazionali che regolano il settore.
Siamo in attesa di una risposta da Bologna.
ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ci ha spiegato che per quanto riguarda l’acqua, «la frequenza minima delle fatturazioni è almeno mensile, purché migliorativa per l’utente finale e definita in accordo con l’Ente di governo dell’ambito territorialmente competente».
Nel mercato tutelato del Gas la frequenza di fatturazione è almeno quadrimestrale per i clienti con consumo inferiore a 500 Smc/anno; bimestrale per i clienti con consumo tra 500 e 5000 Smc/anno; mensile per i clienti con consumo uguale o superiore a 5000 Smc/anno.
Nel Mercato tutelato Elettrico è bimestrale per i clienti domestici; mensile per i clienti non domestici connessi in bassa tensione e con potenza superiore a 16,5 kW; bimestrale per i clienti non domestici connessi in bassa tensione e con potenza inferiore a 16,5 kW.
Se si ha un contratto nel mercato libero elettrico e gas, invece, il contratto può prevedere qualsiasi frequenza in quanto il cliente è libero di sottoscrivere o meno il contratto o scegliere altro venditore.

Torniamo al punto di partenza: che cosa comporta per gli utenti il passaggio dalla bolletta bimestrale a quella mensile? Al momento non abbiamo una risposta completa e soddisfacente.
Di certo sono in gioco montagne di soldi delle tasche dei cittadini, a fronte dei servizi resi dalla multiutility. La quale lascia comunque la porta aperta: infatti, per gentile concessione, «se non desidera accettare la nostra proposta – si legge in fondo alla lettera – e quindi mantenere la fatturazione bimestrale, può contattarci attraverso il canale dedicato entro il 28 febbraio 2020», accedendo al portale mensile.gruppohera.it.

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