Bologna pigliatutto e Forlì si mette sulla scia: ecco cosa succede nei cieli emiliano-romagnoli

Bologna pigliatutto e Forlì si mette sulla scia: ecco cosa succede nei cieli emiliano-romagnoli

2007-2017: dieci anni di traffico aereo in regione. Chi sale e chi scende è molto chiaro. Il "Marconi" ha praticamente raddoppiato i passeggeri. Mentre nei due scali della Romagna (anche a causa dei periodi di chiusura di Rimini e Forlì) il bilancio è decisamente negativo. Ma il "Ridolfi", che riprenderà l'attività nella primavera del corrente anno, considerato il consistente aumento del traffico nello scalo del capoluogo regionale, dovrebbe diventare la seconda pista dell'aeroporto di Bologna.

I 47 aeroporti operanti nel 2007 sul territorio nazionale registrarono un traffico commerciale complessivo internazionale e nazionale di 1.532.987 aerei e 135.308.151 passeggeri. In quell’anno la ripartizione percentuale del movimento passeggeri tra le compagnie tradizionali e quelle low cost fu, rispettivamente, del 74% e 26%. La media per volo dei passeggeri trasportati fu di 88.
A distanza di dieci anni, 2017, gli scali sono passati da 47 a 41 e, complessivamente, hanno registrato un traffico di 1.364.564 aerei e di 174.628.462 passeggeri, la cui ripartizione tra vettori tradizionali e low cost passa dal 74% al 49% (-34%) e dal 26% al 51% (+96%).
Per una attenta valutazione del traffico aereo nella nostra regione, si riporta il raffronto delle risultanze 2007/2017 con quello nazionale.

Nelle risultanze finali del raffronto 2007/2017 il movimento degli aerei diminuisce del’11%, mentre quello dei passeggeri aumenta del 29%.
Ciò è dovuto all’utilizzo di aerei di maggiore capienza e da una maggior propensione da parte dell’utenza all’uso dell’aereo, la cui media di passeggeri trasportati per volo passa da 88 a 128.

Da un aeroporto all’altro della nostra Regione
Complessivamente il traffico aereo dei quattro aeroporti regionali (Parma, Bologna, Forlì e Rimini) nel 2007, con un movimento di 5.591.629 passeggeri e nel 2017 con 8.619.891, ha rappresentato il 4,13% e il 4,94% di quello nazionale.
Il raffronto dei dati statistici 2007/2017 del movimento aeroportuale regionale è riportato nella sottostante tavola.

Nell’ambito regionale l’incremento percentuale del movimento passeggeri nel decennio 2007/2017 è stato del 55%, a fronte del 29% di quello nazionale.
La ripartizione nei quattro scali del 2007 e nei tre del 2017, ha registrato alcune situazioni che hanno modificato l’andamento del traffico regionale, come di seguito riportato.

(1) Forlì cessa l’attività il 1° aprile 2013.
(2) Rimini resta chiuso al traffico commerciale dal 1° novembre 2014 al 31 marzo 2015.

I voli low cost in Emilia-Romagna
Nel 2007 il traffico low cost nei quattro aeroporti dell’Emilia-Romagna, con un movimento di 944.997 passeggeri, rappresentò il 2,71% di quello nazionale (passeggeri 34.870.500). Il 2017 registra un sensibile aumento dei passeggeri low cost regionali, 4.864.238 (+414%), pari al 5,47% del movimento passeggeri low cost nazionale (88.821.337: +154,7%).

Alla fine del decennio 2007/2017 il movimento passeggeri del traffico low cost negli aeroporti dell’Emilia (Parma e Bologna) è aumentato del 4.286%, passando da 119.756 passeggeri a 4.857.305, mentre nei due scali della Romagna (Forlì e Rimini) è diminuito del 99%, da 833.741 a 6.633 passeggeri.

Le previsioni al 2030 del movimento passeggeri e degli investimenti
Nel periodo 2017/2030 le previsioni del traffico aereo commerciale prevedono per i quattro aeroporti regionali un aumento globale del movimento passeggeri del 175%, la cui ripartizione passeggeri e investimenti è riportata nella tavola che segue.

(1) Forlì: riprenderà l’attività nella primavera del corrente anno. Considerato il consistente aumento del traffico nello scalo del capoluogo regionale, dovrebbe diventare la seconda pista dell’aeroporto di Bologna.
(2) Rimini: la previsione al 2030 di un movimento passeggeri pari a 1.700.000 risulta essere la media delle previsioni fatte nel 2014 dalle quattro società in sede di gara, previsione diventata un po’ “ballerina”. Luglio 2016: nel documento inviato alla Regione, i passeggeri al 2020 sarebbero 2 milioni; al convegno tenutosi nel maggio del 2017, il numero dei passeggeri al 2030 è diventato di 3,6 milioni (per arrivare a 13 milioni nel 2037); nell’agosto 2018 il Direttore Generale ENAC, intervistato da Riminiduepuntozero, ha messo fine al balletto delle previsioni affermando: “… arrivare alla fine della concessione su una stima che per noi raggiunge circa 1,7 milioni mentre per il piano nazionale 2,2 milioni”.

Raffronto percentuale del movimento passeggeri nazionale con quello delle Regioni con più aeroporti
I dati di traffico 2017 pubblicati dall’ENAC hanno registrato nei 41 aeroporti aperti al traffico commerciale un movimento complessivo di 174.628.241 passeggeri, così ripartiti nelle Regioni con più aeroporti:

Regione Emilia-Romagna (3 aeroporti): 4,94% sui passeggeri totali;
Regione Piemonte (2 aeroporti): 2,46% sui passeggeri totali;
Regione Lombardia (4 aeroporti): 23,57% sui passeggeri totali;
Regione Veneto (3 aeroporti): 9,34% sui passeggeri totali;
Regione Toscana (3 aeroporti): 4,05% sui passeggeri totali;
Regione Lazio (2 aeroporti): 26,74% sui passeggeri totali;
Campania (2 aeroporti): 4,89% sui passeggeri totali;
Regione Calabria (2 aeroporti): 1,67% sui passeggeri totali;
Regione Puglia (4 aeroporti): 3,99% sui passeggeri totali;
Regione Sardegna: (3 aeroporti): 4,72% sui passeggeri totali;
Regione Sicilia (4 aeroporti): 9,45% sui passeggeri totali.
Due Regioni, Lombardia e Lazio, con un movimento di 90.475.753 passeggeri rappresentano il 51,81% del movimento totale nazionale passeggeri.

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