Caos sui nomadi. Pd e Patto civico litigano sulle microaree. La Lega: “Gnassi ritiri subito il progetto”

Caos sui nomadi. Pd e Patto civico litigano sulle microaree. La Lega: “Gnassi ritiri subito il progetto”

La maggioranza si spacca sulle microaree destinate ai nomadi. La lega continua la battaglia e chiede al sindaco Gnassi di ritirare subito il progetto. “Credibilità della Giunta è sottozero” chiosa il consigliere del Carroccio, Matteo Zoccarato.

Alta tensione in maggioranza. Ieri sera è saltato il patto sulle microaree destinate ai nomadi. Dovevano solo decidere quante famiglie di nomadi trasferire in ogni area per trovare l’accordo definitivo sulle zone, definendo tempi e regolamento. Ma il capogruppo della formazione di maggioranza “Patto Civico con Gnassi”, Mario Erbetta, è nervoso, sbatte la porta e decide di abbandonare la riunione dopo un’aspra polemica. L’incontro di maggioranza si conclude così.

Perché il capogruppo Erbetta si è così tanto arrabbiato? Il Partito Democratico aveva proposto di ridurre il numero delle aree destinate ai nomadi che oggi sono situati nel campo di via Islanda. Le zone su cui era praticamente stato raggiunto l’accordo di maggioranza, almeno inizialmente, dovevano essere cinque. Le microaree sarebbero state posizionate in Via Tombari (a Viserba), in via della Lontra (alla Grottarossa), in via Montepulciano, in via Feleto e in via Cupa. Ma il Pd adesso vuole ridurre il numero delle microaree da cinque a tre, perché alcune delle famiglie coinvolte nello smantellamento del campo avrebbero deciso di andare ad abitare in appartamenti e non nelle casette di legno che saranno allestire dal Comune per loro nelle aree individuate.

Per il Partito Democratico a questo punto, tre aree sarebbero state sufficienti per accogliere le 7 famiglie che restavano da sistemare. In questo modo ci sarebbe stato un risparmio in termini economici e si sarebbe ridotto il malcontento dei tanti riminesi che attraverso comitati spontanei sorti in abbondanza, da mesi criticano la soluzione di palazzo Garampi.

Tante sono state infatti le polemiche contro questa iniziativa comunale da un anno a questa parte, tra i comitati scesi in campo contro l’arrivo dei nomadi e le proteste dell’opposizione di centrodestra. In ogni caso, Erbetta, non ne ha voluto sapere: “Avevamo deciso insieme di trasferire le famiglie in 5 aree e adesso parlate di 3. Non si cambiano gli accordi in questo modo”, avrebbe detto. Insomma, la vicenda non finisce qui.

La maggioranza si trova davanti ad una crisi interna. In attesa di ulteriori commenti di Erbetta, è intervenuta la Lega, tramite il consigliere comunale Zoccarato: “Dopo l’ennesima crepa, la frattura è netta. Non solo è saltata la condivisione politica di questa maggioranza sull’urgenza di procedere allo smantellamento del campo di via Islanda e di parcellizzare le famiglie rom e sinti in un numero contenuto di microaree, ma è venuta meno la natura stessa del progetto”. Zoccarato precisa: “Nessuno di noi ha mai letto i dettagli di questa ripartizione” e attacca: “L’improvvisa virata del Partito Democratico ha il retrogusto della classica manovra preelettorale. Probabilmente Gnassi ha pensato che ridurre il numero delle aree abitative destinate ai nuclei sinti, contenendo l’impatto sulle famiglie riminesi, comportasse una riabilitazione in corner del proprio partito. La credibilità della Giunta è sottozero”. E il consigliere del Carroccio chiosa: “Se davvero alcune delle famiglie coinvolte in prima battuta nel progetto delle microaree hanno deciso di vivere in appartamento, è necessario capire e informare i riminesi sulla natura di queste abitazioni. Non vorremmo, infatti, che per queste persone venisse adottato l’escamotage dell’emergenza abitativa come soluzione. Alla faccia delle decine di famiglie riminesi che da anni attendono in graduatoria di poter usufruire di case popolari. Gnassi ritiri subito il progetto”.

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