Cardellini in gabbia, Pasquinelli becco d’aquila

Cardellini in gabbia, Pasquinelli becco d’aquila

Ieri è stato ricordato il re dei fringillidi della stampa riminese, Silvano Cardellini, a dieci anni dalla scomparsa. Il suo pezzo sull'evento purtrop

Ieri è stato ricordato il re dei fringillidi della stampa riminese, Silvano Cardellini, a dieci anni dalla scomparsa. Il suo pezzo sull’evento purtroppo non potremo leggerlo (le comunicazioni cielo-terra ancora difettano) ma naturalmente l’ha scritto e ha messo tutti i convenuti in mutande. Quando il potere celebra un giornalista di solito è per accaparrarselo. E questo accade da quando Cardellini è stato trasformato nella cifra del luogocomunismo nostrano, ottenuto sbianchettando via la stagione che ha fatto di lui il meglio uccellino della voliera giornalistica di Rimini.
Andrea Gnassi, al tavolo degli oratori con Vasco Errani, ha detto, anzi confessato, che “Una botta d’orgoglio” è sempre sul suo tavolo, “pieno di appunti”. Infatti deve averlo succhiato da lì, versione inglese (A strong dose of local pride) il Summer Pride che sfila oggi.
E di sbianchetto si lavora ancora: la nidiata rimasta orfana di Cardellini ha messo oggi in pagina un articolo a Spadazzi sguainata, che ha cancellato l’unico cinguettio ieri degno di nota, quello di un uccello da poco volato via dalla gabbia di Palazzo Buonadrata e che forse, tornando ad assaporare la libertà, ha deciso di riabilitare le ali ormai anchilosate provando a riacquistare la sua antica capacità di volo. Perché è stato oscurato? Massimo Pasquinelli (da ieri becco d’aquila) ha rievocato il partito del Carlino, ovvero i nostri anni di piombo baldanzosi e lieti raccontati dalla premiata ditta Cardellini&Basagni (Andrea Basagni che ieri c’era ma ovviamente non microfonato) mettendoli a fianco di un presente musicato dalla stampa velinara. Il confronto fra il Cardellini antisistema e l’aujourd’hui è risultato impietoso ma Silvano ci avrebbe fatto sicuramente un titolo. La botta d’orgoglio di Pasquinelli non è piaciuta però al Carlino, che in data odierna fa la cronaca degli interventi di tutti tranne che dell’unico oratore che ieri ha intonato meglio il canto del Cardellini.

Foto Davide Minghini da “Una botta d’orgoglio”, L’Arengo Quaderni, 2004

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