Cari(m)parma, il pellicano ti dà una mano

Cari(m)parma, il pellicano ti dà una mano

Arriva Crédit Agricole: farà tabula rasa del passato o ne valorizzerà il radicamento, anche quello iconografico? Il pellicano che compare nel logo della banca ha un profondo significato simbolico. E la leggenda diventa metafora calzante per i giorni nostri.

Il simbolo del pellicano è ben presente nella cultura riminese del Trecento e in epoca moderna è stato degnamente inserito nei simboli della Fondazione e della Cassa di Risparmio di Rimini. Infatti, nello stemma dell’istituto di credito riminese troneggia uno stilizzato pellicano nell’atto di nutrire i suoi piccoli.
Sarà perciò bene che qualcuno si occupi di rendere edotti i nuovi proprietari di Banca Carim di questi colti simboli iconografici della realtà riminese, non secondari per chi intende radicarsi stabilmente in questo fazzoletto della Romagna stretto tra le colline e il mare.

L’iconografia del pellicano è assai significativa!
Quel volatile per alcuni rappresenta Cristo o un Santo eremita. Secondo la leggenda, ampiamente riportata da Alessandro Giovanardi in ben altre situazioni storiche, sulla rivista L’Arco a cura della Fondazione Carim, il pellicano si apre il fianco da cui sgorga il sangue che è offerto a nutrimento dei suoi figli, dei suoi piccoli raccolti nella nidiata. La leggenda si trasforma in metafora calzante per i giorni nostri.

Il sangue che è fuoriuscito dal corpo squarciato dell’emblematico pellicano (Banca Carim!) è servito per nutrire i suoi figli, la nidiata. Pronto persino alle estreme conseguenze.
Sappiamo difatti com’è finita Carim, grazie anche alle particolari attenzioni di Banca d’Italia, il cui controllo passa in mano a Cariparma Crédit Agricole.

E’ opportuno che i nuovi proprietari della locale Cassa di Risparmio di Rimini tengano conto di questa espressività iconografica di un territorio che non merita di essere privato del suo principale istituto di credito e dei simboli che l’hanno contraddistinto fin dalla sua costituzione nel lontano 1840.
I riminesi, i correntisti, i dipendenti e i soci credo che apprezzerebbero la disponibilità di Crédit Agricole Cariparma di mantenere il marchio della Cassa di Risparmio di Rimini, seppur inserita in un grande gruppo bancario con ben altre ambizioni di livello internazionale.
Ritengo che plauderebbero pure la conferma di quel simbolo, oggi ancor più emblematico che nel passato, cioè del “nostro” pellicano che vuole sopravvivere nonostante abbia speso tutto il suo sangue per la sua nidiata.

Marino Straccialupi

Fotografia: il pellicano reinterpretato da Eron nella campagna di comunicazione voluta dalla Fondazione Carim in occasione dell’aumento di capitale, nel 2012, della banca riminese

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