C’è da spostare un’officina a 30 metri d’altezza, rimasta sul tetto del Museo

C’è da spostare un’officina a 30 metri d’altezza, rimasta sul tetto del Museo

E' creativa ma è pur sempre un'officina. Ricordate l'air garage che sfornò la splendida moto "Burasca" ideata da Aldo Drudi? Il sindaco mise a disposizione una location d'eccezione, sopra l'ala moderna del Museo. Ma ha messo le radici. Le strutture esterne stanno andando a pezzi. Lo scorso ottobre l'allora dirigente Piscaglia ci disse: "Da un paio di mesi lo stanno smontando". Invece è ancora tutto al suo posto. Ora che è diventato assessore metterà mano a questo primo problema?

“Vieni giù dai, che ci vediamo questa sera, c’è un posto dove da un sogno, da un delirio, con un segno di un disegno, può nascere la moto che hai in testa. Aldo è venuto giù, ci siamo ritrovati sul tetto del museo, è nata una officina e questo tetto oggi ha questo box dove la testa, la passione, il cuore di Aldo e di tanti collaboratori sta facendo nascere la moto della terra dei motori“. L’episodio lo racconta il sindaco Andrea Gnassi nel video che si può vedere qui sotto.

Aldo è venuto giù, ma l’officina no. Il famoso Air Garage è ancora sul tetto dell’ala moderna del Museo di Rimini. Dal 2014. L’officina “gonfiabile” è chiusa. Gli arredi all’aperto perdono i pezzi. I percorsi in truciolare sono sbriciolati, alcuni oggetti sono rovesciati a terra, le poltroncine bianche hanno cambiato colore sotto l’aggressione degli agenti atmosferici.

 

L’officina creativa ha perso il suo smalto: legno in frantumi e arredi abbandonati all’aperto

L’operazione s’innesta nella Biennale del disegno (darà vita anche a mostre come quella sul “colore del motomondiale”) ideata dall’ex assessore alla cultura Massimo Pulini, che si è dimesso ai primi di gennaio. Air Garage è il laboratorio nel quale prende forma la Burasca 1200 ideata da Aldo Drudi partendo dalla Honda VFR 1200, svelata al pubblico nel 2016, ma messa in lavorazione sul tetto del Museo due anni prima. Una livrea stupenda. Potenza, leggerezza ed eleganza. In quel luogo è stata concepita anche Anvera 55 CrossOverBoat, la “Ferrari del mare”.

E’ stato un coup de théâtre quello del garage ad alta quota. Vieni giù dai, c’è un posto… A trenta metri di altezza. Con una gru impegnativa, diciamo così, è stato piazzato un container di circa 60 metri quadri più un salottino con gazebo su una superficie di 600 metri quadri. Quanto rimarrà ancora lì l’officina creativa?

“Hanno cominciato a smobilitare, ma non è che ci sia molto da fare… ci sono dei computer…” e poco altro, ci disse lo scorso 11 ottobre Giampiero Piscaglia, all’epoca dirigente del Dipartimento “Città dinamica e attrattiva” del Comune di Rimini, e da ieri assessore alla Cultura. Gli facemmo notare che non rimanevano solo computer e poco altro ma tutta la struttura, che in parte si stava deteriorando. “Da un paio di mesi stanno smontando l’Air Garage”, aggiunse. Ma noi avevamo avuto l’occasione di vederlo due giorni prima ed era ancora lì con annessi e connessi. E non è cambiato nulla nemmeno ad oggi. “L’amministrazione comunale non ha sostenuto costi per quella installazione”, ci aveva assicurato Piscaglia. Ma esiste almeno una relazione tecnica propedeutica alla installazione dell’officina sul tetto del Museo, un contratto o qualcosa di simile che regoli il rapporto fra pubblico e privato? “No, perché non si tratta di una concessione ad un terzo ma un laboratorio della Biennale”.

Ora che Piscaglia ha assunto un ruolo politico, dopo essere stato collocato a riposo, a fine dicembre, da quello di dirigente, lo sottoponiamo subito al primo banco di prova (piccolo piccolo; altri più impegnativi saranno ad esempio l’Anfiteatro romano e la gestione del Galli): entro quanto tempo farà smontare e riportare a terra l’officina?

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