Chi vincerà?

Chi vincerà?

Siamo arrivati all'epilogo...

Siamo alla canna del gas… Ho la netta sensazione che il racconto della rana bollita rispecchi fedelmente lo stato comatoso nel quale ci troviamo.
La campagna elettorale, usando il linguaggio curiale, volge al termine e detta alla rurale “un sne pô piò”.
Fra capriole, salti della quaglia, nani, ballerine e Monsignori, abbiamo fatto il pieno. Da lunedì comunque si torna al lavoro, vada come vada, e questa è l’unica certezza. Liberi o prigionieri, cornuti e mazziati, guelfi o ghibellini la dura legge del menga avrà il sopravvento.
Ma chi vincerà? Sicuramente i 40 consiglieri regionali, più il Presidente/a che si porteranno a casa per cinque anni dai 10/12 mila euro al mese. Certamente troppi per fare molto poco.
Per i professionisti della politica lo scontro per le preferenze è particolarmente duro, specialmente nella stessa squadra, sotto la stessa bandiera che si preferisce nascondere o minimizzare.
Con le quote rosa e la parità di genere il casino è totale. Quando una donna si butta in politica non ha più amiche, ma solo avversione da sconfiggere in tanti modi e in questo campo non ce né per nessuno. Le frecce nella faretra sono tante e vanno usate alla bisogna… Da Eva ai giorni nostri la donna è mobile… e qui mi taccio e vi saluto.
Rurali sempre.

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