Chiese in vendita: per Sant’Agnese forse la svolta viene dagli ortodossi

Chiese in vendita: per Sant’Agnese forse la svolta viene dagli ortodossi

Chiusa al culto da molti anni, utilizzata per mostre e mercatini solidali, la Diocesi sta pensando di venderla.

Chiusa al culto da molti anni, utilizzata per mostre e mercatini solidali, la chiesa di Sant’Agnese ospita le sedi di alcune organizzazioni cattoliche negli spazi attigui (Gioc e Masci) e comincia ad evidenziare qualche problema dovuto alla mancata manutenzione. Ad una soluzione sta pensando la Diocesi, con un occhio anche al bilancio della chiesa riminese, perché vendere quell’edificio aiuterebbe non poco le finanze diocesane.

Sul destino della antica (anche se ricostruita, tranne il campanile, dopo la seconda guerra mondiale) chiesa di Sant’Agnese pare si sia aperta una strada di dialogo con la chiesa ortodossa rumena, cresciuta velocemente non solo a Rimini ma in tutta Italia dopo l’ingresso della Romania nell’Unione Europea. A Roma ha sede il vescovo Siluan Span, che a sua volta dipende dalla cattedra che si trova in Romania, impegnato a seguire il lavoro di numerosi preti sparsi sul territorio nazionale in circa 250 parrocchie. Si conta che quella rumena sia la comunità ortodossa più numerosa in Italia, che dal punto di vista del culto si è strutturata sempre meglio. A Rimini è già presente e dispone anche di un prete, ma non di una chiesa, tanto che la Diocesi ne mette a disposizione una (Viserba) alla comunità ortodossa rumena per le celebrazioni di Natale e Pasqua.

La più radicata famiglia ortodossa presente a Rimini è quella della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta, che fa parte del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli e che a differenza degli ortodossi rumeni ha già siglato con lo Stato italiano l’intesa prevista dall’articolo 8 della Costituzione. E il riconoscimento è avvenuto anche con la Repubblica di San Marino. La chiesa parrocchiale ortodossa si è insediata nel 2001, ottenendo dalla Diocesi la chiesa delle Celle, che è stata dedicata all’Ingresso al tempio della SS. Madre di Dio e a San Nicola di Myra e riconosciuta come cattedrale ortodossa non solo di Rimini ma anche San Marino e medio Adriatico, fra le prime e più importanti sedi in Italia. Gestisce anche la chiesa di San Nicolò con all’interno la reliquia di San Nicola, celebrando anche la liturgia il giovedì mattina. Fitto il flusso di visitatori russi, circa 700 a settimana, che fanno sosta a San Nicolò per venerare la reliquia (l’òmero di san Nicola di Bari, vescovo di Myra), donata dalla chiesa di Rimini nel 2003 alla Diocesi Greco-Ortodossa di Dimitriade.

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