Concentrazione di eventi da paura con ripercussioni sulla mobilità

Concentrazione di eventi da paura con ripercussioni sulla mobilità

Rimini Marathon, basket, Just Play, Piacere SpiaggiaRimini, Biennale del Disegno, più la coincidenza della Fraternità di Cl con circa 27 mila partecipanti. Il grande ingorgo oggi in città.

Rimini si riempie solo con gli eventi, e allora vai con gli eventi. A differenza delle città d’arte o delle mete con bellezze naturali che fanno da calamita, la riviera si fa invadere grazie ai prezzi bassi e a una caterva di manifestazioni. A guardare il bicchiere mezzo pieno c’è da essere allegri: c’è tanta gente in città. Che non significa comunque turismo “buono”, spesso e volentieri è solo invasione passeggera, “mordi e fuggi”.

Ma c’è anche il bicchiere mezzo vuoto. Tralasciando per ora il tema del rapporto costi-benefici legato agli eventi (non ne tiene conto nemmeno il rapporto sull’impatto economico della Notte Rosa, realizzato da Trademark, il maggiore evento non solo di Rimini ma della costa: quanto si spende di anno in anno in concerti e iniziative varie, organizzazione e promozione?), non si possono non notare le conseguenze che impattano sulla qualità della vita dei residenti.

Gli eventi spesso si sommano con coincidenti congressi che già portano in città (ma non solo) presenze e traffico in abbondanza, come accade in questi giorni con la Fraternità di Cl, in Fiera dal 27 aprile e fino ad oggi (e si parla di circa 27 mila partecipanti).
Oggi in particolare, ma anche nei prossimi due giorni, muoversi a Rimini sarà un inferno, a mano di non disporre dell’elicottero. Anzitutto per la Rimini Marathon con circa 8 mila partecipanti (primo classificato sui 42 chilometri di percorso Smail Charafaoui). Attraversa la città e oltre a regalare un bel momento di sport, porta con sé anche notevoli disagi. Si può chiamare evento turistico? Rimini Reservation ha messo insieme dei “pacchetti”, ma sarà importante leggere i numeri delle prenotazioni alberghiere. Insieme anche il torneo di basket Memorial Papini (in corso fino al 1° maggio).

Il lungomare Tintori, il porto e la spiaggia libera da ieri al 1° maggio sono “riserva” dell’open day dello sport locale, Just Play, che mobilita migliaia di persone. Dal 29 aprile al 1° maggio c’è anche il Piacere SpiaggiaRimini Village, che ha il suo cuore in piazzale Fellini: enogastronomia, spettacoli, musica, perfino una interessante mostra di hobbismo, modellismo e collezionismo. Pacchetti collegati sul sito di Riminiturismo non se ne vedono.

Basta poco per rendersi conto che soprattutto il lungomare, ma anche tutta Marina centro, fino al 1° maggio sarano sottoposti ad una “pressione” incredibilmente alta da ogni punto di vista. A leggere le cronache locali si può avere l’impressione che tutto questo ambaradan di manifestazioni diventi più sopportabile perché utile al turismo. Spesso non è così. In molti casi questi eventi non si possono definire turistici, con “pacchetti” dedicati e pernottamenti in hotel.

In centro poi c’è la Biennale del Disegno, dislocata fra Museo della città, Castelsismondo, Far, Fulgor, Lettimi. Insomma, una città ostaggio di una quantità di appuntamenti molto attrattivi in termini di pubblico, con una situazione della viabilità da bollino rosso fuoco, data anche la carente offerta di parcheggi. Al termine, passata la festa, Hera raccoglierà i “resti” lasciati dagli eventi e avanti così. Per tutta l’estate e oltre.

Non è forse venuto il momento di fare una riflessione sul “portafoglio” degli eventi di Rimini?
Partendo da una precisa raccolta di informazioni, almeno per quelli di impatto medio-grande, e tirando una riga dopo averli analizzati dal punto di vista del costo, della redditività, dei benefici diretti e indiretti, delle criticità e così via. E se è vero che gli eventi costruiscono l’immagine di una destinazione turistica, su quali e quanti puntare sarà sempre più una scelta strategica.

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