Contenzioso Teatro Galli, Mauro: “Come fa il Comune a chiamarsi fuori?”

Contenzioso Teatro Galli, Mauro: “Come fa il Comune a chiamarsi fuori?”

"Gnassi non può dire che la disputa sul teatro Galli non lo riguarda. Anzi, ha tutto l’onere di raffreddare il contenzioso e di farlo alla luce del so

“Gnassi non può dire che la disputa sul teatro Galli non lo riguarda. Anzi, ha tutto l’onere di raffreddare il contenzioso e di farlo alla luce del sole”. Gennaro Mauro, capogruppo Ncd-Fi reagisce così all’atteggiamento dell’amministrazione comunale sulla ennesima “disavventura” piovuta sul teatro, con la cooperativa Formae che ha scelto la strada delle carte bollate dopo essere stata estromessa a seguito dell’ingresso della Cmb di Carpi. Se il Comune, sembra voler buttare acqua sul fuoco lasciando intendere che si tratti di una una vertenza fra ditte e progettisti, le conseguenze potrebbero essere molto serie, tali da bloccare il cantiere.
“Abbiamo l’impressione che i professionisti della cooperativa Formae, aderente alla lega delle cooperative, facciano sul serio, e conoscendo il nostro ordinamento giudiziario non sarà difficile trovare “i cavilli giuridici” per bloccare i lavori di riqualificazione al Teatro Galli. Per noi era l’ultima cosa che ci saremmo aspettati nell’infinita vicenda che riguarda il “nostro” Teatro”, dice Mauro.
“Fa pensare la circostanza che un gruppo di professionisti che hanno ritenuto di nominare come presidente onorario un ex sindaco della sinistra riminese possa dare il colpo mortale a Gnassi, che ha fatto della riqualificazione del Galli e della piazza Malatesta il suo manifesto politico “della citta che vorrebbe”. Ci auguriamo che la politica in questo caso non c’entri nulla”, dice ancora Mauro.

E riferendosi alle dichiarazioni riportate dal Corriere di Rimini, aggiunge che “i professionisti che si sono occupati di sviluppare la progettazione operativa, che ricordiamo dovrebbe essere di dettaglio, nel rispetto dei vincoli architettonici ed estetici espressi nel progetto esecutivo approvato dall’amministrazione comunale, riferiscono tramite il proprio legale, di aver prodotto numerose varianti a seguito dei problemi riscontrati sul cantiere. Da cittadino ancor prima che da capogruppo NCD-FI ho necessità di comprendere le ragioni che hanno portato lo studio Formae a fare affermazioni così importanti e di notevole gravità”. A questo punto è necessario chiarire tutto, sollevare il coperchio fino in fondo: “L’amministrazione comunale deve dirci se nell’esecuzione dei lavori si sono riscontrati errori nella redazione del progetto esecutivo o mutate esigenze del Comune, che hanno portato i professionisti a riprogettare parti consistenti dell’opera tali da giustificare una richiesta di un milione di euro di parcella: Se ciò corrispondesse al vero ci troveremo difronte la necessita di sottoporre tali varianti ad un iter autorizzativo che non mi pare che sia stato intrapreso fino ad oggi. Non comprendiamo perché il contenzioso tra la Cmb di Carpi e i professionisti sia giunto al punto di paventare un ricorso in merito alla procedura che ha portato alla designazione della CMB al posto della cooperativa imolese. Certo l’onere delle spese di progettazione operativa erano definite nell’ambito complessivo della gara di appalto, e le modalità e i relativi costi di riguarda ditte vincitrici e professionisti, ma Gnassi non può dire che questa disputa non lo riguarda”.

COMMENTI

DISQUS: 0