Contro le balle ultra ambientaliste e la retorica anti-Trump del Pd sul clima

Contro le balle ultra ambientaliste e la retorica anti-Trump del Pd sul clima

La salvezza del pianeta passa dai consigli comunali indottrinati dal Pd?

A Santarcangelo di Romagna il capogruppo del PD Mirko Rinaldi per protestare contro la decisione di Donald Trump presenta l’ordine del giorno in difesa dell’accordo internazionale di COP21 sui cambiamenti climatici (Parigi 2015), ma si tratta sempre della solita propaganda fatta di slogan. L’Odg è stato approvato da Pd, Sel, Mov5S e Una Mano per Santarcangelo. Contrari Fd’I e FI.

Non mi sono mai considerato un esperto sul clima, non ho questa presunzione molto gettonata oggi, ma al tempo stesso non sono fesso e ho imparato a diffidare dai fondamentalisti ambientali e a separare la giusta difesa dell’ambiente dal dogma dell’ambientalismo più sfrenato.
Il Partito Democratico, invece, ci marcia sopra abbracciando l’allarmismo più catastrofista pur di attaccare strumentalmente la recente scelta del presidente Trump di uscire dagli accordi di Parigi. Lo ha fatto anche a Santarcangelo di Romagna, attraverso il suo capogruppo, consigliere Mirko Rinaldi, presentando un ordine del giorno che chiedeva che il consiglio comunale invitasse il ministro dell’Ambiente italiano ad attuare tutte le possibili forme di pressione sul governo degli Stati Uniti d’America affinché potesse rientrare nell’accordo di COP21. Cioè, il PD chiede tramite un consiglio comunale a un ministro dei governi del Pd (Renzi e Gentiloni) di esercitare pressioni sul presidente Usa. Fa già ridere così. Ma oltretutto, tra colleghi non potevano chiamarsi al telefono invece di coinvolgere il consiglio comunale in questa farsa? Ma c’è dell’altro.
Questo ordine del giorno non è un’iniziativa singola partita da Santarcangelo, ma proviene direttamente dal PD nazionale e dovrebbe essere presentata in tutti i comuni. Chiamasi propaganda e nulla di più. Tra le premesse nel testo dell’ordine del giorno si legge: “Valutati i rischi concreti che gli effetti dell’impatto umano e delle attività produttive stanno avendo sul nostro pianeta. Il consiglio comunale ritiene incomprensibile e inaccettabile la scelta del presidente degli Stati Uniti d’America di ritirarsi dall’accordo internazionale di COP 21 sui cambiamenti climatici”. A proposito dei presunti effetti dell’impatto umano sbandierati da questi aspiranti esperti e di queste scelte “incomprensibili” che hanno suscitato tutta questa indignazione, è intervenuto sulla stampa il professore emerito dell’Università di Bologna, celebre fisico e divulgatore scientifico Antonino Zichichi.
In poche parole ha affermato che Trump scientificamente non ha torto, perché la scienza non ha l’equazione del clima, ma la certezza di combattere l’inquinamento del pianeta. Le attività che producono inquinamento devono essere contrastate con assoluta fermezza, ma non legandole alle variazioni climatiche in quanto questo legame di fatto è lungi dal poter essere stabilito. In sintesi chi inquina deve essere punito non perché produce cambiamenti climatici, ma perché commette un delitto contro la salute degli abitanti del pianeta. Zichichi inoltre spiega che il clima è di estrema complessità e non riducibile a semplici banalizzazioni e conclusioni affrettate. Per altro è difficile attribuire alle attività umane effetti tali da produrre variazioni climatiche, perché esistono tre “pompe”: l’insieme degli oceani e di tutti i mari, le piante e il suolo e, infine, l’uomo. Le prime due sono decine di volte più potenti di quella umana. Sbagliare sull’evoluzione del clima significa sprecare miliardi di dollari/euro, ma a qualcuno questo dato non interessa. Inoltre il prof. Zichichi ci tiene a sfatare diversi miti che hanno condotto ad errori nello studio dell’inquinamento planetario, ad esempio la demonizzazione dell’anidride carbonica e dell’effetto serra. L’anidride carbonica infatti è cibo per le piante e se non ci fosse nell’atmosfera non potrebbe esistere la vita vegetale e di conseguenza quella animale. È vero, produce l’effetto serra, ma senza questo effetto su questo pianeta farebbe un pochino freddo. Sappiamo che la nostra sorgente di luce e calore è il sole. Un semplice calcolo stima che la temperatura sulla terra dovrebbe essere 18 gradi sotto zero senza l’effetto serra. Forse qualcuno lo dimentica, ma questo effetto ci regala i 33 gradi necessari per mantenere sulla terra la temperatura media di 15 gradi. Zichichi precisa poi che quando si parla di riscaldamento globale e si attribuisce alle attività umane la responsabilità di questo riscaldamento è necessario conoscere quali sono le prove sperimentali a sostegno del modello matematico costruito ad hoc. Cosa ha deciso di fare quindi l’America? Distinguere nettamente tra evoluzione climatologica e inquinamento. Ostacolare con provvedimenti drastici l’inquinamento, ma restare prudenti sul clima per un semplice motivo: le previsioni sono basate su modelli con tanti parametri liberi, che ne determinano l’arbitrarietà. Poi finanziare studi dettagliati per cercare di risolvere problemi che ancora oggi sono privi di risposta, arrecando danni minimi all’economia del Paese. Coloro che sostengono di aver capito tutto sull’evoluzione del clima in realtà non hanno capito proprio nulla. Trump sa bene che non esiste l’equazione clima e che se esistesse sarebbe ridicolo solo il fatto di metterla ai voti. Di fatto l’Europa ha messo ai voti un’equazione inesistente. Morale della favola? Fra una decina d’anni l’America avrà i livelli più bassi d’inquinamento al mondo e un’economia fiorente, mentre l’Europa si troverà con una economia a rimorchio della locomotiva Usa. Tutto ciò grazie alla retorica dell’ideologia ambientalista più becera.

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