Contrordine, anche i grillini leggono

Contrordine, anche i grillini leggono

Reazione un po' lenta, ma anche il candidato a sindaco di Riccione per il Movimento 5 Stelle, Andrea Del Bianco, si sottopone all'esamino. E guardate un po' cosa regalerebbe ai riccionesi.

Rettifica, ovvero, letture a 5 Stelle.
Rettifica – o meglio, precisazione – pentastellata: anche i 5 Stelle leggono. Il candidato a Sindaco di Riccione per il Movimento 5 Stelle, Andrea Del Bianco, risponde alle domande inviate il 15 aprile. Tempo di reazione: 4 giorni. Colpa di “problemi tecnici con il telefono”, anche il Movimento nato nella giungla tecnologica ha delle falle ‘di sistema’. Comunque, tutto sistemato. Ricalchiamo le domande:

1. Che libro ha sul comodino?
2. Qual è il libro – o i libri – che le ha cambiato la vita?
3. Che libro regalerebbe ai riccionesi?

Le risposte di Andrea (con commento).
1. “Il libro che ho sul comodino è Il piccolo principe, che leggo con mia figlia”.
2. “Un libro abbastanza recente che mi ha fatto vedere molte cose sotto un’altra luce, Il tramonto dell’euro di Alberto Bagnai”.
3. “Se mi è consentito… ai riccionesi vorrei regalare un’opera assoluta della composizione, da ascoltare. Le quattro stagioni di Vivaldi, perché vorrei che la città potesse suonare in armonia e nella bellezza in tutte le sue stagioni. Come il maestro immaginò”.
Il commento cinico. Per l’arte politica, ricordate, la cultura è un sottoprodotto elettorale. Non serve di per sé, ma è utile per ottenere dei fini. Nel caso di Del Bianco i fini sono evidenti. Stemperando Saint-Exupéry nella scenetta bucolico-familiare ci vuol dimostrare che è un bravo padre; citando l’economista ‘contro’ Bagnai, il candidato tenta di tranquillizzare i suoi elettori, è uno che studia, si prepara, nell’ovvio solco del pensiero unico grillino. In sostanza: Del Bianco non cita alcun romanzo, figuriamoci i poeti, legge solo saggi e legge quel che resta – chi non conosce Il piccolo principe? – alla progenie. Indubbiamente buona l’idea di Vivaldi: Le quattro stagioni erano raccolte in origine nel Cimento dell’armonia e dell’inventione e dio solo sa di quanta armonia e di quanto spirito inventivo abbia necessità Riccione. Ce lo giuri, Del Bianco: se viene eletto, Vivaldi da tutti gli altoparlanti riccionesi e dai publifono sulla spiaggia. A spacciare poesia – roba per rivoltosi e idealisti dadaisti senza ideologia – ci penso io.

Morale della bagarre bibliofila.
Torniamo a precipizio sul concetto che ha animato questa piccola inchiesta domestica: un Sindaco che non abbia letto Dostoevskij, che non conosca T. S. Eliot, che non legga continuamente William B. Yeats e Dino Campana, non è degno di governare. Non è degno perché non sa governare. Governerà i bolidi che asfaltano le strade, per carità, ma è privo di futuro, di visioni, di umanità. Queste cose, infatti, sono il patrimonio della letteratura. La ramanzina la stoppo qui. Resta una considerazione un poco triste – chi andrà a dirigere il Comune di Riccione è un pessimo lettore – e una domanda arcana in mezzo al gozzo: che cavolo legge il sigismondeo Andrea Gnassi? La risposta ha il colore di un B-movies.

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