Corona poco trionfale

Corona poco trionfale

Una corona d'alloro vandalizzata, utilizzata in occasione del 25 aprile, giace ancora in un'aiuola nei pressi del Duomo.

Transitando per la via Dante, si notano i poveri resti di corona d’alloro celebrativa apposta nelle vicinanze del “leggio” che narra del Tempio Malatestiano: la domanda di cosa ci faccia lì, in una via di grande importanza, sorge spontanea.
Sottratta forse altrove e depredata degli accessori di qualche interesse, e poi abbandonata, da quel tipo di individuo che ormai a Rimini – specie in centro – può fare indisturbato ciò che vuole.
Così malmessa, continuando lo scopo per cui è stata confezionata, celebra il degrado di quella zona e, soprattutto, del vicino pannello informativo vandalizzato, peraltro ad uso turistico. Quindi nulla di più appropriato; una commemorazione perfetta dato che in quel tratto tra l’incrocio di via Castelfidardo e il Duomo, i segni di degrado sono ormai una lunga e consolidata tradizione.

Al ritorno dai miei impegni, in ore notturne, la “corona” non era più visibile. Bene, ho pensato, forse qualche solerte operatore ecologico si è accorto del triste quadretto e vi ha provveduto. Invece no.
La mattina seguente ritornando per caso sui miei precedenti passi, la povera corona giaceva ai piedi della plancia priva della sua struttura di supporto che, evidentemente qualcuno ha trovato utile, era stata asportata lasciando il reso dov’era.
C’è di penserà che si tratti di poca cosa, visti i destini radiosi che ci vengono continuamente promessi. Al contrario è un sintomo, uno dei tanti che compongono i fatti della problematica del centro di Rimini in materia di decoro e decadimento. Ancor peggio poi perché trattasi di un caso non lontano dagli sguardi, ma in prossimità di un monumento importante per la città. Ma per raggiungere obiettivi lontani, occorre cominciare a guardare vicino e – soprattutto – avere il controllo del territorio, a cui né le piazze delle meraviglie né i funamboli potranno sopperire.

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