Corsini, Gnassi & c. sveglia! In Liguria e in Veneto le spiagge hanno già messo il turbo

Corsini, Gnassi & c. sveglia! In Liguria e in Veneto le spiagge hanno già messo il turbo

Il turismo interno quest'anno sarà catalizzato da chi saprà farsi trovare pronto prima degli altri e con le maggiori garanzie "anti-covid" in termini di ricettività, spiagge e servizi in genere. Ma mentre a Rimini le spiagge sono ancora off limits, Bibione ha già lanciato "la piazzola per ombrellone e lettini in formato mini-appartamento" e messo online messaggi molto rassicuranti.

A Rimini gli arenili sono lande desolate punteggiate da cumuli di sabbia, perché vige il divieto ad iniziare i lavori di preparazione. La “zona rossa” (o “arancione” come tecnicamente sarebbe più corretto definirla) significa anche questo. L’estate è qui, e con il sole che batte sembra incontenibile. Ma ci sono le ordinanze (e anche una certa dose di panico) a raffreddare questo assaggio di stagione 2020. Non accade la stessa cosa in altre spiagge “concorrenti”.

A Bibione “ieri hanno lanciato la piazzola per ombrellone e lettini in formato mini-appartamento, cioè ampia fino a 54 metri quadrati e circondata dal verde della natura”, scrive oggi il Corriere Veneto. Il portale Bibione.com ha già messo online la nuova organizzazione delle spiagge ai tempi del coronavirus: “La sfida per l’estate 2020 è creare un nuovo spazio vitale, con dimensioni che potranno raggiungere – a seconda della zona – una superficie fino a 54 metri quadri, circondati dal verde. In attesa dei protocolli da parte degli organi competenti, la località balneare veneta sta lavorando per offrire un vero e proprio appartamento open air, con tutti i comfort di sempre, in particolare per i bambini: nursery dove allattare e cambiare i neonati, servizio pediatrico e dermatologo, piante ed elementi del verde che si sommano alla grande pineta che abbraccia l’intero litorale”. E poi: “Dei circa 18 mila ombrelloni colorati che punteggiano ogni anno lo splendido litorale, ne verranno utilizzati solo 7 mila, al fine di garantire le distanze sociali che, verosimilmente, saranno espresse dagli organi competenti. Da oggi sono iniziati i lavori sul litorale ed entro il 30 maggio tutto sarà pronto e si potrà valutare l’effetto finale in attesa dei primi turisti, che si spera comincino ad arrivare, non appena le restrizioni si saranno allentate”.
Da Bibione mandano rassicurazioni abbondanti anche sulla sicurezza degli ospiti: “Dal punto di vista della sanificazione della spiaggia sono già pronte diverse ipotesi di intervento quotidiano su attrezzature, ombrelloni, bagni e spazi chiusi come biglietterie. Notevole anche l’organizzazione per creare percorsi di viabilità che consentano di raggiungere il mare evitando affollamenti. Dal punto di vista dei numeri non sarà un’estate da ricordare, ma Bibione tiene la barra dritta con l’intera squadra di operatori: “Non vediamo l’ora di rivedere i nostri ospiti in riva al mare – spiega Giuliana Basso, presidente del consorzio Bibione Live. L’estate 2020 non deve essere perduta, sia per l’economia del nostro Paese sia perché grazie al mare potremo compensare l’enorme stress psico-fisico che abbiamo subito indistintamente tutti”.” E sui box (in Romagna qualcuno preferisce chiamarli “gabbiotti”) in plexiglass, sempre da Bibione chiudono con una riga, definendola una proposta “irricevibile e lesiva dell’immagine delle spiagge”. Non si tratta di parole scritte su dossier e scartoffie, ma messaggi tranquillizzanti già messi online che parlano a quanti stanno sognando una vacanza dopo quarantene, drammi, preoccupazioni, morti e tanto altro.

Anche la Liguria non sta perdendo tempo. Il governatore Giovanni Toti ha interpretato il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che parla di manutenzione degli stabilimenti industriali, anche come via libera alla manutenzione di ristoranti sulla spiaggia, chioschi e, soprattutto, stabilimenti balneari, compreso il montaggio delle strutture.

La Riviera di Rimini deve attendere almeno fino al 3 maggio, ma rischia di rimanere indietro. Il turismo interno quest’anno sarà catalizzato da chi saprà farsi trovare pronto prima degli altri e con le maggiori garanzie “anti-covid” in termini di ricettività, spiagge e servizi in genere.

A Rimini non si muove nulla nemmeno su un altro fronte. Ieri in consiglio comunale dalle minoranze è venuto un ennesimo invito rivolto al sindaco e alla giunta per mettere mano ai “tagli” su Cosap, Tari, tassa di soggiorno… La giunta del Comune di Bologna proprio ieri ha deciso di annullare il canone di occupazione del suolo pubblico per le attività sospese dalle misure di contenimento della diffusione del coronavirus. Merola non richiederà il pagamento del canone Cosap nel periodo compreso fra l’11 marzo e il 3 maggio (ma le agevolazioni saranno prorogate se il governo farà slittare il lockdown) «alle attività di somministrazioni di alimenti e bevande in dehors annessi a pubblici esercizi alle attività di somministrazione di alimenti e bevande/laboratori in chiosco, e a quelle di commercio su aree pubbliche».

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