Curiosa “replica” di IEG: non alla Stampa ma attraverso la stampa locale

Curiosa “replica” di IEG: non alla Stampa ma attraverso la stampa locale

Prende posizione anche il senatore 5Stelle Marco Croatti

Non una comunicazione ufficiale diretta, una smentita, una replica - chiamatela come volete - ma una nota interna fatta diventare esterna dalla stessa Fiera, questa la modalità scelta da Italian Exhibition Group per rispondere alla scomoda inchiesta giornalistica.

E’ quanto meno curiosa la modalità scelta da Italian Exhibition Group per replicare all’inchiesta giornalistica della Stampa. Non una nota ufficiale diretta, una smentita, una replica – chiamatela come volete – ma una sorta di “velina”, una nota interna che diventa talmente esterna (a trasmetterla è la stessa IEG) da assumere il valore di un comunicato stampa pur senza formalmente esserlo. Forse per mettersi al riparo da controrepliche della testata che ha realizzato il servizio pubblicato domenica. La si può leggere per intero qui.
Anzitutto dovrebbe valere per tutti, anche per IEG, quello che ha detto oggi il presidente della Repubblica agli studenti e che è troppo comodo interpretare a senso unico, come una “tirata d’orecchie” alle parole uscite dagli esponenti del M5S nei confronti della stampa. “Al mattino leggo i giornali: notizie e commenti, quelli che condivido e quelli che non condivido e forse questi secondi per me sono ancora più importanti. Perché è importante conoscere il parere degli altri, le loro valutazioni. Quelli che condivido sono interessanti, naturalmente e mi stanno a cuore; ma quelli che non condivido sono per me uno strumento su cui riflettere. E per questo ha un grande valore la libertà di stampa, perché, anche leggendo cose che non si condividono, anche se si ritengono sbagliate, consente e aiuta a riflettere”, ha detto Mattarella.

Perché questo pistolotto quirinalizio? Perché casca a fagiolo rispetto alla reazione di Italian Exhibition Group nei confronti della Stampa. Nella letterina dell’ad di IEG Ugo Ravanelli si leggono espressioni come la cosiddetta “inchiesta”, gli “elementi particolarmente nauseanti”, “sulla questione definita “parentopoli” è difficile mantenersi seri”, ed altro, che non sono propriamente un esempio di stile. Certo, navigare senza iceberg dà la sicurezza di non sbatterci dentro, ma la libertà di stampa non la si può difendere solo quando non dà fastidio. La replica-non replica, cosa smentisce poi? Poco, davvero poco.

Sul tema interviene anche il senatore 5Stelle Marco Croatti. “L’inchiesta della Stampa di domenica sul gruppo IEG colpisce duramente il nostro sistema fieristico. In parte conferma accuse che le poche voci in città (tra cui il M5S) non coinvolte nella spartizione politica di poltrone e prebende da tempo denunciano. Questa mattina era legittimo aspettarsi grandi discussioni in città e sui mezzi di informazione. Al contrario di quanto accaduto. Cioè un silenzio assordante. Tentare di sopire notizie scomode in città non rappresenta una grossa novità. Sarebbe stato interessante leggere le doverose reazioni dell’Amministrazione e di IEG. Per comprendere meglio e chiarire alcuni aspetti. A maggior ragione in una fase piuttosto delicata per il futuro del gruppo fieristico. Ci sono risposte che sono dovute ai cittadini riminesi visto che IEG è sotto controllo pubblico. Il quadro disegnato dai giornalisti della Stampa che addirittura in prima pagina titola “a Rimini la Fiera di parentopoli” come può essere accettato e tollerato da chi detiene il controllo pubblico del gruppo? Cosa dice l’amministrazione PD, sempre pronta a fare quadrato intorno al management della Fiera e ad avallare una opacità di gestione giustificata (anche in commissione consiliare a Rimini) dal suo Presidente con la necessità di garantire i soci privati? La risposta dovrebbe essere una sola: tutto questo è inaccettabile”.

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