Depurazione insufficiente: 36mila euro di multe pagate da Hera negli ultimi quattro anni

Depurazione insufficiente: 36mila euro di multe pagate da Hera negli ultimi quattro anni

Nonostante il “raddoppio” costato 30 milioni di euro, l’impianto di Santa Giustina è stato sanzionato già due volte per il fosforo totale in eccesso. Ma per avere il fiume Marecchia inquinato più di prima, i cittadini hanno già pagato in bolletta un rialzo del 33,7% della tariffa in pochi anni: non è uno scandalo?

Multe per decine di migliaia di euro, per la precisione 36mila, per gli sforamenti dei limiti di legge nei depuratori della provincia di Rimini negli ultimi quattro anni. E’ questa l’ultima notizia esclusiva di Riminiduepuntozero nell’ambito dell’inchiesta sul funzionamento dei mega-impianti di trattamento delle acque reflue.

Per cominciare e per capirci meglio facciamo il riassunto delle puntate precedenti.

Qui l’8 giugno abbiamo dato conto dei 9 chilometri (su 15) del litorale comunale di Rimini chiusi alla balneazione per gli sversamenti seguiti a un temporale.

Qui il 13 giugno ci siamo domandati come mai le decine di milioni di euro già spese per rinforzare il sistema di depurazione non siano state sufficienti ad evitare le numerose aperture degli scarichi a mare che hanno segnato l’inizio dell’estate 2018. Ricorrendo ai dati autodichiarati da Hera, abbiamo fatto sapere ai lettori che la depurazione oggi non è migliorata, anzi per certi indicatori funziona peggio di prima degli investimenti.

Qui il 17 giugno abbiamo dato spazio alle spiegazioni del gestore in ben due comunicati: il cosiddetto “raddoppio” del depuratore di Santa Giustina è in realtà una nuova linea che depura meglio di quella vecchia (e ci mancherebbe altro, data la spesa ultramilionaria). Ma una volta fatta la media delle due linee, si scopre che l’inquinamento è aumentato anziché diminuire.

Qui il 4 luglio abbiamo documentato – con alla mano i dati ufficiali dell’ARPAE (Agenzia prevenzione ambiente energia Emilia-Romagna, ex Arpa) – che nel quadriennio 2014/2017 i sette impianti di depurazione in provincia di Rimini hanno collezionato una serie inquietante di “non conformità” rispetto ai parametri di legge: fosforo, azoto e azoto nitroso, cloro e cloruri, BOD5 e solidi sospesi.

Veniamo alle notizie di oggi: fra il 2014 e il 2017 le autorità ambientali hanno irrogato ben 14 sanzioni per le irregolarità ed i superamenti dei limiti di legge dei depuratori della provincia di Rimini. Le multe, da 3mila euro ciascuna, sono state ricevute dal gestore Hera: 12 sono state pagate, per un totale di 36mila euro, le rimanenti due sono state archiviate.

Ecco la lista delle sanzioni:
nel 2014, superamento del parametro di azoto totale nei depuratori di Riccione, Cattolica e Rimini-Marecchiese;
nel 2015, superamento del parametro di azoto totale nei depuratori di Riccione, Cattolica e Rimini-Marecchiese, nonché del parametro di fosforo totale nel depuratore di Santa Giustina;
nel 2016, superamento del parametro di azoto totale nei depuratori di Riccione, Cattolica e Rimini-Marecchiese, nonché del parametro di fosforo totale nel depuratore di Santa Giustina;
nel 2017, due parametri non conformi (cloro e azoto nitroso) nel depuratore di Riccione, nonché superamento del parametro di fosforo totale nel depuratore di Misano Adriatico.

In soli due casi (superamento del parametro di azoto totale anno 2016 impianti di Riccione e Cattolica) le sanzioni sono state poi archiviate, quindi non pagate.

Avete letto bene: fra le multe ce ne sono due che hanno avuto per oggetto il depuratore di Santa Giustina, in entrambi i casi per il superamento del fosforo totale. E’ l’impianto che «grazie a un investimento di 30 milioni di euro» (parola di Franco Fogacci, Direttore Acqua Gruppo Hera, dall’articolo intitolato “Il Piano di Salvaguardia della Balneazione di Rimini, la più grande opera di risanamento idrico mai realizzata in Italia, in “Servizi a rete”, novembre-dicembre 2016, consultabile per intero qui) è stato dipinto come «il più grande impianto in Europa con tecnologia di “ultrafiltrazione a membrane”», «un sistema che garantisce una grande capacità di trattamento dei reflui, un’eccellente qualità dell’acqua riportata in ambiente»; insomma «il raddoppio del depuratore di Santa Giustina» è considerato «una delle più significative operazioni del PSBO finora realizzate dal gruppo Hera». PSBO che – lo ricordiamo sempre con le parole di Fogacci – «messo a punto congiuntamente da Gruppo Hera, che ne ha curato la progettazione e la direzione lavori, Comune di Rimini, Romagna Acque e Amir, e avviato nella seconda metà del 2012, ha finora ottenuto risultati molto importanti». Già che ci siamo rammentiamo anche «la copertura finanziaria garantita per quasi l’80% da finanziamenti anticipati da Gruppo Hera, Romagna Acque e Amir, che saranno poi recuperati in tariffa in circa 25 anni e, per la restante parte, da finanziamenti pubblici».

Le due multe sono state irrogate proprio nei primi due anni di funzionamento anche della “nuova linea” di Santa Giustina: è stata attivata il 18 novembre 2014, è entrata a regime il 27 marzo 2015 ed è stata inaugurata in pompa magna il 23 giugno 2015 con l’annuncio (testuale): «Da oggi il mare di Rimini sarà più blu». Dimenticarono di dirci di che colore sarebbe stato il fiume.

Approfondiamo. Il gestore Hera nel secondo comunicato che ha inviato a Riminiduepuntozero ha fatto notare che l’impianto nuovo funziona meglio di quello vecchio. Ma il punto è che le acque reflue, dopo il trattamento a Santa Giustina, finiscono nel Marecchia e quello che conta per il nostro ambiente non è la differenza tra l’uno e l’altro impianto ma la “media” delle due linee. Infatti ARPAE ha irrogato le sanzioni per il dato medio di inquinamento da fosforo totale. Proprio ARPAE nel rapporto sulle acque di superficie del 2016 ha lamentato lo «stato “pessimo”» del Marecchia per «presenza di fosforo in concentrazioni rilevanti» inserendo il nostro fiume fra le «situazioni di grave criticità» regionali insieme a poche altre chiusure di bacino (Sissa Abate, Crostolo e Ventena).

Quindi, l’incremento del fosforo a Santa Giustina (ripetiamo, facendo la media dei due impianti) per due anni consecutivi proprio non ci voleva.

Aggiungiamo una constatazione: i cittadini riminesi stanno pagando salato l’investimento di Santa Giustina e del PSBO. Per limitarci al quadriennio delle multe da noi considerato, nel 2013 la tariffa della depurazione era di 0,501747 euro per metro cubo, salita nel 2017 a 0,670866 euro. L’acqua è passata da 1,255289 a 1,678394 euro a metro cubo per la tariffa base; la fognatura da 0,188860 a 0,252517 euro; per non parlare della quota fissa, la minima annua è passata da 7,820363 a 10,477194 euro. Insomma, l’aumento è fra il 33,7 e il 33,9%.

Rialzo in bolletta di più di un terzo, ed altri soldi da finanziamenti pubblici (cioè anch’essi dalle tasse pagate dai cittadini), il tutto per vedere la depurazione peggiorare anziché migliorare: ci sembra un autentico scandalo economico-finanziario ed ambientale per il sistema pubblico riminese.

Sarà forse per questo che Hera alle nostre domande, rivolte a fine giugno scorso, sulle multe della depurazione ha preferito non rispondere.

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