Dopo il Teatro Galli la Murri: la Valdadige è in liquidazione

Dopo il Teatro Galli la Murri: la Valdadige è in liquidazione

“Ufficialmente non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione dal Gruppo, tanto meno sul fatto che il progetto non interessi più alla Valdadige”, spiega a Rimini 2.0 l'assessore ai Lavori pubblici Roberto Biagini. “Siamo quotidianamente, con apprensione, in attesa di notizie”. Ma se da Verona, quartier generale del Gruppo, non si faranno sentire, non sarete voi a cercarli? Anche perché il cantiere è fermo da tempo. “Valdadige ha in mano i permessi a costruire..., è chiaro che nel momento in cui non dovessero “farsi più vedere” l'amministrazione comunale insieme al curatore valuterà il da farsi, ma per ora siamo in una fase bonaria e consensuale”. Ma forse il sindaco Gnassi, dopo avere incontrato i vertici di Cesi farebbe bene a fare altrettanto con la Valdadige. Perché la notizia gliela forniamo noi, fresca fresca: "Non saremo noi a portare a termine l'opera, stiamo cercando di confezionare una soluzione in modo che qualche acquirente acquisti la Murri e porti a termine i lavori", dichiara al nostro giornale l'architetto Francesco Benzi.

I lavori del Teatro Galli vanno avanti, rassicura il sindaco Gnassi dopo l’incontro con il liquidatore della imolese Cesi (mandataria dell’Associazione Temporanea d’Impresa – ATI) e con Coop Costruzioni (mandante), avvenuto l’altro ieri. La prova del nove la si avrà nelle prossime settimane. Mentre la Regione Marche ha appena revocato a Cesi l’appalto del nuovo ospedale Inrca di Ancona. In base al codice degli appalti, ha spiegato l’assessore regionale alla Salute, “una società in liquidazione coatta amministrativa non può concludere contratti con la pubblica amministrazione”. Ma intanto c’è un altro cantiere (oltre alla Novarese), ben più “sostanzioso” di quello del Galli, che si trova appeso al filo, tenue, della crisi in cui versa la società “madre”. Si tratta del Gruppo Valdagine, da anni impegnato nel progetto Murri attraverso la società “Rimini & Rimini”. E la novità esplosiva, perché lascia presagire un cantiere che resterà nello stato in cui si trova oggi per ancora parecchio tempo, siamo in grado di anticiparla noi, dalla viva voce dell’architetto Francesco Benzi, del Gruppo Valdadige: “Non saremo noi a concludere l’opera, stiamo cercando di confezionare una soluzione in modo che qualche acquirente acquisti la Murri e porti a termine i lavori”, dichiara al nostro giornale. E ci sono acquirenti in vista? Per il momento no.

In ballo dagli anni 80, il progetto ha visto diversi “rilanci”, per non parlare delle conferenze stampa nelle quali l’obiettivo veniva descritto a portata di mano ed anzi cosa ormai fatta.
Ora, però, la Valdadige Costruzioni Spa è in liquidazione volontaria (con procedimento iscritto lo scorso febbraio), ed interessata da un accordo per la cassa integrazione guadagni straordinaria che coinvolge 30 dipendenti su 38. Liquidatore della società è stato nominato il direttore generale della stessa, ingegner Carlo Oppici, insieme alla commercialista Andrée Luraghi.
Spiegano gli esperti che la liquidazione volontaria di una società è finalizzata a rendere “liquido” il patrimonio sociale residuo, a distribuirlo tra i soci e a cancellare la società dal registro delle imprese. “Il perseguimento dell’oggetto sociale (realizzazione e vendita di immobili) di Valdadige Costruzioni è oggi messo in particolare difficoltà dalla crisi economica e finanziaria generale che penalizza in particolar modo il settore immobiliare. In questo contesto l’azienda è stata costretta, in ottemperanza agli obblighi spettanti ai suoi amministratori, a comunicare formalmente lo scioglimento della società”, chiarisce Oppici. “E rimaniamo impegnati a mantenere aperte tutte le opportunità di continuità dell’attività imprenditoriale utilizzando gli strumenti più idonei al perseguimento di questo fine”, anche con la prosecuzione di alcune attività delle società del gruppo, come in Polonia, a Bologna o Trieste.
“Ufficialmente non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione dal Gruppo, tanto meno sul fatto che il progetto non interessi più alla Valdadige”, spiega a Rimini 2.0 l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Biagini. “Siamo quotidianamente, con apprensione, in attesa di notizie”. Ma se da Verona, quartier generale del Gruppo, non si faranno sentire, non sarete voi a cercarli? Anche perché il cantiere è fermo da tempo. “Valdadige ha in mano i permessi a costruire…, è chiaro che nel momento in cui non dovessero “farsi più vedere” l’amministrazione comunale insieme al curatore valuterà il da farsi, ma per ora siamo in una fase bonaria e consensuale”.

progetto-colonia-murriIl sogno della riqualificazione della colonia di Bellariva parte da lontano e, almeno ad oggi, il miraggio prevede il famoso Entertainment Center, con destinazioni commerciali e direzionali, residenziale, negozi, ristoranti ed altro. Valdadige si era impegnata a realizzare il nuovo tratto del lungomare, la sistemazione di tutta l’area Mediterranea e un parcheggio multipiano.
Il Comune di Rimini e la società Rimini & Rimini Spa hanno firmato il 24 febbraio 2011 la convenzione per l’affidamento in regime di concessione – da parte dell’Amministrazione comunale – della progettazione, costruzione, gestione e manutenzione di un sistema di parcheggi (uno interrato di 263 stalli per auto più un altro a raso) e della riqualificazione del lungomare di fronte alla ex colonia Murri.
Il concessionario Rimini & Rimini, risultato aggiudicatario in base alla procedura di affidamento conclusa nel 2010 ed esperita con il sistema della finanza di progetto, doveva provvedere alla realizzazione delle opere nel termine previsto di 24 mesi.

La Murri ha proceduto – si fa per dire – con la politica del semaforo, stop and go. Da quando i venti della crisi si sono abbattuti sulla Valdagine, un tempo un colosso, da 130 anni nel settore dello sviluppo immobiliare, un patrimonio immobiliare di circa 350 milioni di euro, ma con perdite consistenti negli ultini due anni, il Gruppo era corso ai ripari. Ad esempio con un accordo per la ristrutturazione del debito (per 120 milioni di euro) che comportò anche la cessione di Aquafan e Oltremare di Riccione alla Costa Edutainment.
Nella commissione consiliare dello scorso dicembre, l’assessore Biagini rassicurò, almeno in parte: “Qualche settimana fa la Valdadige ha trovato l’accordo con le banche per la ristrutturazione del debito e questo permetterà alla società, forte appunto della fiducia degli istituti di credito, di tornare a operare nel settore e quindi riprendere i progetti avviati, compreso quello riguardante la Murri”. Ma disse anche che se il cantiere era immobile e silente, lo si doveva al fatto che “la società non dispone al momento dei capitali necessari per realizzare l’intervento di riqualificazione. Sta quindi cercando un partner finanziario che possa dargli una mano per portare a termine l’operazione”. Ora però si scopre che il partner dovrebbe subentrare a Rimini & Rimini e deve essere ancora trovato.

Va detto che il Comune di Rimini si è speso non poco per aprire strade a Valdadige. Ricordate i quasi 8 milioni di euro che Gnassi ha ottenuto dall’ex ministro Passera e finanziati dal decreto legge relativo alle misure urgenti per la crescita del paese, destinati alla riqualificazione urbana? Il sindaco ha deciso di mettere la somma sulla zona sud, con l’obiettivo principale di trasformare la Murri “da luogo marginale e di degrado sociale nel progetto capace di caratterizzare Bellariva e spezzare la linearità del modello insediativo della città turistica di Rimini”. La somma complessiva per questi interventi in realtà è ancora superiore, perché comprende anche 1 milione e 760 mila euro a carico dell’amministrazione comunale, e quindi il totale supera i 9 milioni di euro.
Ma la Murri nel frattempo non ha fatto nemmeno un passettino avanti. E tenuto conto del precedente Novarese, non sarebbe il caso di preoccuparsi? Il sindaco non ritiene di dover anche incontrare la Valdadige, dopo Cesi, e con una certa urgenza?

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