Due oltraggi due misure: 500 euro se insulti un vigile, 800 un ausiliare

Due oltraggi due misure: 500 euro se insulti un vigile, 800 un ausiliare

E' fresca la notizia: “Oltraggiò i vigili. Risarcisce ed evita il processo”. Ma in passato chi fece la stessa cosa con gli ausiliari che lo multavano, fu costretto a scucire una somma maggiore per chiudere il "contenzioso". Anvedi gli ausiliari! Contano meno ma valgono di più?

Martedì 24 settembre. Una testata giornalistica on-line titola: “Oltraggiò i vigili. Risarcisce ed evita il processo”. L’articolo spiega che un tizio (siamo nel 2017) viene denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale per avere offeso due agenti della Polizia Municipale durante l’esercizio delle loro funzioni. Dietro proposta del legale dell’uomo, a due anni e tre mesi di distanza, i due vigili ricevono 500 euro a testa di risarcimento. La stessa cifra viene devoluta all’Amministrazione Comunale. Il risarcimento, dopo approvazione della Giunta (chissà quanto battagliare), viene accettato. Sborsati: 1500 euro. Il reato? Estinto. Bingo.
Il medesimo giornale, nell’ottobre del 2016 titolava: “Oltraggiò ausiliari che lo multavano. Comune accetta proposta di risarcimento”. Qui, il fatto risale al 2014. L’iter della vicenda segue il medesimo copione di quello odierno. Ma attenzione, un paio di differenze ci sono. La prima: in questa circostanza i due vigili sono ausiliari, figura professionale istituita con Legge 128/1997. Hanno mansioni più limitate, quindi potremmo definirle figure di secondo piano, rispetto ai vigili veri e propri. La seconda: il risarcimento che entrambi gli “offesi” e l’Amministrazione comunale accettano di ricevere è di 800 euro. Il totale tocca quota 2400.
Ora, facendo due spicciole considerazioni veloci veloci, risulterebbe che nel 2016 per gli insulti nei confronti degli ausiliari si scuciono 2400 euro, mentre nel 2019, sempre a lenire il dolore per gli improperi subìti, agenti e Amministrazione si accontentano di 300 euro in meno a capoccia. Anvedi gli ausiliari!, direbbero a Roma: contano di meno, ma prendono di più. Forse dipende dal momentaccio economico, la crisi, il decadimento dei valori (pure quelli, va da sé, hanno un costo più contenuto). A proposito, affrettati: ci sono i saldi di fine stagione. Caccia tre improperi: ne paghi solo due.
E come recita un adagio romanesco: “A Roma, Iddio nun è trino, ma quattrino”.

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