E dialèt (il dialetto)

E dialèt (il dialetto)

Fosse per me lo introdurrei nella scuola materna...

Ho partecipato con grande piacere ai quattro incontri nella sala del Giudizio dove l’argomento, il tema, l’analisi girava attorno ad una lingua dimenticata che rappresenterà il nostro futuro: il dialetto.
Sommo gaudio, dicevo, e grande partecipazione. L’oratore meritava la nostra affettuosa attenzione; la mia in modo particolare. Quel ragazzo leggermente stempiato che parla troppo in fretta, angosciato dal tempo e dalla chiusura del Museo, è stato un mio allievo. Non può essere diversamente, l’ho imprintato da piccolo ed oggi, il glottologo Davide
Pioggia da Coriano, è un tuttologo della miglior specie, degno erede dell’Abate Giovanni Battarra che ha insegnato nella Pratica Agraria ai rurali del contado riminese come si pota la vite nelle bellissime colline della Val Conca. Ma torniamo al dialetto, al diletto del dialetto, alla poesia del dialetto, alla cultura del dialetto. Fosse per
me lo introdurrei nella scuola materna insieme all’inglese, accompagnandolo da una fetta di pane “siapo” e un abbondante filo di olio novello, curando fin da subito, l’anima e il corpo.
Rurali sempre.

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