Forse nel Pd hanno una paura boia per l’esposto di Italia Nostra

Forse nel Pd hanno una paura boia per l’esposto di Italia Nostra

Presentare un esposto alla magistratura su un progetto valutato "lesivo del luogo e dei beni in esso presenti" è un attacco aggressivo e volgare, come sostiene Giorgio Pruccoli? Il quale ha una strana idea della democrazia e forse ha poca dimestichezza col senso civico e il principio di legalità.

Ieri i consiglieri regionali del Pd Pruccoli e Rossi (ma sul sito del primo lo stesso testo si legge come Un mio intervento sulla riqualificazione dell’area “Ponte di Tiberio”) hanno sferrato un attacco sopra le righe a Italia Nostra che si spiega solo con la paura. È una postura disordinata, scomposta, che un tempo il Pd non avrebbe partorito e ciò segna anche un deficit di classe dirigente.
Un esposto alla procura della Repubblica presentato da Italia Nostra nazionale (firmato dal suo presidente) “pesa”. Anche se il sindaco evita accuratamente il problema, per lui parla la fanteria: l’assessore Jamil Sadegholvaad e i due compagni a Bologna. Lunghi comunicati dal taglio “tecnico” escono da palazzo Garampi per rassicurare che il progetto in corso di realizzazione ha tutti i “timbri” necessari, mentre dalla Regione arrivano bordate politiche, che però tradiscono affanno e un tantino di cattiveria di troppo.
“E’ un attacco aggressivo e volgare, che vuole chiaramente intimidire persone e i funzionari del Ministero dei Beni Culturali, ‘colpevoli’ di avere autorizzato un lavoro che fa rivivere l’area e la sua storia, tutelando in particolare le esigenze dei disabili, dei pedoni, di tutti coloro i quali non si rassegnano a vedere a Rimini zone ‘proibite’ e insicure”, scrivono Pruccoli e Rossi.
Come si può definire un esposto alla magistratura (che è stato accompagnato da un sobrio comunicato alla stampa) un “attacco aggressivo e volgare”? Qui sembra invece che ad intimidire siano più bravi altri. Italia Nostra e il Comitato in difesa del ponte sono andati sicuramente controcorrente, ma dopo aver tentato la strada del dialogo, che però a palazzo Garampi non è più di casa. A Rimini, sotto la Signoria Gnassi, sta succedendo che se dissenti diventi un aggressore. Però mettere all’indice la libertà di dissentire non è consentito a nessuno.
Poi si usano i trucchetti della propaganda: se la priorità fossero “disabili e pedoni”, “zone proibite e insicure”, sapete quanti interventi avrebbero la priorità sulle passerelle al ponte di Tiberio?
Buttarla sulla “antipatia politica” davanti a chi contesta un intervento distruttivo verso il patrimonio storico-archeologico della città (e nel merito deciderà la magistratura, non certo Pruccoli o Rossi) è abbastanza ridicolo. E’ “inspiegabile” la decisione di Italia Nostra, come – ribaltando la frittata – vorrebbero far credere i due consiglieri regionali? No, sarebbe stato inspiegabile il silenzio, il voltarsi dall’altra parte, come ha scelto di fare ad esempio il Fai, che dice no ad interventi irreversibili ma poi non ne trae le conseguenze, visto che tanto reversibili non sono.
Italia Nostra è stata conseguente col giudizio che da mesi esprime sul progetto, che valuta “lesivo del luogo e dei beni in esso presenti”. Perché tanta veemenza nei nostri confronti?, si domanda oggi Italia Nostra di Rimini. “Perché gli esponenti dell’amministrazione e della regione si ostinano ad affibbiare ad Italia Nostra orditure complottistiche che non appartengono allo spirito del suo agire, quando essa si muove completamente all’interno dei suoi principi statutari”? Davanti “alle scelte compiute” Italia Nostra “ha ritenuto opportuno richiedere il parere delle istituzioni competenti al rispetto delle normative in essere”. Si chiama senso civico, principio di legalità. “Quale è il timore degli amministratori locali e regionali se ritengono adeguato il loro operato? Quali sono i motivi per cui si vuole spostare l’attenzione dai contenuti, disturbando la sua indipendenza di azione?”. Già, quali sono i motivi?
Un tempo non troppo lontano Italia Nostra veniva accusata di essere strumentalizzata dalla sinistra. Ora, perché fa qualcosa che non piace alla sinistra, diventa grillina. E’ grillino anche Vittorio Sgarbi che ha espresso una critica feroce al progetto, in buona parte ricalcando – di fatto – i rilievi di Italia Nostra?

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