Gnassi “difensore delle periferie” sul palco della manifestazione del Pd

Gnassi “difensore delle periferie” sul palco della manifestazione del Pd

Vacanze romane ieri per il sindaco di Rimini. Che all'evento del suo partito nella Capitale ha vestito i panni del paladino delle periferie, dell'amministratore che ascolta il popolo. Perché lontano da casa si può raccontare di tutto.

Vacanze romane ieri per Andrea Gnassi, sindaco di Rimini (non è magnifico in versione Audrey Hepburn avvinghiato a Gregory Martina?). Alle 15.55, come si legge sul sito di informazione del partito democratico (che però pubblica solo una sintesi dell’intervento di Gnassi, spazzando via tutto il sermone di taglio più politico) è salito sul palco della manifestazione di piazza del Popolo e in due minuti circa di intervento ne ha dette parecchie, ergendosi a paladino delle periferie. Sì, le periferie. Lui che per ora ha circoscritto la sua azione amministrativa al centro storico, alle rotatorie e alle fogne, e le periferie le allieterà con le microaree per i nomadi. Lui che pare non accorgersi che un aspetto da periferia lo ha assunto Marina centro, il cuore storico del turismo.

Andrea Gnassi ieri sul palco della manifestazione nazionale del Pd a Roma (foto tratta dal video della diretta in #piazzadelpopolo: https://www.youtube.com/watch?v=64dAV7m7w-M)

“A proposito di parole come popolo che si usano con la propaganda …”, ha esordito (lui che la propaganda non sa dove stia di casa), “Novantasei comuni italiani, progetti per 326 comuni italiani, venti milioni di abitanti e dalla sera alla mattina sono spariti un miliardo e 600 milioni…” Un tema sul quale il sindaco anche a Rimini fa propaganda da settimane. Poi è passato ad elencare le periferie, affiancando Scampia a Rimini: “…per parlare ai cittadini dello Zen di Palermo, di Scampia a Napoli, per le aree degradate di Taranto, o nel quartiere Veronetta o nell’area nord della mia città”. Torre Pedrera e Viserba come lo Zen? Se lo dice lui! Ma adesso che “la” periferia è diventata solo quella di Torre Pedrera e Viserba, chi ce lo porta il sindaco in tour nelle molte altre periferie della città?

Quindi ha messo da parte il tema delle periferie e si è infilato in un comizio da leader di partito: “Noi siamo un popolo che aveva bisogno di ritrovarsi e per fortuna oggi siamo qui in tanti per dare un messaggio anche al balcone della propaganda, dove sotto c’erano i sventolieri parlamentari, quelli del reddito di cittadinanza che intanto si sono occupati del loro reddito di 10mila euro al mese e quando Di Maio li chiama vanno a sventolare le bandiere…”. E poi: “Se siamo qua oggi è per dire che abbiamo capito i nostri errori e ripartiamo dal popolo, dalle periferie, dai marciapiedi, dai giardini, dalle scuole, dagli asili, dai sistemi fognari, dall’acqua… Se loro aboliscono le risorse per le periferie, noi da oggi in questa piazza proponiamo che in ogni anno e in ogni finanziaria, qualunque sia il governo di turno, ci sia un provvedimento strutturale e in ogni legge di stabilità, per le periferie”.

Gran finale: “Se sapremo ripartire dai contenuti, se sapremo ricostruire relazioni nei bar, nelle strade, emozionale, di affetto, anche con la gente, allora davvero potremo dare speranza all’Italia, se invece le vele del partito democratico sentiranno solo il fiato delle correnti andremo a sbattere negli scogli. Se invece sentiremo l’aria buona di questa piazza e ripartiremo dai problemi concreti, quelle vele daranno speranza al paese. Forza e coraggio. Viva il Pd, ripartiamo da piazza del popolo”.

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