Hera, tutto si fa per te: il caso Psbo

Hera, tutto si fa per te: il caso Psbo

"Perché proprio Hera deve fare da stazione appaltante per il Psbo?". Si parla del Piano di Salvaguardia della Balneazione Ottimizzato, cioè il progett

“Perché proprio Hera deve fare da stazione appaltante per il Psbo?”. Si parla del Piano di Salvaguardia della Balneazione Ottimizzato, cioè il progetto più volte amplificato da Palazzo Garampi che dovrebbe risolvere il problema degli scarichi a mare.
E l’interrogativo è stato posto ieri in consiglio comunale da Carla Franchini, 5 Stelle.
Il progetto non vale due fichi secchi, ma oltre 200 milioni di euro e, puntualizza Franchini, “il comune di Rimini ha acceso un mutuo per oltre 18 milioni di euro per finanziare parte della spesa. Il costo della sola vasca di laminazione è già salito dai 24 milioni previsti con lo studio di fattibilità iniziali a 27, per ora”. Mica bruscolini.
“Perché darla a Hera, che tra le altre cose pare li voglia tutti subito?”, si chiede l’esponente grillina. “La risposta dell’assessore Brasini è stata perché è la legge che prevede che sia il gestore a farli. Ma è un obbligo di legge o una facoltà?”, ribatte lei. “E, qualora fosse un obbligo di legge quello di far realizzare le opere al gestore, mi chiedo se sia legittimo affidarli ad un gestore “scaduto” già da marzo 2013, vale a dire ad un soggetto che oggi gestisce il sistema idrico integrato sulla base di una prorogatio concessa da Atersir (sulla cui efficacia ho quantomeno delle riserve)”. E poi, prosegue la consigliera, “alla luce dei fatti recenti resi noti da Report su Hera, mi chiedo se non sia opportuno fare una più attenta valutazione da parte del comune prima di staccare un assegno a tanti zeri. Specie perché tra l’avvio della progettazione e l’inizio dei lavori passerà ancora un rilevante lasso di tempo e nel frattempo il gestore Hera potrebbe non essere più tale”.
E a proposito di legge, conclude, “è quella stessa legge che ha fatto decidere al comune di Rimini di spegnere le telecamere e lo streaming durante i 40 giorni prima delle elezioni? Quella legge non esiste e infatti nel resto della Regione Emilia Romagna, da Piacenza a Parma, da Bologna a Reggio Emilia, le telecamere in consiglio non si sono mai spente”.

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