I deputati riminesi alle prese con la trasparenza patrimoniale

I deputati riminesi alle prese con la trasparenza patrimoniale

Cominciamo col dire che deputati e senatori devono depositare in Parlamento la loro dichiarazione patrimoniale, aggiornandola di anno in anno. Lo prev

Cominciamo col dire che deputati e senatori devono depositare in Parlamento la loro dichiarazione patrimoniale, aggiornandola di anno in anno. Lo prevede una legge del 1982 e i redditi vengono raccolti in un bollettino, che però può essere consultabile solo presso Camera e Senato. Si tratta quindi di dati pubblici ma fino ad un certo punto: chi, comune cittadino, si prende la briga di recarsi a Montecitorio e Palazzo Madama per spulciare le dichiarazioni patrimoniali degli eletti?
Ora, a seguito di una iniziativa della radicale Rita Bernardini, i parlamentari potrebbero rendere davvero di dominio pubblico i loro redditi. E’ sufficiente compilare un modulo, dando l’assenso, e gli uffici di Camera e Senato provvedono ad inserire la dichiarazione nella pagina web del parlamentare. Ma quanti parlamentari hanno dato l’assenso? Stando al sito Openpolis, 387 su 630 alla Camera (pari al 61,43%) e 126 su 315 (il 40%) al Senato. Il dato viene aggiornato automaticamente non appena ce n’è motivo. Ma i numeri riferiti fotografano la situazione ad oggi.

Fra i parlamentari riminesi solo sul sito di Tiziano Arlotti (Pd) figura la situazione patrimoniale e non invece su quelli di Emma Petitti (Pd), Giulia Sarti (M5S) e Sergio Pizzolante (NCD). I primi tre al loro esordio alla Camera.
Abbiamo chiesto ai diretti interessati perché non abbiano dato il consenso alla pubblicazione, o quanto meno perché non sia ancora consultabile online la loro dichiarazione patrimoniale, nonostante siano stati eletti ormai da quasi un anno.
Molto sinceramente la parlamentare grillina ammette: “E’ un errore mio! Anzi, vi ringrazio per avermi scritto. Almeno c’è qualche cittadino normale che controlla”. E spiega a Rimini 2.0:

“Si devono presentare alla Camera tre moduli distinti da compilare con la propria situazione patrimoniale e altre cose. Io, essendo stata a carico dei miei fino all’anno scorso, pensavo non fosse necessario dare il consenso perché la mia situazione patrimoniale è zero. Facevo qualche lavoretto stagionale estivo ma non ho mai percepito redditi prima di entrare in parlamento e non ho nulla di intestato a mio nome.
Mi sono laureata il 4 dicembre 2012 e per tutto il periodo dell’università facevo la “volontaria” dentro il M5S dato che a Bologna ci eravamo messi in testa di cambiare le cose dentro le istituzioni già dal 2008. Per questo non compare nulla sul sito”. Giulia Sarti ci ha assicurato che al ritorno, dopo l’Epifania, avrebbe subito sanato la mancanza.

Veniamo a Emma Petitti, che attraverso il suo ufficio stampa spiega di aver “consegnato regolarmente, mesi orsono, i documenti sulla sua situazione reddituale (e anche quella dei familiari) e di non aver negato in alcun modo il consenso alla pubblicazione”. Ha anche chiesto agli uffici della Camera come mai nel suo profilo personale sul sito della Camera non risulti la situazione patrimoniale e “le hanno riferito che stanno ancora inserendo i dati”. Forse stanno procedendo “in ordine alfabetico”, aggiunge. Ma sembra poco probabile perché risultano parlamentari fino alla Z (Zolezzi Alberto) fra quelli che invece la situazione patrimoniale l’hanno già resa pubblica sul loro sito internet della Camera.

Finiamo con l’onorevole Sergio Pizzolante. Gli abbiamo chiesto perché la sua dichiarazione non sia consultabile online, e per tutta risposta l’esponente del Nuovo Centro Destra ci ha inviato il suo modello 730. Pizzolante ha dichiarato nel 2012 un reddito di 103.287 euro e specifica a Rimini 2.0 di possedere “una Bmv 530d del 2007, una Lancia Y del 2008, un motorino Aprilia 125 e un appartamento, donato dai genitori, in provincia di Lecce. Mia moglie ha un appartamento a Riccione, donato dai genitori”.
Dal modello unico di Tiziano Arlotti si viene invece a sapere che il parlamentare del Pd nel 2012 ha dichiarato un reddito di 55.001 euro, possiede inoltre una civile abitazione e un garage (entrambi al 100%), e poi due terzi di una civile abitazione e di un altro garage e un terreno agricolo in proprietà per il 16,70%, oltre ad una Toyota Auris del 2007.
Arlotti ha presentato al presidente della Camera anche una dichiarazione negativa di spese elettorali in occasione delle elezioni politiche dello scorso febbraio, cioè attesta di non aver sostenuto spese e di non aver assunto obbligazioni.
Da ultimo vediamo come si comportano i colleghi di Petitti, Arlotti, Pizzolante e Sarti. Nel Pd sono 188 (su 293) i parlamentari che, ad oggi, mostrano le loro dichiarazioni patrimoniali onìline, nel NCD 12 su 29 e nel M5S 93 su 106.

Andrea Vitante

Dopo aver pubblicato il nostro articolo, con una mail delle ore 19.12 abbiamo ricevuto dall’onorevole Petitti il modello unico dal quale risulta un reddito complessivo dichiarato, relativo al 2012, di 32.704 euro. Petitti è poi proprietaria di due porzioni immobiliari: 1 appartamento (A/3) di 51 mq e 1/2 porzione garage (C/6) di 28 mq.

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