I pazienti covid all’Hotel Royal di Cattolica costano all’Ausl quasi 400mila euro

I pazienti covid all’Hotel Royal di Cattolica costano all’Ausl quasi 400mila euro

Il tre stelle di proprietà della Comunità fondata da don Oreste Benzi ospita i contagiati che hanno superato la fase più acuta. «E' il tempo della responsabilità», ha detto la Papa Giovanni XXIII. Alla quale, in base alla convenzione sottoscritta con l'Ausl Romagna, andranno 65mila euro al mese, più 28 euro a persona al giorno. Per tre mesi si calcolano 390mila euro.

«E’ il tempo della responsabilità. Quando la Prefettura ci ha contattato abbiamo offerto immediatamente la nostra collaborazione alle Autorità, dando la disponibilità ad accogliere fino a 50 persone per volta». Così il presidente della Papa Giovanni XXIII, Giovanni Paolo Ramonda, ha comunicato la notizia che vede l’Hotel Royal di Cattolica (di proprietà della stessa comunità) trasformato in struttura per “accogliere i malati che hanno superato la fase più acuta e che per ragioni di prudenza non possono tornare a casa, sia le persone in isolamento che non hanno la possibilità di mantenere effettive distanze in casa dai familiari conviventi ed anche coloro che risultano positivi al coronavirus ma che si trovano lontani dalla loro residenza”.
Si tratta di un modello sperimentale, ha spiegato ancora la Papa Giovanni XXIII, previsto nel recente decreto “Cura Italia” e che “vede la luce per la prima volta dopo aver seguito un attento protocollo messo a punto dall’ASL, dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, in collaborazione con la Protezione Civile e la supervisione della Prefettura, allo scopo di alleggerire il carico degli ospedali della provincia di Rimini, tra le più colpite dall’emergenza Covid-19″.

Nel caso dell’Hotel Michelangelo di Milano, finalizzato allo stesso scopo, si è letto che è stato “requisito dal Comune” in accordo con la proprietà. Per l’Hotel Royal come stanno le cose? Cosa significa “abbiamo dato la disponibilità ad accogliere…”? Gratis? Quanto costa alle finanze pubbliche questa operazione?

Le cose stanno così. L’Ausl Romagna riconosce alla realtà fondata da don Oreste Benzi 8mila euro per l’avvio della struttura e 65mila euro al mese (più Iva) fino a cento ospiti, oltre a 28 euro al giorno (sempre più Iva) a persona. E’ anche previsto che “eventuali esuberi rispetto al n. di 100 ospiti al mese verranno fatturati a consuntivo”. L’atto che formalizza la convenzione prevede che l’Ausl possa arrivare ad una spesa massima di 500mila euro. Tutto anticipato dall’Ausl “nell’ambito degli stanziamenti dei fondi emergenziali della Protezione Civile”. Però viene messo nero su bianco che la spesa preventivata è di circa 390mila euro (Iva inclusa) per tre mesi.

In capo alla Papa Giovanni XXIII ci sono una serie di servizi: la sanificazione degli ambienti, la sorveglianza H24, i pasti (colazione, pranzo e cena, “anche mediante catering esterno”), pulizie, lavanderia e cambio biancheria sterile, smaltimento dei rifiuti e si parla anche di “organizzazione delle attività quotidiane”. Spetta ai gestori anche provvedere ad una polizza assicurativa per la copertura di eventuali danni ai propri operatori o a terzi.

L’Hotel Royal si compone di sei piani più una dependance collegata con altri tre piani. Dispone di 31 camere (in maggioranza doppie e triple) e 17 appartamenti (in maggioranza bilocali). Oltre naturalmente a varie sale per riunioni, pranzo e c’è anche una “chiesetta”.

Come è stata scelta questa struttura (che si trova a 4 chilometri di distanza dall’ospedale Cervesi e a 8 chilometri dall’ospedale Ceccarini) fra le tante che per l’estate 2020 rischiano di non aprire? L’hanno “individuata” l’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile.

Dalle associazioni di categoria di Cattolica si sono levate voci critiche nei confronti della decisione, ovviamente per le “ripercussioni negative” che un hotel “anti-covid” potrebbe ingenerare con ricadute su tutta la città. E allo stesso modo si è espresso anche il sindaco Gennari, che ha lamentato la mancata condivisione della scelta col mondo turistico locale. Che dire? Se la stagione 2020 dovesse essere in buona parte compromessa dalla pandemia (il virologo Fabrizio Pregliasco ha detto che si spera di vedere la fine del tunnel entro maggio), l’opzione della Papa Giovanni potrebbe rivelarsi un investimento.

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