IEG: finita la stagione del Magnifico solo al comando

IEG: finita la stagione del Magnifico solo al comando

Tutte le novità uscite dalla assemblea degli azionisti di Italian Exhibition Group che si è tenuta oggi. Anche quelle non contenute nel comunicato stampa ufficiale del gruppo. Come leggere il ritorno di Ravanelli a fianco di Cagnoni ma non in un ruolo subalterno? La pace armata con Vicenza e la "libertà vigilata" di Lorenzo il Magnifico.

Se ne era andato senza motivare il suo improvviso allontanamento da Lorenzo Cagnoni, ritorna senza (almeno per ora) spiegarne la ragione. Ugo Ravanelli da oggi è amministratore delegato di Italian Exhibition Group ed è la notizia più succosa uscita dalla assemblea degli azionisti di IEG. Da dicembre 2015 ad aprile del 2016 Ravanelli era stato direttore generale di Rimini Fiera. Aveva tolto il disturbo, all’epoca, facendo forse il voto del silenzio. Non rivelò mai perché rimase solo quattro mesi a fianco di Cagnoni. Si disse che i due si lasciarono non proprio con un fraterno abbraccio. Di certo gli atti ufficiali (un comunicato stampa di due righe che parlava di dimissioni per motivi personali, un po’ come i raffreddori che falcidiavano gli uomini del Politburo) tradirono una freddezza siderale.

Dopo due anni Ugo Ravanelli si materializza di nuovo, e questa volta mette piede in una realtà totalmente cambiata rispetto a due anni fa. Nel frattempo è nata IEG e le “nozze” fra Cagnoni e Marzotto, pur celebrate come tutti i matrimoni giurandosi amore eterno, hanno già attraversato una vivace crisi, ben prima del fatidico settimo anno.

Ravanelli era arrivato in Rimini Fiera con un obiettivo preciso, seguire l’operazione, più volte annunciata e sempre regolarmente sfumata, della quotazione in Borsa. Non se ne fece nulla e forse fu proprio questo uno dei motivi che lo indussero ad uscire di scena tanto velocemente. Ora la quotazione è diventata di nuovo il piatto forte da servire in tavola e riecco Ravanelli. Stavolta a spingere in questa direzione in maniera decisa sono stati soprattutto i vicentini, che troveranno così nell’ad un alleato di fatto più sintonico dello stesso Cagnoni.

Lorenzo Cagnoni ha dovuto disfarsi del doppio ruolo di presidente (e non solo in obbedienza alla best practice internazionale che raccomanda di evitare la concentrazione di cariche in una sola persona) e “ad” ed ora si trova un po’ meno comandante in capo e un po’ più “osservato speciale”. Da una parte c’è Vicenza (che dopo la recente fuga in avanti di Cagnoni ha chiesto e ottenuto le sue scuse ma, soprattutto, d’ora in poi lo terrà sotto controllo) e dall’altra c’è un amministratore delegato che, una volta investito di una mission, tiene la barra dritta senza piegare la testa.

Oggi il sindaco e presidente della Provincia di Vicenza, Achille Variati, ha commentato l’approvazione del bilancio di IEG e formulato gli auguri al nuovo cda dicendo nella sostanza due cose molto precise: mantenere fede agli impegni sugli investimenti per lo sviluppo del polo fieristico e congressuale del suo territorio, oltre alla richiesta che Cagnoni, Marzotto e Ravanelli facciano gioco di squadra. Tradotto: basta con l’uomo solo al comando. Ecco le sue parole sul primo punto: “Fondamentale è la conferma del piano industriale con la previsione di investimenti indispensabili per lo sviluppo del quartiere fieristico vicentino che, soprattutto con Vicenzaoro, deve competere a livello internazionale. Importante sarà, altresì, lo sviluppo del polo congressuale a Vicenza, accanto al già consolidato polo riminese”. E sul secondo: “Dovranno condurre insieme IEG verso la quotazione in borsa nel prossimo autunno, valorizzando la capacità del management di fiera e, in particolare, di Corrado Facco che ha guidato la fusione fra le due fiere, dando vita a un grande polo fieristico nazionale ed europeo”.
La marcatura stretta dei vicentini è confermata anche dall’inserimento nel cda di Michela Cavalieri, assessore alle risorse Economiche e alle politiche del Lavoro del Comune di Vicenza, che prende il posto di Luigi Dalla Via, dimostratosi fra l’altro troppo remissivo verso Cagnoni in occasione del blitz che portò alle dimissioni di tutta la squadra riminese. Gli altri (tranne ovviamente Ravanelli) sono tutte riconferme, a partire dal (solo) presidente Cagnoni, al “vice” Matteo Marzotto, passando per Barbara Bonfiglioli, Daniela Della Rosa, Maurizio (strategico) Ermeti, Lucio Gobbi, Catia Guerrini e Simona Sandrini.

Il nuovo cda di IEG

Cagnoni resta in sella, per i giardinetti c’è ancora tempo, ma con qualche tutor in più e una tabella di marcia ben definita, davanti alla quale avrà una libertà di manovra molto più contenuta.

L’Assemblea degli azionisti di Italian Exhibition Group SpA ha approvato all’unanimità il bilancio d’esercizio e consolidato della società al 31 dicembre 2017. “L’esercizio del Gruppo IEG si è chiuso con un fatturato consolidato pari a 130,7 milioni di euro. Il Margine Operativo Lordo (EBITDA1) ammonta a 23,2 milioni mentre l’utile netto consolidato è di 9,1 milioni di euro.
Nel 2017, nel complesso delle sedi espositive e congressuali di Rimini e Vicenza, IEG ha totalizzato 59 manifestazioni, 280 tra congressi ed eventi, 15.649 espositori, 2.648.675 visitatori”, recita la nota ufficiale. “La capogruppo IEG S.p.A. ha chiuso l’esercizio 2017 con 109,4 milioni di euro di ricavi e un utile netto di 8,7 milioni”. Deliberata la distribuzione di un dividendo lordo di 0,18 euro, con un dividend payout ratio del 63,6%, che verrà messo in pagamento entro il 31 luglio 2018; l’utile non distribuito, pari a circa 3,1 milioni di euro viene accantonato a riserve.
Considerazioni complete si potranno fare dopo aver letto il bilancio 2017. Quello del 2016 non presentava solo luci ma anche ombre: dalla C di Cofely alla P di passività.

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