Il centro storico invaso dai gabbiani, l’etologo Husel ha scoperto la causa

Il centro storico invaso dai gabbiani, l’etologo Husel ha scoperto la causa

Vasta preoccupazione si è diffusa nel centro storico di Rimini per l’invasione di rumorosi gabbiani. Il Comune ha incaricato il famoso etologo tedesco

Vasta preoccupazione si è diffusa nel centro storico di Rimini per l’invasione di rumorosi gabbiani. Il Comune ha incaricato il famoso etologo tedesco Amilcare Husel di scoprire i motivi dell’anomalia. Dopo attenta indagine ecco ciò che è stato scoperto.
Kokal III, gran Visir della colonia di gabbiani che vive attorno al porto di Rimini, convoca una riunione d’urgenza. Centinaia di gabbiani accorrono e si sistemano ansiosi lungo il nuovo pennello che chiude il porto ai venti di tramontana. Naturalmente, nell’attesa, non trascurano di coprire le bianche rocce con il loro fertile guano, sperando che nascano arbusti ricchi di nutrimento per loro e i loro piccoli.
Kokal prende la parola, è un grande gabbiano dall’aria seriosa che affida al carattere sfuggente gran parte del suo carisma: “Gabbiani, popolo del mare, accade qualcosa di grave! Da qualche tempo sul molo del nostro regno il perfido principe Knas della tribù umana, organizza manifestazioni che, fingendo di intrattenere il popolo, servono a sfrattarci dalle nostre case e dai nostri possedimenti. Rumori
amplificati al massimo spaccano il guscio delle uova da cui devono nascere i nostri figli, ettolitri di acida urina umana sono sversati sulle spiagge dove noi raccogliamo i granchietti o i cannelli del nostro cibo abituale, bottiglie di vetro infrante a terra ci impediscono di riposare, un’inutile gigantesca ruota intralcia stabilmente il nostro libero volo. La parola d’ordine è una sola: ribelliamoci!”
Un confuso gracchiare di approvazione accompagna la conclusione del discorso ma dominano stupore e preoccupazione per l’insolito tono del Visir.
Il generale sconcerto viene bene espresso da Sterna, una piccola scura rondine di mare, che prende la parola: “Gran Visir, tu hai ragione, la vita del porto è diventata intollerabile. Fino a un anno fa, al
massimo, si tenevano noiose conferenze letterarie e la pace dominava i nostri magnifici tramonti. Ora tutto è cambiato, ma come possiamo ribellarci? Tu, nostro capo, hai il dovere di indicarci la strada!”
Kokal III tace a lungo, poi con un suono sommesso emette la sentenza: “Spostiamo le nostre famiglie nel centro della città, stordiremo i sudditi di Knas con le nostre grida gutturali affinché quel popolo che si diverte urlando venga ripagato con la stessa sua moneta.”
Segue mormorio di approvazione. La solita Sterna chiede di nuovo la parola: “Consiglierei un’azione più incisiva. Il principe Knas ha di recente imposto di pavimentare le strade con una costosa pietra rossastra. Nessuno ha capito perché egli abbia voluto che il paesaggio di pietre di fiume bianche e grigie, tipico dell’antica città di Rimini, divenisse improvvisamente rosso. Ci aveva già provato un tal Taormino con le strade del contado ma fu subito mandato a casa.”
I gabbiani guardano Sterna con aria interrogativa, dove vuole arrivare quella piccola rondine con la sua polemica sul rosso delle strade?
“Ebbene uccelli del mare, noi useremo l’arma più potente che la natura ci ha dato per indurre Knas a restituirci il nostro porto!”
“Quale arma?” chiedono in molti con ansia crescente.
“Lo scagazzo, si, lo scagazzo! Inondiamo del nostro guano le rosse strade della città, rompiamo i timpani degli umani con le nostre grida più sgradevoli e vedrete che ci restituiranno il porto.” L’entusiasmo sale alle stelle e subito vengono effettuati i primi voli di ricognizione verso il centro della città. Kokal pensieroso, approva.
Nei giorni successivi gli umani residenti nel centro urbano udranno, non senza sorpresa, moltiplicarsi di giorno e di notte le sgraziate grida dei gabbiani e vedranno diffondersi vasti scagazzi sulle vie rossastre asfaltate di fresco.
Consiglio dell’etologo Hosel: restituire al porto la vocazione di luogo di meditazione.

Sempronio

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