Il Comune conferma: “venuti alla luce nuovi ritrovamenti in piazza Malatesta”

Il Comune conferma: “venuti alla luce nuovi ritrovamenti in piazza Malatesta”

"I reperti appena emersi saranno sottoposti ai necessari approfondimenti già dalla prossima settimana". Per ora solo uno scarno e asettico comunicato dell'amministrazione comunale, ma nulla nel merito su quello che ha anticipato Rimini 2.0.

Con pochissime e abbottonatissime righe l’amministrazione comunale conferma che “le attività di scavo condotte con l’alta sorveglianza della Soprintendenza archeologica nell’ambito del cantiere di Piazza Malatesta – stralcio del progetto per la realizzazione del nuovo Museo Fellini – hanno portato alla luce solo pochi giorni fa nuovi ritrovamenti archeologici”. Una prima, seppure molto scarna, ammissione di quel che circola da ben più di pochi giorni.
“I reperti appena emersi, come da consueta procedura concordata con la Soprintendenza e messa in atto in occasione dei ritrovamenti più e meno recenti, saranno sottoposti ai necessari approfondimenti già dalla prossima settimana”, conclude l’amministrazione.

La conferma senza troppo entusiasmo che esce dal Comune di Rimini nel merito non aggiunge nulla a quanto andiamo scrivendo da due giorni. Di certo la Soprintendenza è presente sul cantiere quasi in maniera costante e dunque al corrente di quel che sta venendo alla luce.
Le ipotesi, comunque accreditate, dei ritrovamenti, parlano di qualcosa di molto importante che risale al periodo medievale, ma anche di altro. E l’interesse montante è notevole fra i riminesi e non solo.
Dai due particolari della mappa napoleonica che pubblichiamo si vede il quartiere che Sigismondo Pandolfo Malatesta fece abbattere, che coincide con gli scavi attuali di piazza Malatesta.
Qui le puntate precedenti (prima e seconda) in attesa degli sviluppi, che potrebbero arrivare anche sotto forma di interrogazioni in consiglio comunale. In particolare si attende una risposta alla domanda che inevitabilmente si porrà: quale destino per il progetto felliniano qualora fosse confermato il valore indiscutibile dei tesori sempre meno nascosti? Come ha ricordato il consigliere di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi poco più di un mese fa, “gli interventi da realizzare, anche in superficie, devono essere compatibili con i rinvenimenti archeologici” visti i vincoli ai quali è soggetta piazza Malatesta. E all’epoca si conosceva solo (si fa per dire) che gli scavi in corso nell’area avevano cominciato a portare allo scoperto parte del sistema difensivo “antemurale” del Castello Malatestiano, a ridosso del “fossato” e della “falsa braga” della Corte a mare.

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