Il “gavettone gigante” ci lascia un mare di legname e spiagge irriconoscibili

Il “gavettone gigante” ci lascia un mare di legname e spiagge irriconoscibili

Un paesaggio surreale quello che il maltempo ha creato. Circa duemila tonnellate di legname, detriti vari e plastica sono arrivati in mare e poi sull'arenile. E adesso che si fa?

Troppa grazia, Giove Pluvio. Dalla siccità dei mesi scorsi al diluvio di maggio. La pioggia che di norma cade in un mese, in Italia è scrosciata tutta insieme nel giro di pochi giorni. In Emilia-Romagna è accaduta la stessa cosa. Agricoltura e turismo ne hanno sofferto in modo rilevante. Mentre la Riviera si preparava ad accogliere i turisti si è beccata un gavettone gigante: con tre mesi esatti di anticipo. Il conto si è materializzato con la cancellazione di parecchie prenotazioni. In compenso, si calcola che sulla spiaggia di Rimini siano disordinatamente approdate circa duemila tonnellate di legname, detriti vari e plastica. Lo stesso paesaggio surreale si ripete lungo tutta la riviera.

Nel pomeriggio di ieri siamo andati a vedere come fosse lo scenario sulla spiaggia di San Giuliano che ha il privilegio di essere la prima ad accogliere i tronchi vomitati dal fiume Marecchia. Dal piccolo molo, il colpo d’occhio è quello di un enorme gioco dello “shangai”. Ma qui, la competizione non sarà affatto divertente. Nessuno vincerà nulla e tuttavia qualcuno dovrà rimuovere quegli ingombranti “bastoncini”.
Abbiamo interpellato un tecnico regionale che si occupa della difesa della costa per capire come vengano suddivisi gli interventi, in situazioni tipo queste.

Con quali modalità e a carico di chi, si svolgerà lo sgombero dell’arenile? “La raccolta e la composizione dei mucchi sull’arenile (nella fattispecie, principalmente rami e tronchi) è a carico dei bagnini. Quando questi hanno creato diversi cumuli, passano i camion di Hera per portare tutto nelle zone di trattamento dei rifiuti. Là il materiale viene prima selezionato e in seguito consegnato in discarica. L’eventuale quantità di sabbia presente viene vagliata e accantonata per qualche mese per essere poi analizzata prima del riutilizzo.

Siete stati informati per tempo di possibili nubifragi?
Fortunatamente la Regione ci ha messo in preallarme già sabato sera. Per tutta la domenica e la notte di lunedì alcuni colleghi si sono adoperati per allertare i volontari della Protezione Civile. Questi hanno controllato i fiumi per cautelarsi e agire per tempo: dov’era necessario sono intervenuti per rimuovere materiali che potevano essere pericolosi. Direi che nell’occasione ci siamo organizzati tempestivamente. Questo, grazie anche ai volontari.

Quindi, come sempre, la prevenzione è il primo vero “argine”, in casi come questo…
Quando è possibile, il lavoro preparatorio in previsione di calamità naturali è estremamente importante. Nel caso in oggetto, passato il momento di emergenza e una volta sgomberato l’arenile, procederemo a un controllo generale della spiaggia per assicurarci che non ci siano fenomeni erosivi. Nulla di particolarmente grave, ma qua e là qualche piccolo problema si è verificato e in qualche zona è stata già portato uno strato di sabbia. Anche a Bellaria, se liberano l’arenile, già domani potremmo effettuare l’operazione di ripascimento. Poi speriamo che finalmente la situazione meteorologica si avvii verso un andamento consono al periodo.

Sì, auguriamoci che l’incontinenza di Iuppiter Pluvius e che il “Gran Premio della Riviera” quest’anno non sia una corsa handycap.

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