Il “laureato Funelli” fa scuola: citato al via dell’anno giudiziario della Corte dei Conti

Il “laureato Funelli” fa scuola: citato al via dell’anno giudiziario della Corte dei Conti

E' diventato un caso in materia di incarichi dirigenziali illegittimi, bollato come tale dall'organo di garanzia della legalità e del buon andamento dell’azione amministrativa.

Il caso Funelli ha avuto molta pubblicità. Non solo quella mediatica, che pure è stata abbondante. Ma è diventato un esempio negativo in materia di incarichi dirigenziali illegittimi, bollato come tale dall’organo di garanzia della legalità e del buon andamento dell’azione amministrativa.
All’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti, lo scorso febbraio, davanti al presidente della Repubblica e delle più alte cariche dello Stato, il procuratore generale Salvatore Nottola (nella foto) ha tenuto il suo intervento subito dopo quello del presidente Raffaele Squitieri.
Ad un certo punto della sua lunga relazione, Nottola è passato al capitolo “personale pubblico”: “Diverse sono le azioni risarcitorie in tema di incarichi esterni, per lo più dirigenziali, illegittimi che continuano ad essere concessi in spregio alla granitica giurisprudenza formatasi in materia”, ha detto. E a chi avrà fatto riferimento? “In tema di dirigenza amministrativa, assumono rilevanza i principi giurisprudenziali affermati sulla illegittimità del rapporto tra il conferimento dell’incarico fiduciario di staff in favore di soggetto privo del diploma di laurea (fattispecie di illegittimo conferimento di incarichi fiduciari di staff e di liquidazione di indennità dirigenziali in contratti a tempo determinato stipulati nel difetto dei requisiti professionali prescritti dalla normazione vigente)”. La giunta del Comune di Rimini non è stata nominata, ma nella relazione scritta si può trovare il riferimento preciso. Il procuratore generale ha menzionato l’esito dell’attività di controllo della procura regionale dell’Emilia Romagna della Corte dei Conti, e fra le tre sentenze richiamate c’è anche quella di “di condanna della Giunta del Comune Rimini” (le altre due riguardano il Comune di Bologna e la Provincia di Ferrara). Non è finita. Il caso Funelli è rimbalzato anche alla inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei conti regionale, e qui è stato il procuratore Salvatore Pilato a ricordare quel che è avvenuto a Palazzo Garampi.
La sentenza risale al 5 novembre 2014 e riguarda la “colpa grave” di avere corrisposto al responsabile del Gabinetto del Sindaco, Sergio Funelli, “emolumenti in misura superiore a quanto gli sarebbe spettato se inquadrato correttamente”. Funelli era stato incaricato tramite l’applicazione del contratto di categoria D, quello che prevede la laurea anche se il diretto interessato è solo diplomato, con 23 mila euro all’anno di retribuzione e altri 38 mila come indennità personale. Da qui la condanna per danno erariale che i magistrati contabili hanno stimato in 130 mila euro ma l’importo da recuperare non supera i 65 mila perché questa è la differenza tra i due contratti. E a pagarli sono stati chiamati il sindaco, il segretario generale e tutti gli assessori.
Il sindaco Gnassi aveva annunciato ricorso, ma Gioenzo Renzi (che insieme a Giuliana Moretti ha permesso di arrivare al pronunciamento della Corte dei conti) nel prossimo consiglio comunale di giovedì torna alla carica con una mozione: “Voglio sapere quanto percepisce attualmente il capo di gabinetto, anche con lo straordinario”. Renzi vuole capire, insomma, se alla fine della battaglia, che comunque ha già fatto scuola, seppure in negativo, e dopo che si è risolto il contratto di categoria D, Funelli riesce a portare a casa gli stessi soldi che percepiva da laureato senza laurea, oppure no. Alla prossima puntata.

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