Il Meeting dell’incontro diventa digitale, una scelta che alleggerisce Rimini di molte presenze

Il Meeting dell’incontro diventa digitale, una scelta che alleggerisce Rimini di molte presenze

La Riviera sarà aperta, soprattutto in agosto. Ma la manifestazione che dal 1980 si tiene in Fiera, quest'anno si sposta al Palacongressi e opta per lo streaming, lasciando alla partecipazione fisica due eventi al giorno con un massimo di 400 persone. Non è un bel segnale per quel ritorno alla normalità che tutti reclamano. Però si parlerà del post-emergenza da Covid-19 e lockdown.

Di trasformazione in trasformazione, del Meeting di Cl che avevamo conosciuto non resta quasi più nulla. L’edizione 2020 si farà, nelle stesse date (dal 18 al 23 agosto) ma “in forma prevalentemente digitale” e non all’interno della Fiera ma nel Palacongressi. Quello di Rimini, e pare già tanto. La sottolineatura relativa alla città che l’ha ideato e tenuto a battesimo nel 1980, ormai priva di rappresentanti nel cda del Meeting, viene spontanea perché a evocarla è il neo presidente Bernhard Scholz nella intervista odierna al Corriere della Sera: “Lo faremo al Palacongressi anziché alla Fiera, ma sempre a Rimini”, come se non fosse un dato ormai consolidato. Il Meeting dell’incontro, quest’anno dedicato a “Privi di meraviglia, restiamo sordi al sublime”, lo si potrà vivere soprattutto su internet, anche se la scelta – abbastanza radicale – non viene adeguatamente motivata. «Rimini 2020 sarà la prima grande occasione, a livello nazionale, per riflettere in maniera organica su quanto sta succedendo in questo momento nel nostro Paese e in Europa, nel periodo successivo all’emergenza da Covid-19 e al lockdown», spiegano gli organizzatori. «La prima ipotesi presa in considerazione è stata naturalmente quella di un Meeting in forma classica, anche se magari ridotta negli spazi», aggiunge il direttore della Fondazione Meeting Emmanuele Forlani, «ma gli elementi di difficoltà riscontrati sono stati così rilevanti, che abbiamo deciso di realizzare una forma blended che integra un formato prevalentemente digitale con la possibilità di partecipazione fisica da 200 ad un massimo di 400 persone per due eventi al giorno». Si parla solo di difficoltà rilevanti, che però non vengono declinate in concreto. Con difficoltà gigantesche è alle prese l’Italia intera, Riviera di Rimini compresa, che però ci prova e si prepara ad accogliere i turisti. Il Meeting invece annuncia da 200 ad un massimo di 400 persone per due eventi al giorno al Meeting 2020, praticamente nulla rispetto alle presenze del passato, e questo avrà ovviamente anche ripercussioni sulla città che fa i conti da oltre 40 anni con questa manifestazione anche dal punto di vista ricettivo. Ci si sarebbe aspettato un coraggio maggiore da parte del Meeting, che invece non c’è stato. Riflettere sulla post-emergenza, che comunque è ancora emergenza piena, se non dal punto di vista sanitario di certo da quello sociale, economico ed anche politico, tramite i canali web e social dell’evento, significa far passare il messaggio che il ritorno alla normalità è ancora un miraggio. Perché è pur vero che «il formato digitale del Meeting di quest’anno è agevolato dal fatto che nelle ultime edizioni il Meeting aveva investito in nuove tecnologie, prevedendo che tutti gli incontri fossero trasmessi con streaming live multipiattaforma in italiano e in inglese e in differita con traduzione in varie lingue», ma un conto era favorire la possibilità di seguire gli incontri da parte di chi si trovava nella impossibilità di essere materialmente al Meeting, e un altro è adottare questo format come modo d’essere della manifestazione.

«Tanti amici del Meeting e numerose personalità con responsabilità pubbliche sono in attesa di una manifestazione che possa dare un contributo significativo alla ricostruzione», dice Bernhard Scholz. «Ecco perché abbiamo immaginato una “special edition”, che dia continuità ad una storia di quarant’anni, seppur nella discontinuità temporanea della forma con cui sarà proposta. Il titolo di questa edizione indica l’orizzonte nel quale si vogliono approcciare le questioni più urgenti sul nostro futuro. Senza meraviglia tutto diventa oggetto di calcolo e di possesso mentre lo stupore e la gratitudine che ne conseguono sono fermenti di speranza e di creatività, fonti di una responsabilità coraggiosa e condivisa».
Un approccio che, stando sempre a quanto riferito dal presidente al Corriere, continua lungo il tracciato solito, prendendo le distanze da Salvini che esibisce i simboli religiosi perché «la natura della fede cristiana è apertura», mentre non è escluso che il Meeting stia pensando di coinvolgere il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sui temi aperti dalla pandemia.
«Speranza, fiducia, cura, visione, ricostruzione e sussidiarietà. Saranno queste le parole chiave con le quali saranno affrontate le domande sulla ripresa economica, le politiche europee, la cura e la salute, il contributo della scienza, i dialoghi interculturali e interreligiosi e l’incontro con grandi autori».
Anche le mostre verranno realizzate in forma digitale “visitabili” virtualmente da casa. Nel Palacongressi ci saranno solo due mostre «in una forma che permetta delle visite senza assembramenti».

COMMENTI

DISQUS: 0