Il metrò di costa per Delrio non è una priorità strategica

Il metrò di costa per Delrio non è una priorità strategica

Sono meno di 30 le grandi opere che Graziano Delrio ha per ora inserito nel Piano delle infrastrutture strategiche contenuto nel 13° allegato infrastr

Sono meno di 30 le grandi opere che Graziano Delrio ha per ora inserito nel Piano delle infrastrutture strategiche contenuto nel 13° allegato infrastrutture al Def approvato venerdì scorso. Siccome in precedenza erano più di 400, non si tratta di una notizia di poco conto. Tanto più che nella lista delle infrastrutture che il ministro ritiene essenziali e di rilevanza nazionale, in Emilia Romagna ne compare solo una: il servizio metropolitano ferroviario di Bologna, ovvero il potenziamento dell’attuale sistema filoviario. Fra le assenti (insieme all’E45, alla bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo e a tante altre) c’è anche il Trc. Va detto che bisognerà attendere settembre, quando arriverà il Piano generale (tecnicamente “Documento pluriennale di pianificazione”), per avere il quadro completo e già è stato spiegato che l’esclusione delle opere dall’elenco reso noto fino ad oggi non significa automaticamente esclusione.
E’ però un fatto che la metropolitana di costa non figuri, ad oggi, fra le priorità del governo Renzi.
Se poi si aggiunge che il neoministro Delrio, oltre a tagliare di netto ha anche deciso di archiviare la stagione delle procedure straordinarie, legate alla legge obiettivo (di cui il Trc è figlio), per la realizzazione delle infrastrutture pubbliche, e d’ora in poi ha intenzione di seguire la strada ordinaria, il futuro della discussa metropolitana di costa rischia di essere in salita. Non tanto, ovviamente, per il tratto in via di realizzazione fra mille difficoltà e ostacoli, quanto per quelli successivi, sui quali piovono interrogazione a Bologna e a Roma.
Inutile nascondere che l’allarme è già alto, tanto è vero che il governatore Bonaccini, l’assessore Donini e alcuni sindaci emiliano-romagnoli hanno fatto sapere di aver chiesto incontri chiarificatori al ministro Delrio per fare chiarezza sul destino delle infrastrutture “cancellate”.

Intanto a Rimini si attende un po’ di chiarezza per capire in quale direzione si andrà per sostituire i mezzi, dopo che Apts (Advanced Public Transport System), la società che costruiva il controverso Phileas, è fallita.
Dopo la riunione del comitato di coordinamento del TRC (formato da Regione Emilia-Romagna, Provincia di Rimini, Comuni di Cattolica, Misano Adriatico, Riccione e Rimini, Agenzia Mobilità Rimini), a metà dello scorso marzo, fu diffusa una nota per annunciare il mandato ad Agenzia Mobilità di definire tutti gli aspetti formali per proseguire il rapporto di appalto con la Vossloh Kiepe GmbH e la Vossloh Kiepe s.r.l., che hanno proposto la fornitura di un veicolo prodotto dalla Solaris Bus & Coach. Si tratta del ‘Metrostyle’, predisposto per l’installazione di un sistema di guida assistita di tipo ottico prodotto da Siemens che – ha spiegato il comitato – garantisce capacità di trasporto e di esercizio omologhe a quelle già in capo al “Phileas”. Un po’ vago.
Restano tutte da decifrare le caratteristiche dei nuovi veicoli (solo elettrico, ibrido, con batterie ausiliarie,…?), compreso l’impiego e le eventuali limitazioni d’uso della guida ottica. Non sono particolari di poco conto. E poi, le modifiche, quali impatti finanziari avranno sul costo dell’opera?
Intanto martedì si tiene l’assemblea dei soci di Agenzia Mobilità che dovrà approvare i nuovi assetti societari per dar vita alla Agenzia Romagnola e a “Patrimonio Mobilità Provincia di Rimini srl consortile”.

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