Il Parco del mare e le manifestazioni d’interesse ignote

Il Parco del mare e le manifestazioni d’interesse ignote

Un anno fa 367 proponenti hanno partecipato ad un avviso pubblico per la riqualificazione del lungomare. Ad oggi non si sa chi sono e cosa propongono.

Un anno fa 367 proponenti hanno partecipato ad un avviso pubblico per la riqualificazione del lungomare. Ad oggi non si sa chi sono e cosa propongono. Ma il Parco del Mare sembra ormai tutto deciso. Gioenzo Renzi punta il dito sui contenuti del progetto e sul metodo del decisore solitario assoluto.

Ripulita di una eccessiva critica “ai privati”, la nuova battaglia politica di Gioenzo Renzi ha un indubbio pregio: mette a nudo quel “progetto” (!) del Parco del Mare che fino ad oggi è stato utile solo in chiave elettorale ad Andrea Gnassi e ai suoi supporter variamente civici ma che, nei fatti, resta un grande buco nero.
E’ trascorso un anno dalle manifestazioni d’interesse e ancora non si conosce nulla nel merito. Ignoti al consiglio comunale e alla città i progetti. Ignoti i potenziali investitori. Gli annunci, elettoralistici appunto, hanno fatto filtrare col contagocce solo quello che faceva gioco al comandante in capo di Palazzo Garampi, ovvero, oltre allo scontato interesse di tanti operatori a mettere finalmente mano ad un lungomare da troppo tempo ingessato (caso unico da Cattolica a Bellaria), una dose massiccia di orgoglio da primo della classe: “Trovatemi voi oggi in Italia una città che abbia i cantieri aperti per le fogne, il centro storico, la nuova mobilità e, contestualmente, 200 e passa proposte per rifare il proprio lungomare” (Andrea Gnassi, dicembre 2015). Nella comunicazione del sindaco il lungomare che non c’è quasi quasi è già un cantiere. Invece, “sono state presentate 155 proposte da 367 proponenti (di cui 134 operatori di spiaggia, 111 albergatori e ristoratori, 14 privati cittadini e 97 operatori economici e di spiaggia accorpati e 11 altri soggetti)”. Ad un anno di distanza sappiamo solo questo. Siamo fermi qui.

Ha ragione da vendere, Gioenzo Renzi, quando dice che la prassi amministrativa di Gnassi è quella del decisore solitario assoluto. Lo si vede non solo per il Parco del Mare ma anche per opere costosissime come il Teatro Galli e il Fulgor, che presto saranno inaugurate ma la città è all’oscuro di tutto. Col caso clamoroso del Galli, in teoria com’era dov’era (in ossequio ad una mobilitazione popolare e mediatica che coinvolse critici d’arte, musicisti, cantanti, Bruno Zevi, Vittorio Sgarbi e la libera stampa capitanata da Silvano Cardellini) ma in realtà disconosciuto dai “com’eristi” e bollato di “scempio” e senza che si sappia chi e come gestirà Fulgor e Teatro, senza nessun coinvolgimento della città, come giustamente ha fatto notare il prof. Paolo Fabbri su questo foglio, che al riguardo ha anche parlato di “declino culturale” e di assenza di un “pensiero comune”, domandandosi: “Un primo cittadino è quello che ci pensa di notte, a casa sua, quello che farà coi soldi dei cittadini, oppure è colui che lo decide con la città che amministra?”.
Paradossalmente sappiamo che 2,85 milioni di euro di finanziamenti europei andranno per la ‘dorsale verde’ del Parco del Mare, ma non conosciamo la sostanza del Parco del Mare. La città non ne ha potuto ancora discutere, men che meno il consiglio comunale.

L’assessore alla programmazione e gestione del territorio, Roberta Frisoni, sostiene che “gli uffici stanno lavorando per giungere con la massima celerità al completamento dell’istruttoria delle numerose istanze e proposte pervenute all’Amministrazione. L’istruttoria è ancora in corso l’Amministrazione è obbligata a tenere riservata contenuti e proposte, per non penalizzare o agevolare coloro che partecipano all’avviso pubblico. Nei fatti è come se, nel bel mezzo di un concorso pubblico, si rendessero note le risposte di alcuni degli esaminandi prima delle valutazioni della commissione d’esame. Sarebbe corretto?”. Ma non è corretto nemmeno lo stillicidio di informazioni uscite sul Parco del Mare che hanno accreditato come opera ormai decisa qualcosa di cui mancano sia la conoscenza concreta che, soprattutto, atti amministrativi alla luce del sole.
Senza contare che nemmeno gli annunci fatti fino ad oggi sono stati del tutto lineari: “Solamente due tratti dell’attuale lungomare sono in previsione di realizzazione dall’Amministrazione Gnassi nei prossimi 5 anni, dalla rotonda del Grand Hotel a piazzale Kennedy con 25 progetti di 38 proponenti, e il lungomare Spadazzi a Miramare con 13 progetti di 33 proponenti, senza sapere se e quando vedranno la luce i restanti 117 progetti ad opera di 296 proponenti riguardanti l’intero lungomare come era stato chiesto con l’avviso pubblico”, dice Gioenzo Renzi.
Il merito, cioè la sostanza per una pubblica amministrazione, è ancora tutto da esaminare. Per ora la valutazione dell’interesse pubblico reclamato dall’esponente di FdI, così come tutti i vari aspetti del progetto (passeggiata, vista del mare, funzioni legate al wellness, parcheggi, ecc.), restano un gigantesco punto interrogativo.

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