Il Pd non condanna i terroristi islamici dei Fratelli Musulmani, ma rievoca il fantasma del nazifascismo

Il Pd non condanna i terroristi islamici dei Fratelli Musulmani, ma rievoca il fantasma del nazifascismo

Il PD respinge la mozione che chiedeva di non promuovere iniziative che includono personaggi legati a movimenti integralisti come i Fratelli Musulmani e Hamas, perché “troppo mirata” e poi chiede di approvare un ordine del giorno “mirato” contro quel nazifascismo finito 70 anni fa. Due pesi e due misure.

Sono passati due mesi dall’iniziativa “Oltre il velo”, organizzata dall’amministrazione comunale di Santarcangelo e indirizzata ai bambini di quarta e quinta elementare. Bambini che non nutrivano sicuramente il bisogno di subire una vera e propria propaganda islamica, mascherata come “narrativa araba”. Perché, ricordiamolo, quello che è stato letto dall’assessore Fussi e dal vice-sindaco Zangoli nelle classi con tanta enfasi, era il libro “Porto il velo. Adoro i Queen” di Sumaya Abdel Qader, una donna musulmana che, oltre ad essere un esponente politico (consigliere comunale del Partito Democratico a Milano dal 2016), ha noti legami con il movimento integralista dei Fratelli Musulmani. Con buona pace di chi, anche davanti all’evidenza, si ostina a negarlo.



Dopo aver presentato nei consigli comunali precedenti una corposa interrogazione sull’iniziativa “Oltre il velo”, dove avevo elencato nel dettaglio tutti i riferimenti che provano quanto avevo affermato, ho deciso di presentare una mozione rivolta al Sindaco e alla Giunta con una precisa richiesta: “Non promuovere, né avallare, incontri e iniziative che possano includere o fare riferimento a determinati personaggi che sostengono espressamente aree integraliste come ad esempio il movimento dei Fratelli Musulmani, Hamas o altri estremismi di qualsiasi genere”. Letta la mozione, Cristina Fabbri, capogruppo del PD, è intervenuta per proporre emendamenti. In poche parole avrebbero votato in modo favorevole alla mia proposta solo se avessi deciso di accettare le loro curiose modifiche: volevano cancellare proprio il cuore della mozione, facendo sparire dalla mia richiesta il riferimento ai “Fratelli Musulmani e Hamas”. Perché il Partito Democratico non ha voluto condannare questi movimenti e ha cercato di lasciare tutto sul generico? La scusa è arrivata subito: “la mozione è troppo mirata”. Ah, come non detto. Problema risolvibile, posso auto emendarla includendo tutti gli estremismi islamici, Isis e Al Qaeda compresi. Niente da fare, il Partito Democratico e Sinistra Unita bocciano comunque la mozione. Proprio non gli è andata giù la condanna nei confronti dei Fratelli Musulmani evidenziata in questa proposta. Solo il Consigliere Comunale Andrea Martignoni (PD) non ha seguito la linea del suo partito di votare contro alla mozione e si è astenuto.



Mozione accantonata, arriva il punto seguente: l’ordine del giorno del PD, questa volta “mirato”, contro i movimenti che fanno riferimento a fascismo, nazismo, razzismo, antisemitismo, omofobia e intolleranza religiosa. Lo leggo con attenzione, senza alcun pregiudizio politico, cosa che la maggior parte dei consiglieri di maggioranza non fa nei miei confronti. Del resto, avevano appena bocciato una mozione che dovrebbe essere ovvia per tutti.

 I Fratelli Musulmani e Hamas sono coloro che più di ogni altro fomentano ancora oggi l’antisemitismo e quindi l’odio e la violenza verso gli ebrei. E non solo, perché prendono di mira anche i cristiani. Chi si è rifiutato di condannarli, di fatto, li ha politicamente sdoganati. Faccio una premessa. Sono il primo ad essere realmente preoccupato dal diffuso antisemitismo. Diffuso in prima istanza da quei soggetti che il Partito Democratico non ha voluto condannare tramite quella che poteva essere una forte presa di posizione. Sono il primo a condannare il razzismo, perché chi giudica una persona in base al suo colore della pelle è fuori dal mondo. Ma sono anche il primo a condannare il nazional socialismo e totalitarismi annessi.

 Il problema è che il Partito Democratico non ha presentato questo ordine del giorno, riferito anche all’antisemitismo, per le questioni gravi che sto denunciando, ovvero per il fatto che esistono pericolosi gruppi islamisti integralisti che ricevono fior fior di quattrini da stati come la Turchia e il Qatar per diffondere i loro sermoni di odio. No, nulla di tutto questo. La verità è che il Partito Democratico ha presentato questo ordine del giorno per quattro provocatori fomentati con la testa rasata, diventati famosi in tutta Italia proprio grazie a loro che non gli hanno fatto mancare la pubblicità che cercavano. Perché altrimenti non avrebbero destato l’interesse di nessuno. Lo hanno fatto per un motivo semplice: rievocare e scagliarsi, ogni qual volta si trovino in palese difficoltà politica, contro il fantasma del nazifascismo. L’unico collante che cerca di tenere appiccicati i pezzi del Partito Democratico e la frammentazione del mondo politico di sinistra. 



Ci mancherebbe, è giusto condannare chi compie certi gesti e si rifà ad ideologie totalitarie, ma da qui a far credere a tutti gli italiani che domani mattina potremmo risvegliarci e trovarci sotto il Terzo Reich ce ne passa. Diciamo che ci vedo un po’ di malafede. Come fine propagandistico potrà pure funzionare fino ad un certo punto, ma non capisco come sia possibile che possano fare più paura una dozzina di skinhead, mentre si abbassa tranquillamente il capo davanti ai Fratelli Musulmani, ben più diffusi, radicati e finanziati. Due pesi e due misure che non posso comprendere, perché io condanno entrambi. Specie coloro che ammazzano ancora oggi gli ebrei e vorrebbero far sparire sia loro che Israele dalla faccia della terra.

 Detto ciò, anche io ho paura di un certo ritorno del nazismo. Soprattutto dell’eugenetica nazista. Come ho già raccontato in Consiglio comunale, pochi giorni fa mi sono imbattuto in un articolo dell’Huff Post su Facebook, intitolato: “In Islanda non nascono più bambini down”. E nella descrizione dell’articolo il titolista dell’Huff Post ha scritto: “La prevenzione paga”. Un post che ha scatenato centinaia e centinaia di commenti di protesta: “vergogna, è eugenetica nazista”. Si tratta di una mentalità che sta prendendo sempre più piede tra i falsi miti di progresso odierni. L’eliminazione selettiva è già tornata, ma i vigili democratici non se ne sono nemmeno accorti. È la stessa eugenetica nazista di quel criminale con i baffetti che comandava in Germania, più silenziosa, ma ugualmente mortifera. Ci dicono senza problemi chi deve vivere e chi deve morire. Chi sarebbe degno e chi non lo sarebbe. Ma non ho visto sollevare questo problema reale e attuale nell’ordine del giorno del PD, perché purtroppo è un ordine del giorno strumentale. O forse certe caratteristiche del nazismo come queste, se democraticizzate e sottoforma di un altro nome spacciato per “diritto”, non fanno più paura?

 Qualcuno mi dovrebbe spiegare anche perché in questo ordine del giorno viene fatto riferimento al fascismo, al nazismo e nessun cenno al comunismo. Un’altra ideologia totalitaria che ha prodotto in tutto il mondo oltre 120 milioni di morti. Forse perché tra i banchi della maggioranza c’è chi porta il logo della falce e martello nel proprio simbolo partitico, come il Consigliere comunale di Sinistra Unita Roberto Zaghini? Due pesi e due misure anche qui. Non potranno mai essere obiettivi fino a quando ragioneranno in questo modo. A senso unico. Democratici solo a parole.



Poi ci sono altre due problematiche in questo ordine del giorno. Tra i vari punti c’è un preciso riferimento alla diffusione di idee ispirate all’omofobia e alla condanna per ogni forma di intolleranza religiosa.

 Siccome tanti da sinistra, amano etichettarmi strumentalmente come omofobo, mi chiedo: se io difendo l’articolo 29 della costituzione che recita “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” sono classificato nella categoria degli omofobi? Se dico che ogni bambino ha il sacrosanto diritto di crescere con una mamma e un papà, divento automaticamente omofobo? Se dico che i bambini sono maschi e le bambine sono femmine, rischio un processo per omofobia? Se mi schiero contro quell’abominevole mercificazione del corpo della donna e compravendita di bambini che è l’utero in affitto, rischio qualcosa con questo ordine del giorno? E se dicessi che ci sono tanti omosessuali che condividono quello che ho appena affermato e non si sentono per niente rappresentati dalle sigle politiche dell’arcigay? Sono omofobi anche loro? 

Per quanto riguarda la condanna nei confronti di ogni forma di manifestazione di intolleranza religiosa, il discorso è il medesimo. Io separo sempre la persona dall’ideologia. Ogni persona ha la sua specificità. L’ideologia non muta nel tempo e nello spazio ed ha i suoi contenuti. Io credo che si debba sempre combattere l’ideologia e mai la persona. Posso, da uomo libero, criticare i contenuti dell’Islam? Posso dire che non voglio un’Italia fondata sulla shari’a? Posso condannare con tutte le mie forze i veli integrali Burqa e Niqab? Quel Niqab difeso a spada tratta dalla stessa Sumaya Abdel Qader letta come esempio di integrazione ai bambini delle elementari. Perché per Sumaya il velo che copre totalmente il corpo e il capo e lascia scoperti solo gli occhi “non va vietato”. Buono a sapersi. Chissà cosa ne pensano le femministe che si sono fatte in quattro per difenderla fino adesso. Posso battermi contro una certa visione coranica sulla donna e quindi contro la poligamia islamica? 

Vorrei poterlo fare, in nome di quella libertà che è stata tanto invocata in questo ordine del giorno.

Tutte le discriminazioni vanno contrastate, senza questa moda di volerle sotto classificare. Tutti i totalitarismi vanno condannati. Anche il comunismo e non solo il nazismo, perché non vedo differenze tra la svastica e la falce e martello.

 Per questi motivi non ho partecipato alla votazione dell’ordine del giorno in consiglio comunale. Al posto di votare e prestarmi in questo modo ad un giochino del Partito Democratico che conosco fin troppo bene, ho lasciato parlare Pier Paolo Pasolini, che nel 1973 disse: “Mi chiedo se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi, a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso. Spingere le masse a combattere un nemico inesistente, mentre il consumismo moderno striscia, si insinua e logora la società già moribonda”. Ora siamo nel 2018. Nulla è cambiato da allora.

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