Il vino di Rimini

Il vino di Rimini

Tremila ettari di Sangiovese nella nostra provincia. Scopriamo il Sangue di Giove che scorre nelle vene della Romagna.

Il vitigno più diffuso in Italia è il Sangiovese. Sono 54.000 gli ettari del Sangue di Giove nella nostra Penisola e 3.000 circa in provincia di Rimini. In Romagna al viandante che percorreva la via Emilia o la Romea per raggiungere Rimini caput viarum, il bere “dai da bè” non era l’acqua come in Emilia ma il vino e il vino era solo e soltanto il Sangiovese.
Noi, campanilisti e sboroni, sosteniamo che il “Sanzves” sia nato da queste parti, chi dice a Santarcangelo, chi a Verucchio, chi nell’agro Corianese, ma quello che è certo è che è di casa in Toscana, Umbria ed anche nelle Marche. Gli storici sostengono che già gli Etruschi vinificassero Sangiovese, conosciuto poi dagli Umbri, dai Celti e sopratutto dai Galli del Conca nostri progenitori.
Se è nato in Romagna, figlio illegittimo dell’incrocio spontaneo fra Ciliegiolo e Calabrese, è comunque in Toscana che raggiunge la fama e gli onori della cronaca. Nel 1872 il “Barone di ferro” Bettino Ricasoli lancia il Chianti, che per l’80% è appunto Sangiovese e il Gallo Nero diventa un vino internazionale, premiato in tutti i concorsi e le esposizioni. Ma torniamo a bomba: un ettaro di Sangiovese nelle nostre colline sicuramente vocate, riesce negli anni migliori, coccolato e curato dal nostro bravissimo vignaiolo, a dare circa 7.000 bottiglie. Sto parlando di eccellenze perché il nostro rosso è un ottimo calice che nulla ha da invidiare ai blasonati vini italiani. Ma quale è il futuro del Sangiovese di Rimini? Alla prossima puntata.
Rurali Sempre.

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