Immobili degradati di via Garibaldi: “Restauro a spese del Comune e pignoramento”

Immobili degradati di via Garibaldi: “Restauro a spese del Comune e pignoramento”

Degrado inaccettabile nel centro storico di Rimini. Colpa di due immobili che da anni versano nel più totale abbandono e che hanno dovuto essere transennati. "Il proprietario è lo stesso della nuova Questura, e deve al Comune circa 7 milioni di euro", secondo l'assessore Sadegholvaad. "L'amministrazione si faccia subito carico del sommario restauro delle facciate degli edifici di via Garibaldi e poi proceda coi pignoramenti", propone Gioenzo Renzi.

Sono un vero e proprio pugno nello stomaco alcuni edifici che si trovano in via Garibaldi, in pieno centro storico a Rimini, a due passi da piazza Tre Martiri. In tanti si chiedono: perché persiste da anni questa situazione che penalizza chi abita, lavora e transita da quella strada? Anche Riminiduepuntozero se ne è occupato varie volte. Ieri in consiglio comunale Gioenzo Renzi (Fratelli d’Italia) ha presentato una interrogazione sul tema, con dovizia di particolari, elencando anche i numeri civici in questione: 50, 52 e 59. Sempre gli stessi. Talmente sempre gli stessi che Renzi ha ricordato di avere sollevato per la prima volta il problema nel 2007, rivolgendosi ad un’altra giunta, insomma. Passano i sindaci ma in via Garibaldi non cambia nulla. “Dopo undici anni sono costretto a tornare sul tema: non so se potrò farlo ancora fra undici anni, per questo confido nell’Onnipotente in cielo, ma da subito confido nell’assessore in terra”, ha scherzato il consigliere di opposizione.

Renzi ha denunciato lo stato di “degrado” ben visibile: “caduta sulla strada di intonaci, cornicioni, davanzali; ingressi e finestre sbarrati; gli interni sono in condizioni igieniche fatiscenti e ormai diventati habitat di colonie di piccioni e ratti”. E siccome in strada “piove” di tutto, sei transenne sembra che abbiano messo radici, restringendo però anche la strada, per impedire a chi passa di venire colpito da qualche pezzo di rivestimento o balcone pronto a staccarsi precipitando in strada. Bisogna cominciare a familiarizzare con l’idea che questo scenario sarà immutabile ancora per molto?

Nel rispondere a Renzi, l’assessore Jamil Sadegholvaad ha tirato in ballo la paternità degli immobili in questione: “E’ una vicenda collegata a quella della nuova Questura, visto che la proprietà è la stessa. I debiti del privato nei confronti del Comune di Rimini ad oggi ammontano a circa 7 milioni di euro, comprensivi sia dei due immobili di via Garibaldi e sia della nuova Questura“. E quindi si tratta della società Dama, dichiarata fallita nell’estate di due anni fa.
“Condivido la denuncia di una situazione indecente nel pieno centro storico e all’interno di un tessuto commerciale di qualità. Gli immobili sono stati oggetto di varie ordinanze e di varia natura: motivi igienico sanitari, di pubblica incolumità…, ma tutte sistematicamente inottemperate da parte del proprietario”. Quindi i lavori – peraltro non risolutivi come dimostrano le transenne – sono stati eseguiti a cura e spese del Comune di Rimini, ovvero della collettività. Qualche “pezza” è stata comunque messa per far fronte alle emergenze: “cornicioni, mattoni che rischiavano di staccarsi dalle pareti, chiusura di spazi nelle mura con nidificazione dei piccioni, esche poste all’interno degli immobili per la derattizzazione“, ha elencato l’assessore. “A questo punto si tratterebbe di andare a riqualificare un immobile privato”, ha concluso Sadegholvaad. “Ma come Comune si fa fatica a fare altro…”.

Possibile che si debba alzare bandiera bianca? Secondo Renzi una strada per uscirne c’è: il Comune dovrebbe “pignorare gli immobili” e da subito procedere con un intervento di “sommario restauro delle facciate per togliere le transenne e dare una immagine decorosa alla zona. Non si può di fatto rendere permanente un degrado che penalizza tutti”.

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