Imposta di soggiorno: la stangata, Rimini a confronto con altre città turistiche

Imposta di soggiorno: la stangata, Rimini a confronto con altre città turistiche

Scatta l'aumento per il 2019, nonostante il parere contrario dell'Associazione albergatori. E le tariffe diventano più salate a confronto con altre mete turistiche in provincia di Rimini, ma anche fuori: a Jesolo 3 e 4 stelle pagano meno rispetto alla nostra città. La tassa è inferiore a Cattolica e a Pesaro, a Riccione per gli hotel da 1 a 3 stelle, e a Cervia.

Nonostante la contrarietà dell’Associazione albergatori, la giunta Gnassi ha aumentato le tariffe dell’imposta di soggiorno. “Con questo atto le tariffe che dal 1° gennaio 2019 saranno operanti sul territorio comunale si allineano a quelle delle realtà turistiche non solo territorialmente vicine, ma anche a realtà leader per ciò che riguarda il turismo nazionale”. Si allineano? Lo vedremo fra un attimo.
Intanto questo è il dettaglio:

L’adeguamento tariffario riguarda anche i villaggi turistici (compreso tra gli 0,30 agli 0,50 €), i campeggi (+ 0,10 €), le case e gli appartamenti per vacanza, le case per ferie, ostelli, affittacamere (da 0,50 a 0,70€), gli agriturismi (adeguamento compreso nella forbice 0,30-0,50 €).

Diamo uno sguardo ai Comuni vicini.
A Cattolica gli alberghi 1 e 2 stelle pagano 0,50 euro, 3 stelle 1 euro, 4 stelle e 4 superior 1,5 euro, residence hotel 1 euro, case ed appartamenti per vacanze 0,50 euro, affittacamere 0,50 euro.
A Riccione invece il quadro è questo: 1 stella 0,50 euro, 2 stelle 0,70 euro, 3 stelle/3 stelle superior 1,80 euro, 4 stelle/4 stelle superior 3 euro, 5 stelle 4.
Cervia ha stabilito 0,50 euro per gli alberghi a 1 stella, 0,70 euro per i 2 stelle, 1,50 euro per 3 stelle e 3 stelle superior, 2,50 euro per 4 stelle e 4 stelle superior, 3 euro per 5 stelle e 5 stelle lusso.
Saltiamo a Jesolo dove le tariffe prevedono che si paghi leggermente di più, rispetto a Rimini, per gli hotel a 1 stella (1 euro), 1 euro come a Rimini per i 2 stelle, quindi somme inferiori per 3 (1,50 euro) e 4 stelle (2,50 euro) e 4 euro per i 5 stelle.

Bologna utilizza un diverso criterio, quello della fascia di prezzo praticata dagli alberghi: da 1 a 30,99 € la tariffa a persona è di 1,50 euro, 31-70,99 € equivalgono ad una imposta di 2 euro, 71-120,99 € la “tassa” è di 3 euro, 121-200,99 € e oltre 201 € si pagano 5 euro.

Anche a Pesaro le tariffe sono più contenute rispetto a Rimini: 1 stella 0,70 euro, 2 stelle 1 euro, 3 stelle 1,30 euro, 4 stelle 2 euro, 5 stelle 2,50 euro. A Gallipoli si arriva al massimo di 2 euro per gli hotel di classe alta e si parte da 1 euro per quelli a 1 e 2 stelle.

“L’imposta di soggiorno, dalla sua introduzione avvenuta nel 2012, ha registrato mediamente ogni anno una somma di 7 milioni di euro. Una cifra che è stata destinata interamente a finanziare interventi diretti e indiretti relativi alla valorizzazione e alla promozione dell’offerta turistica complessiva, sia per iniziative, manifestazioni, spettacoli, appuntamenti tradizionali che caratterizzano in ogni mese dell’anno il palinsesto degli eventi e l’offerta della città, sia per la realizzazione e manutenzione delle infrastrutture ambientali e dei contenitori storico artistici, nonché per la sicurezza e il verde pubblico. Tutti settori strategici per elevare il grado di attrattività turistica, specie internazionale, di una realtà leader come Rimini”, spiega l’amministrazione comunale. “Per ciò che riguarda il 2019, le maggiori risorse ricavate dall’imposta di soggiorno verranno destinate alla riqualificazione della zona turistica (lungomare), agli eventi di spettacolo e cultura e alla nuova organizzazione attraverso DMC. A Rimini i 7 milioni di euro all’anno di ricavi sono serviti via via a finanziare il Piano di salvaguardia di balneazione, la cura del verde, il restauro dei contenitori culturali, l’organizzazione di eventi e la loro sicurezza. E’ una quota equa di risorse che funge da straordinario moltiplicatore di ricchezza e benessere per la città e il territorio se si pensa che il turismo nella Riviera di Rimini genera un pil annuo di 4,6 miliardi di euro, occupa e dà lavoro a oltre 68 mila persone in 15.500 imprese che rappresentano il 45,5 per cento dell’intero comparto economico locale”. Ma come abbiamo documentato, con l’imposta di soggiorno si finanzia un po’ di tutto. E nel 2019 il Comune di Rimini conta di avere a disposizione una somma che si aggira sui 9 milioni di euro.

Sono previste anche alcune esenzioni, “che arrivano al 100% di esenzione totale per i minori, gli over 65, persone con invalidità al 100 per cento e oltre il settimo giorno di pernottamento, quantificabili in oltre un milione e mezzo di euro”.

Capitolo sanzioni amministrative pecuniarie. “In caso di violazione all’obbligo di accreditamento, si applicherà la sanzione amministrativa pecuniaria di 500 euro; in caso di violazione all’obbligo d’informazione la sanzione amministrativa pecuniaria sarà di 250 euro”.

Infine, “considerando che i turisti che prenotano a Rimini per il periodo del Capodanno 2018/2019 avrebbero una duplice tariffa rendendo anche per i gestori più difficoltoso la gestione dell’informazione nella divulgazione dei preventivi”, è stata estesa l’applicazione della tariffa vigente al momento dell’arrivo degli ospiti, anche ai pernottamenti dei medesimi ospiti, che si protraggono, senza interruzione, nel nuovo anno”.

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