La coppia scoppia: divergenze marcate fra Cagnoni e Marzotto a poco più di un anno dal matrimonio in Ieg

La coppia scoppia: divergenze marcate fra Cagnoni e Marzotto a poco più di un anno dal matrimonio in Ieg

Diversità di vedute importanti su quotazione in Borsa e alleanze. I rapporti sono tesissimi. Il numero uno di Vicenza non è stato invitato alla conferenza stampa di martedì scorso e non figura nemmeno fra i presenti al taglio del nastro di domani per il Sigep.

Poco più di un anno fa tagliavano la torta, come sposi felici appena convolati a nozze, in mezzo al battimani generale. Niente lancio di riso e confetti, però la coppia sembrava affiatatissima e l’unione inscalfibile. Ma il matrimonio, come è stato già scritto, è la causa prima del divorzio. L’idillio è durato poco.
Lorenzo Cagnoni e i compagni di viaggio vicentini confluiti in Italian Exhibition Group si lanciano già frecciatine e fra di loro è maturata ben più che qualche ruggine.

Che i dissapori fossero nell’aria lo si era capito dalla conferenza stampa di martedì. Come, il presidente si presenta da solo davanti ai giornalisti ad un appuntamento così importante, convocato per illustrare le previsioni di chiusura del bilancio 2017 e le linee direttive del piano industriale di IEG 2018-2022? Come mai di fianco a lui non c’erano né il vicepresidente Matteo Marzotto e nemmeno il direttore generale Corrado Facco? Semplice, non tira una buona aria.
Poi, ieri, l’annuncio che IEG entra nella compagine azionaria di Cast alimenti. Ma a comunicarlo solo Cagnoni. Domani l’inaugurazione del 39° Sigep e chi ci sarà a tagliare il nastro col ministro Dario Franceschini, l’assessore regionale Emma Petitti, il sindaco Andrea Gnassi? Solo Lorenzo Cagnoni. Mentre lo scorso anno tutta la famigliola al vertice di IEg era riunita e sorridente. Verrebbe da pensare che il presidente e il suo vice stiano scientemente comportandosi come chi non si vuole nemmeno incontrare nelle occasioni ufficiali.

Che cosa c’è all’origine delle divergenze, per niente superficiali, fra Rimini e Vicenza? Di certo il tema della quotazione in Borsa e delle future alleanze. Marzotto l’ha detto chiaramente al Giornale di Vicenza: “Io ho la delega per seguire il processo di quotazione in Borsa e l’operazione è stata condivisa in toto dai soci di Vicenza e di Rimini. Dalle dichiarazioni rilasciate dal presidente questa priorità mi sembra essere tornata in discussione”. E se Cagnoni davanti alla stampa ha fatto riferimento ad uno studio di fattibilità per fare entrare in Ieg Bologna Fiere, Marzotto ribatte secco: “In Cda dell’integrazione con Bologna non si è mai parlato. Eventualmente, anche per l’interesse degli attuali soci, prima si dovrebbe procedere con la quotazione, considerato anche l’ottimo momento dei mercati, e poi allargare la compagine sociale”.
Non solo. Il bilancio 2017 è positivo, chi bisogna ringraziare? “Il lavoro di tutto il team, a partire da Facco, managing director, che è qualcosa di più di direttore generale, è stato eccellente. Il livello raggiunto da fatturato e reddito operativo lo dimostra”, è la risposta di Marzotto.

I toni sono piccati, risentiti, scocciati, sull’orlo di una crisi di nervi. E un po’ anche della serie: senza di me dove pensi di andare? “Non nascondo una certa sorpresa nel non essere stato invitato a prendere parte alla conferenza stampa di presentazione dei dati di bilancio, peraltro ottimi”, esterna l’uomo di Fiera Vicenza. VicenzaOro? “La manifestazione forse più importante tra quelle organizzate da Ieg. Di sicuro ha contribuito ai positivi risultati del 2017 che, vale la pena di ricordare, sono stati raggiunti grazie al lavoro di tutto il team”. Invece Cagnoni lascia intendere che, ad allearsi con Rimini, Vicenza abbia fatto un affare. “Tenuto conto che quando abbiamo creato la società, Vicenza aveva oltre 40 milioni di debiti, mi pare che il risultato sia ragguardevole”.

E Cagnoni cosa dice? Ammette la crisi di coppia. “Chi pensava che non ci fossero mal di pancia tra gli appartenenti alle due diverse realtà si illudeva. Era logico che accadesse, con i tanti cambiamenti che ci sono stati”. Logico? Mah! “Non ci baciamo tutte le mattine. In una realtà importante come Ieg ci possono essere dei contrasti, delle differenze di opinioni”.
Cagnoni sembra dire a Marzotto: senza l’alleanza con noi (fenomeni) che ne sarebbe stato del vostro futuro? “Vicenza non solo ha fatto la scelta giusta, ma ha fatto l’unica scelta che adesso le consente di trovarsi con un progetto di sviluppo del quartiere fieristico altrimenti destinato al declino”, sottolinea Cagnoni. Nel piano industriale di Ieg ci sono circa 35 milioni di euro destinati alle opere di miglioramento del quartiere fieristico di Vicenza (abbattimento e sostituzione del padiglione 6, sistemazione del padiglione 2). Somme che per Rimini salgono a 50 milioni.

Non suonano più i violini. Chissà se Marzotto immaginava una gestione più condivisa con Cagnoni. Chissà se ci sono fatti nuovi intervenuti dopo la fusione (come il rinvio a giudizio di Cagnoni per il fallimento di Aeradria, seppure enormemente alleggerito rispetto ai capi d’accusa iniziali) che hanno ulteriormente appesantito la relazione ai vertici di IEG. Sta di fatto che i due, per ora, vivono da separati in IEG.

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