La passerella galleggiante del ponte di Tiberio avrà un costo “a vita”

La passerella galleggiante del ponte di Tiberio avrà un costo “a vita”

Il Marecchia non è il lago d'Iseo. La passerella di Christo è stata smontata, quella di Rimini farà parte del paesaggio. Ma a quale prezzo? Circa 22mila euro l'anno per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Un "extra" si è già presentato: 2mila euro per sganciare il pontile a metà maggio in occasione della allerta arancione.

La passerella galleggiante posizionata a mare del ponte di Tiberio avrà un costo annuale, praticamente una spesa vita natural durante in capo al Comune di Rimini.
Se ne è discusso ieri in consiglio comunale dove è arrivata la delibera del debito fuori bilancio relativa alla spesa di poco meno di 2mila euro che l’amministrazione comunale ha dovuto affrontare per l’apertura della passerella a seguito delle forti precipitazioni che si sono verificate fra il 12 e il 13 maggio scorso. Il tema non è nuovo, ma fino ad ora i costi erano solo una ipotesi e mai quantificata.

Ce ne occupammo la scorsa estate a proposito del “macchinoso piano di protezione civile” connesso alla passerella, che l’amministrazione comunale si vide costretta ad adottare a causa delle prescrizioni poste dalla Autorità di Bacino. In sintesi, deve essere garantito il normale deflusso delle acque in caso di piene improvvise (ma anche il continuo monitoraggio della funzionalità dell’opera), quando la passerella galleggiante deve essere immediatamente sganciata e accostata in sponda sinistra. Ed è proprio questo che è avvenuto a metà maggio. Il codice arancione insieme al superamento della cosiddetta “soglia 2” (una piena significativa) all’altezza del ponte Verucchio fa scattare questa misura, dopo di che entro 6 ore la passerella va assolutamente sganciata. Se invece la soglia 2 viene superata sul ponte della Statale 16, l’apertura della passerella va garantita entro 3 ore. In tempi di bombe d’acqua e improvvisi peggioramenti del meteo, con scariche repentine e abbondanti di pioggia, non è difficile prevedere che la passerella debba essere una osservata speciale.

E’ un meccanismo impegnativo ed anche costoso quello dello sganciamento, perché richiede l’intervento di tecnici specializzati. “Tutto questo per una passerella che viene utilizzata pochissimo”, hanno ripetuto ieri vari esponenti della minoranza nei loro interventi. La prima spesa è stata di circa 2mila euro, si diceva, ma ne è prevista una ben più consistente di quasi 22mila euro annui, in previsione delle allerte meteo con ripercussioni sul Marecchia, ed anche per la manutenzione ordinaria.

“La passerella galleggiante costituisce un ostacolo al defluire delle piene del Marecchia tanto che occorre una squadra d’intervento di quattro unità, dotata dei mezzi e della strumentazione per intervenire”, ha attaccato Gioenzo Renzi di Fratelli d’Italia. “Costi che i riminesi potevano risparmiarsi se non si fosse realizzato questo inutile e pericoloso sbarramento. Sono stati spesi soldi pubblici per realizzare un’opera non necessaria, che impatta col contesto storico del ponte e che richiederà risorse vita natural durante”. Renzi ha ricordato che il sistema delle passerelle a mare del ponte ha comportato una spesa di 950 mila euro. “Fra l’altro con l’allagamento delle banchine, fenomeno che si verifica non di rado nei mesi invernali, la passerella diventa impraticabile, tanto più per coloro che hanno difficoltà motorie. Quei soldi potevano essere impiegati meglio”.

Critico anche Matteo Zoccarato (Lega): “A noi quest’opera non è mai piaciuta perché poco fruibile, fuori contesto dal punto di vista estetico, a fronte di una spesa ingente. L’amministrazione ha rincorso il modello passerella che porta la firma dell’artista Christo, ma il Marecchia non è il lago d’Iseo”.

Sull’opera “simbolo del gnassismo” ha sparato anche Carlo Rufo Spina di Forza Italia: “Totalmente inutile, brutta e impattante, che ha comportato uno spreco di risorse pubbliche: passo quattro volte al giorno sul ponte di Tiberio e la passerella la vedo costantemente vuota. Se si facesse un calcolo di quello che ci è costata in proporzione alle persone che la utilizzano verrebbe fuori una cifra pazzesca. Inoltre ha peggiorato lo skyline del ponte, è stato distrutto uno scorcio magnifico della città”. Spina ha chiesto che la giunta faccia “un po’ di sana autocritica”, perché i progetti sbagliati “non vanno mantenuti per forza”, “Gnassi la venda in saldo a qualche collega del Pd per guadare un fiume che necessita di un attraversamento. E’ stato buttato nella spazzatura 1 milione di euro e qualche decina di migliaia di euro l’anno faranno la stessa fine per la manutenzione ordinaria e straordinaria”. Per concludere: “Andate a smontare la passerella, risparmiandoci per il futuro spese e brutture”.

In difesa dei 36 metri di pontile mobile si è schierato l’assessore all’Ambiente Anna Montini. L’utilità della passerella? “Garantisce la visione del ponte ai portatori di handicap”. Ma anche se così fosse, quanti sono i portatori di handicap che in un anno transitano per quella passerella? “Non strumentalizzate i disabili per coprire il fallimento di un progetto”, la replica di Rufo Spina.

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