La rugosa Tagliatella

La rugosa Tagliatella

Questa sera sotto l'attenta guida del Gran Maestro Maurizio della Marchina, la Confraternita si cimenterà in un noto locale del Borgo nel duro compito di una valutazione dove tutti democraticamente diranno la loro, ma a decidere sarà solo Lui.

“Ogni bottiglia ha la sua anima e il vino, come le donne, è buono all’età giusta”.
Gianni Brera

Mi è sempre piaciuto GIÔANN, figlio legittimo del Po che apprezzava Bacco, Tabacco, e Venere. Lo considero il mio Maestro di penna. Questa estate, appena trascorsa e già rimpianta, ne ho parlato con Italo Cucci, figlio di questa terra ingrata che dimentica i suoi cantori come Pollicino i sassi. Eravamo in uno dei borghi più belli d’Italia, San Leo, a cazzeggiare di enogastronomia, il motore più importante del turismo in Italia, e sull’onda dei ricordi l’etrusco Italo mi incantava disegnando i tratti di questo grande affabulatore che aveva donato al mondo dei bipedi della dea Eupalla, la dignità che oggi non meritano. Me la tiro un po’, e chiedo scusa, scimmiottando chi sa scrivere bene, usando parole, termini, vocaboli desueti e cercando accostamenti improbabili ma non improponibili. La penna deve scivolare sul foglio come il vino nel garnagozzo, senza impastarlo o violentarlo e nemmeno uscire veloce come un tunnel argentino del dio Maradona. Ne avrei troppe da raccontare, ma non posso cadere nelle provocazioni, e scivolare sull’olio extravergine di Coriano come un “pataca” qualunque.
Il tema di questa settimana è un piatto popolare, rurale, locale che fa rima con cocale: la Tagliatella. La classica, guduriosa, ruvida, rugosa, carnosa, sugosa, libidinosa Tagliatella.
Questa sera sotto l’attenta guida del Gran Maestro Maurizio della Marchina, la Confraternita si cimenterà in un noto locale del Borgo nel duro compito di una valutazione dove tutti democraticamente diranno la loro, ma a decidere sarà solo Lui. É un duro, lavoro, ma bisogna farlo.
P.S. É d’obbligo il Sangiovese Superiore delle colline riminesi, è gradito l’abito scuro.

Rurali sempre.

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