La triste fontana nel parco Cervi

La triste fontana nel parco Cervi

Il manufatto rivestito di materiale povero, piastrelle di gres, non ha mostrato alcuna funzione fin dall’inizio.

Siamo nel primo – e vero – percorso ciclopedonale realizzato nel parco Cervi, in anni in cui molte opere pubbliche avevano un senso compiuto, sostanza e nessun puntello reclamistico. Un bel cammino che collega la città al mare molto frequentato da turisti e cittadini, e oggi bizzarramente chiamato “ciclopolitana” (?).
In un’importante area di questo parco, quella che funge da snodo verso le zone della Chiesa di S. Rita e Via Tripoli, forse con l’intenzione di nobilitarla, da tempo immemore fu collocata una fontana.
Molto probabilmente siamo ormai talmente abituati alle brutture, che non ci si fa più caso, nonostante si passi d’innanzi con una certa frequenza; e l’esempio più prossimo è il “ponte di Mordor” che troviamo più avanti.
Il manufatto rivestito di materiale povero, piastrelle di gres, non ha mostrato alcuna funzione fin dall’inizio. Esteticamente brutta, fredda e triste, è situata in uno slargo di passaggio malinconico e maltenuto; l’unica vera fruizione è stata quella di ospitare le abluzioni dei sempre presenti volatili, e le manifestazioni grafiche dei soliti stupidi imbrattatori seriali veri padroni incontrastati della città.

E così chi percorre quella direttrice, oltre al pietoso stato delle mura cittadine, incorre pure in quella visione poco edificante. Casomai non bastassero i tanti esempi cittadini, eccone un altro di come si spendono i denari pubblici; anzi, sembra proprio che anche in questo caso siano stati proprio finalizzati ad un’opera organica al degrado.
Data anche la sua ubicazione, occorrerebbe un coraggioso atto di decenza: demoliamola e riqualifichiamo quest’area. E nonostante il rischio di incorrere nelle “riqualificazioni”, quelle che per capirci “sembra di essere a Central Park”, a cui siamo ormai stati abituati, qui in questo caso – forse – sarà difficile fare peggio di così.

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