“L’alternativa è l’aggregazione civica a trazione Camporesi”

“L’alternativa è l’aggregazione civica a trazione Camporesi”

Il cambiamento lo trainano le tre realtà civiche che si chiamano Vincere per Rimini, Dreamini e Obiettivo civico. Parla Filippo Zilli, che per i part

Il cambiamento lo trainano le tre realtà civiche che si chiamano Vincere per Rimini, Dreamini e Obiettivo civico. Parla Filippo Zilli, che per i partiti del centrodestra vede tre possibilità. Inventarsi un candidato in tempi record, ripiegare su Marzio Pecci o convergere su Luigi Camporesi, la scelta vincente per giocarsela davvero.

“Il ritiro di Linda Gemmani mi ha stupito solo ed unicamente per le modalità con cui è scaturito”. Filippo Zilli (Vincere per Rimini) mette in fila i fatti che hanno contrassegnato le ultime convulse settimane di vicende elettorali a Rimini. Con l’esito a tutti noto in casa centrodestra. Zilli spiega: “Se la decisione di chiamarsi fuori viene motivata con indiscutibili esigenze personali e di carattere professionale, trovo che Linda Gemmani abbia tutto il sacrosanto diritto di decidere quello che ha deciso. Ma se invece il ritiro è frutto delle motivazioni espresse da Forza Italia, FdI e da Natale Arcuri di Progetto Rimini allora non ci sto”. Perché? “Hanno bisogno di scaricare la colpa su qualcuno per ovviare alle loro di colpe. In cinque anni non sono stati capaci di trovare un candidato sindaco, una persona disponibile a spendersi per la nostra città, ed ora bisogna fare tutto di fretta… e in più si aspettano che tutte le civiche seguano a priori le loro scelte?”
Zilli chiarisce anche la natura delle perplessità manifestate alla luce del sole sulla candidatura Gemmani. “All’incontro che si è svolto sabato mattina, ho semplicemente espresso delle perplessità destinate a dissiparsi non appena ci fosse stata la possibilità di incontrare personalmente Linda Gemmani. Né io personalmente né i componenti di Vincere per Rimini, ci saremmo mai permessi di dubitare delle capacità professionali della Gemmani, ma, in vista di un nostro appoggio politico, ho ovviamente sentito l’esigenza di conoscerla per poter parlare nel concreto con lei di programmi ed idee per Rimini”.
Come valuta la regia di Progetto Rimini e in particolare di Arcuri nella lunga ed estenuante trattativa per arrivare alla definizione di un candidato unitario del centrodestra? “Progetto Rimini ha intrapreso una strada che altri avevano già tentato di percorrere (Bruno Sacchini di Dreamini) ma anche stavolta si è venduta la pelle dell’orso prima di averlo ucciso. Arcuri è indubbiamente persona a dir poco competente in materia, basti pensare al determinante ruolo che ha avuto negli esiti delle amministrative in quel di Riccione. Ma Arcuri o qualunque altro ‘regista’ come avrebbe potuto definire un candidato unitario del centrodestra quando il centrodestra per primo non è unito e parti di esso già hanno un candidato ufficiale? Senza contare poi che Rimini non è Riccione. Nel caso della Perla verde c’è stata una convergenza di fatti non trascurabili a determinare il risultato, e fra questi la presenza di un candidato forte come Renata Tosi, con ampia esperienza e conoscenza delle problematiche riccionesi; un tema rilevantissimo come la lotta al TRC; un Pd in netta crisi e dilaniato da guerre fratricide. A Rimini le condizioni sono oggettivamente diverse”.
Vincere per Rimini, Obiettivo Civico e Dreamini andranno avanti uniti col candidato sindaco Luigi Camporesi? “Certamente. Sono oramai diversi mesi che collaboriamo con Camporesi partecipando ai vari tavoli di lavoro organizzati dall’associazione Dreamini per formulare un programma elettorale all’altezza della città. Tra noi c’è stima e fiducia. Siamo pronti ad andare avanti, uniti e convinti. Crediamo che l’aggregazione civica non debba fare l’errore dei partiti, ma debba essere unita e rappresentare la seria e vera alternativa per l’elettore in cerca del cambiamento. Non giochiamo per partecipare, giochiamo per vincere. Abbiamo gli attributi e la stoffa per farlo, ed un possibile ballottaggio non è così lontano”.
Chiederete ai partiti del centrodestra di seguirvi e sostenere la candidatura Camporesi? “Se i partiti dovessero decidere di appoggiare la candidatura di Camporesi ne saremmo ben lieti, la loro esperienza ed il loro contributo farebbero comodo. E poi non mi pare abbiano tante scelte da compiere: o trovano un nuovo candidato sindaco in tempi record; o appoggiano la candidatura di Marzio Pecci (ma dopo tutto ciò che hanno detto su di lui ci vorrebbe un bel coraggio), oppure decidono finalmente di partire con la campagna elettorale insieme a noi, in modo da poterci organizzare al meglio con l’obiettivo comune di mandare a casa il sindaco Gnassi. Questa città ha bisogno dell’aiuto di tutti per potersi rialzare”.
Quale scoglio vede sul vostro cammino? “L’obiettivo più arduo da raggiungere in questa tornata elettorale sarà quello di portare i cittadini alle urne. Ormai la gente è disaffezionata, non ci crede più, ed ogni volta che qualcuno parla di politica parte un malessere generale. La vera sfida sarà quella di combattere l’astensionismo creando una proposta seria”. (c.m.)

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